LO STRANO CASO DELLA DITTA TEDESCA ROSCH INNOVATION

LO STRANO CASO DELLA DITTA TEDESCA  ROSCH INNOVATION. 

di Camillo Urbani

Da anni mi interesso di dispositivi free energy,  nella mia ricerca sono venuto in contatto con varie organizzazioni e persone che lavorano in questo campo.  Qualche tempo fa mi fu chiesto  di esprimere la  mia opinione in merito ad una presunta macchina Free Energy basata sulla spinta di Archimede.

Dissi  “Sicuramente facendo i calcoli risulterà che l’energia spesa per comprimere l’aria è  uguale a quella fornita dalla spinta di Archimede”. Mi fu risposto “Gli autori di questa macchina dicono  che  tutti voi fisici affermate questo, però loro hanno  in mano una macchina che misteriosamente produce energia in più e che  funziona da almeno due anni in surplus energetico.” La macchina in questione esiste, si trova nei pressi di Belgrado ed è visitabile qui:

Ricordando  il discorso di Galileo “E pur si muove” mi chiesero se potevano esserci delle leggi della fisica che potessero dare una qualche spiegazione del fenomeno. Mi mostrarono un filmato nel quale in una gabbia trasparente si faceva vedere l’ipotetica macchina funzionante, la registrazione era stata fatta  ad una fiera visitata da moltissime persone.

La cosa era sicuramente degna di attenzione e così ho cominciato a studiare il materiale disponibile  in rete in parte fornite dal sito dell’azienda che sta proponendo questa tecnologia:

http://rosch-innovations.de/uk_index.php

e in parte da siti di categoria come il ben noto http://peswiki.com/

Vediamo come è costruito il reattore a galleggiamento:

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Nel disegno nella parte destra viene stilizzato il movimento dei cilindri visti in sezione.

Nelle camere cilindriche viene introdotta aria da un bocchettone bianco posto lateralmente. L’aria compressa entra proveniente dal perno centrale e viene distribuita da 3 manicotti disposti a  120 gradi. Quando un serbatoio cilindrico arriva nel punto più basso e comincia a risalire, viene riempito di una certa quantità di aria. L’aria  compressa viene iniettata da dei bocchettoni ruotanti alimentati dal centro del perno cavo.

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I cilindri hanno una serie di fori. Quando il cilindro è in fase di risalita i fori sono disposti nella parte sottostante, mentre quando il cilindro scende il cilindro si capovolge e  i fori si trovano disposti verso l’alto. Questo permette all’aria di rimanere imprigionata nella fase di salita, e all’acqua di entrare nella fase di discesa.

Il cilindro non viene riempito completamente d’aria, infatti la quantità di aria introdotta è calcolata in modo da tener conto della sua successiva espansione. Infatti man mano che risale l’aria si espande a causa della diminuzione di pressione. (Il peso dell’acqua sovrastante diminuisce)

Le foto che vengono pubblicate si riferiscono ad una struttura dimostrativa fatta con pareti trasparenti, per permettere la visione di quanto avviene nella struttura di contenimento dei cilindri.

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Il reattore industriale è formato da un cilindro esterno pieno d’acqua nel quale sono inseriti i cilindri collegati in serie.

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Nel cilindro contenitore viene infilata una struttura consistente in 18 serbatoi che salgono e  altrettanti che scendono.rosch5

Ecco  cosa dice la ditta in proposito:

 Le camere galleggianti  devono essere inizialmente riempite d’acqua.

Il PLC (Programmabile Logic Controller) attende che il serbatoio del compressore raggiunga la necessaria “pressione di esercizio”.

Le camere galleggianti contengono una valvola di aggancio.

L’aria compressa entra nel cilindro appena ha superato il punto più basso in fondo al pozzo.

L’aria spinge fuori l’acqua dai cilindri, i quali si alleggeriscono. A questo punto la spinta di Archimede risulta evidente e i serbatoi guadagnano spinta verso l’alto; l’intero sistema ruota realizzando un cerchio.

 Questo movimento diventa più forte ogni volta che la camera successiva si riempie d’aria.

In poco tempo si ottiene la rotazione massima del sistema.

L’energia cinetica acquisita dal sistema è trasferita ad un generatore trifase tramite cinghie e ingranaggi moltiplicatori. Questo movimento meccanico dell’intero meccanismo produce energia cinetica significativamente maggiore dell’energia elettrica che viene utilizzata per alimentare il compressore creando un surplus energetico.

Un encoder ottico misura la velocità di rotazione e la comunica al PLC che regola il flusso d’aria iniettato.  Quindi la velocità di rotazione di tutto il sistema  è regolata dalla pressione di iniezione.


Arrivati al numero di rotazioni prestabilito si otterrà nell’alternatore trifase una tensione di 3x380V con frequenza di 50 Hz stabile, a quel punto il PLC con un interruttore trifase eroga la  potenza elettrica agli utilizzatori.

In un’altra intervista il signor Dohmen ha detto:

Se si trattasse solo di galleggiabilità non potrebbe esserci overunity, allora come facciamo ad ottenere questo risultato?
Uno degli ingegneri del team di progettazione è di origine russa è stato coinvolto nella tecnologia riguardante il sistema di compressione dell’aria iniettata in un sottomarino russo, non si può dire altro su questo punto.
Ultimamente abbiamo disaccoppiato l’alimentazione elettrica del compressore in modo che non sia più collegata con l’alternatore, il compressore è alimentato dalla  rete elettrica e non risente delle eventuali variazioni di velocità dell’alternatore.  Ci sono state alcune situazioni nelle quali  in passato il sistema è andato in modalità Run-away. Una volta, uno dei  sistemi di 100 kW si è auto-distrutto, perché ha cominciato ad andare sempre più veloce. In alcuni prototipi, si usano i freni sul meccanismo di applicare in tali situazioni, ma quella volta  il sistema andava così veloce che i freni si sono disintegrati in pochi secondi. Per questo  ora  il compressore è disaccoppiato rispetto alla potenza elettrica in uscita, se succede qualcosa al sistema galleggiante, il compressore si arresta.

Una delle filosofie della Rosch è a un eccesso di ingegneria  sovradimensionata nei loro sistemi,  in modo che risultino “a prova di incapace”. In tal modo  quando saranno collocati in situazioni da terzo mondo (il loro primo obiettivo primario), gli operai della manutenzione non dovranno avere gradi speciali di cultura.
La torre con cui hanno prodotto “15 kW”,  avrebbe potuto essere spinta ad erogare ben oltre i 15 ed arrivare a  80 kW. Mentre  il generatore che stanno utilizzando per la demo da 5 kW potrebbe produrre fino a 22 kW.
A proposito di durata, ci sono stati molti cosiddetti esperti di ingegneria che ha detto che il cambio del sistema da 5 kW era inadeguato a gestire la coppia che sarebbe prodotta da un ingresso 5 kW da una catena lenta ad un generatore rapido movimento. Il signor Dohmen mi  spiegato che  il cambio è stato progettato da una delle aziende leader in Germania, che non fanno altro che questo

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tipo di ingegneria. “E’ in grado di gestire 5000 Newton di forza”. Mr. Dohmen stravede il KPP come un padre farebbe con un bambino appena nato. Posso dirvi che questi ragazzi  non hanno paura di spendere soldi quando è indispensabile per la sicurezza di una corretta progettazione. Sono molto orgogliosi del loro lavoro.

Mr. Dohmen è molto coinvolto in questo “parto” e  non apprezza la gente che salta alle conclusioni “frode”. Lo scetticismo ci sta e serve  a sottolineare i possibili punti di inganno, ma il concludere che si tratta di una “frode”  a priori, senza prove diventa diffamazione.
continua…..

1 commento su “LO STRANO CASO DELLA DITTA TEDESCA ROSCH INNOVATION”

  1. Seguo da molto le tecnologie “Free Energy” e questo dispositivo della ROSCH INNOVATION mi sembra molto interessante, se rialasciassero il “segreto” da cui ottengono “overunity” molti scettici dovrebbero vedersela con qualcosa di grosso perchè qui si tratta di energia MECCANICA quindi abbastanza facile da approvare, beh speriamo…time will tell!

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