SOGNANDO ATLANTIDE

attivatore

Estratto dal libro di Camillo Urbani “Sognando Atlantitde” cap.15

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L’arcipelago atlantideo era governato da tre gruppi di persone, i “sacerdoti-scienziati”, gli “ingegneri” e i “mediatori”.

In teoria tra i tre rami del governatorato non esisteva un vero e proprio conflitto perchè tutti facevano valere le proprie ragioni in funzione del benessere pubblico, ma in pratica l’egocentrismo di alcuni individui spesso dominava le scelte.

Purtroppo la situazione negli ultimi tempi era andata peggiorando e la società atlantidea dopo aver goduto secoli di splendore e benessere sembrava aver intrapreso una via di declino sociale. Era pensiero comune che il benessere avesse tolto alle nuove generazioni lo stimolo favorendo la pigrizia intellettuale, ma questo semplice lettura della situazione non era soddisfacente, c’era qualche cosa di nuovo e sconosciuto che minacciava la più evoluta società del pianeta.

Per qualche ragione le nuove generazioni sembravano avere delle capacità mentali ridotte rispetto ai decenni e ai secoli precedenti.

La nuova popolazione era formata in prevalenza da individui egocentrici e i tentativi da parte di Atlantidei illuminati di riequilibrare la situazione non producevano risultati di rilievo. Le nuove generazioni erano facilmente corruttibili e anche gli individui che sembravano dotati di capacità ed efficienza, quando arrivavano a gestire posizioni di comando si comportavano come piccoli tiranni.

I più preoccupati del degrado sociale erano i sacerdoti-scienziati, anche perché la loro casta stava subendo una drastica diminuzione.

All’epoca d’oro, tutti gli “attivatori” provenivano dalla casta sacerdotale, salvo qualche rarissima eccezione, mentre attualmente qualsiasi persona con la benché minima capacità di “attivare” riceveva il titolo anche se non possedeva il necessario equilibrio psichico e il giusto senso altruistico-morale.

La casta degli ingegneri non aveva problemi di quantità e anche se la qualità media era bassa e in continua discesa era destinata inevitabilmente a essere preponderante nel governo della società.

Per sopperire alla scarsità di attivatori già nelle scuole primarie parte delle lezioni erano destinate alla progettazione delle nuove macchine che non richiedevano per il loro funzionamento la presenza di un “Attivatore”. Questa tecnologia veniva poi studiata e messa a confronto con i macchinari ad attivazione di vecchia generazione.

Nella scuola si rammentava sottolineando con enfasi che le conoscenze scientifiche di Atlantide erano state ereditate   da una razza precedente molto evoluta che aveva insegnato i principi sulla natura della materia.

Secondo queste antiche conoscenze, la materia è formata da particelle dotate di una vita propria. I metalli, essendo materiali cristallini, oltre a possedere le stesse caratteristiche vitali di tutta la materia possiedono una disposizione geometrica tridimensionale come quella dei cristalli ordinari. Un oggetto di metallo può essere considerato come un “essere” composto da vari “elementi primordiali” così come lo è un essere vivente. Ogni suo cristallo è simile ad una cellula che vive una sua dualità sociale, infatti essa è indipendente e cosciente ma intimamente legata al gruppo al quale appartiene.

Gli elementi basilari della materia ci appaiono come poco mutabili nel tempo semplicemente perché essi vivono in una dimensione temporale diversa dalla nostra o per meglio dire per loro il tempo trascorre molto più velocemente che per gli esseri umani (1).

Gli antichi scoprirono che ogni elemento cristallino, grazie alla sua particolare struttura geometrica, interagisce solo a delle specifiche frequenze. Sulla base di questa scoperta essi perfezionarono la tecnica di interazione, miscelando micro-polveri di diversi tipi di cristalli elementari per riuscire a schermare completamente ed esclusivamente delle zone precise e determinabili.

Queste zone o meglio punti virtuali venivano chiamati “punti NIHILO”, cioè punti di zero assoluto.

Per comprendere con maggior chiarezza   in cosa consistono i punti Nihilo si deve immaginare che ogni cosa nell’universo sia immersa in un superfluido che si chiama appunto NIHILO (2) e che a prima vista appare come vuoto.

L’universo cosi come il superfluido dispone di tre assi che identificano le tre misure spaziali. Ogni singola particella dell’universo seppur piccolissima è in realtà un oggetto; così anche la particella elementare   è identificabile da tre vettori che identificano le sue misure e la sua speciale angolazione rispetto a tre assi .

Il NIHILO è costituito come tutta la materia di minuscole particelle, ma le particelle del NIHILO a differenza di quelle della materia sono perfettamente allineate con gli “assi universali” (3) e a causa di ciò non sono percepibili.

Originariamente tutte le particelle sono perfettamente allineate con gli assi universali e in questo stato sono punti Nihilo di zero assoluto. Nel tempo influenze esterne possono modificare in modo stabile il loro orientamento; quando questo avviene essi assumono delle caratteristiche e possono diventare punti di materia.

materia

L’universo percepito, o meglio la parte di universo che interagisce con gli esseri umani è data solamente dalle particelle che hanno subito specifiche modificazioni del loro orientamento (4).

Grazie alle scoperte degli antichi, Atlantide aveva ereditato conoscenze che consentivano di gestire il NIHILO e le sue possenti forze.

Gli atlantidei sapevano che se si riesce a sollecitare opportunamente un punto NIHILO, si può modificare la sua angolazione rispetto agli assi universali e così si modifica il suo stato e come esso è percepito.

In alcuni casi quando cessa l’azione il punto modificato ritorna al suo angolo originale con grande rapidità rilasciando molta più energia di quanta è stata necessaria per la sua rotazione (5).

Grazie alle caratteristiche degli agglomerati cristallini si riusciva a “schermare” delle aree caratterizzate da punti “Nihilo”. Questi punti di nulla erano disponibili a diventare qualsiasi cosa e prendere qualsiasi orientamento.

La più importante eredità lasciata dall’antica civiltà però era la conoscenza che l’unica influenza in grado di penetrare la schermatura cristallina per condizionare questi punti era data dall’intento mentale. Gli individui che dimostravano di riuscire ad usare il loro intento per condizionare il Nihilo vennero definiti “ATTIVATORI”.

Con il tempo gli antichi scienziati riuscirono a trovare miscugli di polvere cristallina sempre più efficaci. Tali miscugli avevano in comune un aspetto dorato e furono chiamati “Oricalco”.

La tecnologia di interazione mente-materia fu definita “morbida” perché lavorando in sintonia con le leggi naturali   non impattava sull’ambiente e sull’universo .

In Atlantide a era conosciuta anche una tecnologia più “forte” che consisteva nel creare forzatamente grandi zone di “Nihilo” fatte di strutture piramidali sollecitate da campi magnetici rotanti. Il metodo “forte” però potevano creare delle locali destabilizzazioni energetiche con danni alla natura circostante.

Il metodo forte sfruttava il principio che le particelle che costituiscono la materia sono legate tra loro da dei campi magnetico –gravitazionali che possono essere immaginati come una rete di fili sottilissimi; le particelle sono infilate nelle trame di questa rete come in una collana.

Quando si taglia un filo tutta la materia che costituisce l’oggetto si deve riassettare per trovare un nuovo equilibrio. La creazione del nuovo equilibrio implica una serie di effetti energetici tra i quali l’antigravitazione.

In Atlantide si usava principalmente la modalità dolce; e grazie alle capacità degli attivatori energia pulita era sempre disponibile.

Il pensiero potente e preciso poteva condizionare i punti Nihilo che si trovavano nello stato di “divenire”, riuscendo a plasmare la materia e a controllare la quantità di energia liberata e ad adattarla alle esigenze del momento

Nel tempo oltre ai manufatti di oricalco furono creati e sempre più perfezionati, anche degli strumenti che potevano concentrare o dirigere l’energia mentale. Una di queste forme è quella del bastone chiamato Hekat che assomigliava ad una bacchetta magica.

hekat

Gli attivatori potevano utilizzare questi oggetti per curare le persone, per fondere i metalli, per disgregare la materia, per riscaldare… Gli attivatori e i loro strumenti potevano apparire a tutti gli effetti come maghi potentissimi e per questa ragione erano rispettati e temuti.

Vi era una classificazione rispetto alle capacità degli Attivatori stessi, questa era evidenziata dal numero di piccoli bottoni che facevano bella mostra di se sul petto o sul colletto del vestiario.

Cinque bottoni identificavano un attivatore di grado massimo, questi individui presentavano spesso anche delle capacità di condizionare la volontà degli animali e durante delle feste atlantidee per dimostrare la loro potenza, si presentavano in uno stadio guidando dei carri trainati da leoni.

Il leone maschio era ritenuto un animale fiero, indipendente e di grande forza mentale e così il riuscire a domare questo animale rappresentava una tangibile dimostrazione del livello   raggiunto. Il simbolo della casta era infatti un corpo di leone in cui la testa era quella dell’attivatore. Il leone era alato per ricordare il grande merito che avevano avuto gli attivatori nel portare l’uomo a dominare i cieli.

sfinge

Il grande potere degli Attivatori poteva trasformarsi in qualcosa di veramente pericoloso se l’importanza personale e l’egoismo dell’individuo avessero preso il sopravvento, per tale motivo gli appartenenti a questa categoria erano invitati a frequentare una scuola in cui l’etica, l’altruismo, l’amore per il prossimo venivano coltivati al massimo grado.

Gli Attivatori grazie alla loro cultura sociale ed etica erano considerati dalla popolazione come sacerdoti.

Lo spettacolo di un attivatore all’opera era impressionante; munito del suo Hekat, tagliava grossi massi di granito in modo netto, ne faceva enormi lastre e poi le sollevava come una piuma collocandole nel posto prefissato.

Ormai erano rimasti in pochi a riuscire in queste imprese. Gli attivatori disponibili erano quasi tutti di basso livello e per questo era necessario ricorrere sempre più a sistemi “forti” per ottenere energia.

Gli scienziati-sacerdoti erano consapevoli che l’uso di questi sistemi forti era inquinante e destabilizzante per il microclima e che poteva portare come conseguenza ulteriori sconvolgimenti sismici e atmosferici, ma erano costretti ad accettare quel compromesso per permettere il mantenimento del tenore di vita e soprattutto il favore della popolazione.

Atlantide richiedeva grossi quantitativi di energia anche perché si faceva grande uso di piattaforme levitanti in oricalco. Esse venivano impiegate come semplici carrelli senza ruote, come mezzi per trasporto di persone oppure come vere e proprie astronavi a forma di disco usate per viaggi intercontinentali. Le astronavi a forma di disco erano azionate da motori che usavano la rotazione di sfere contenenti   mercurio e zolfo oppure producevano del plasma attraverso l’attrito di una miscela di gas posta in rotazione all’interno di sfere , o in altri casi la miscela di gas era spinta a compiere percorsi in spirali doppie contrapposte.

Gli ingegneri erano fortemente impegnati a trovare soluzioni a meccaniche che funzionassero senza presenza di aspetti mentali e i buoni risultati ottenuti erano per questa casta un motivo di orgoglio.

La ragione principale della loro soddisfazione derivava dal fatto che le nuove macchine erano considerate più democratiche perché potevano essere usate e fatte funzionare da chiunque. Questa nuova situazione era molto ben vista dalla popolazione e col tempo permise agli ingegneri di acquisire sempre più popolarità e peso politico a scapito degli scienziati-sacerdoti che venivano da molti considerati come delle Cassandre che oltre a non risolvere i problemi diffondevano paure infondate.

Gli ingegneri però non avevano soluzioni per sostituire le strutture per il controllo climatico o per rimpiazzare completamente quelle della produzione energetica con la meccanica perché gli ordini di grandezza erano troppo elevati. Rimpiazzare gli attivatori era diventato comunque una necessità ossessiva.

I disagi provocati dall’incerto funzionamento di molti sistemi portavano a frequenti blackout, paralisi momentanea dei trasporti, scarso controllo del clima. Tutto questo per il momento non intaccava la stabilità del sistema sociale che si basava su solide fondamenta. Grazie alla lungimiranza dei padri fondatori in Atlantide ad ogni abitante era garantito un sostentamento e l’uso del denaro era stato abbandonato perché considerato inefficiente e problematico.

Si preferiva operare direttamente con la scambio-tempo, relegando il denaro a un puro punto di riferimento. Ad ogni abitante dell’arcipelago erano garantiti alloggio, istruzione, assistenza sanitaria. In compenso ognuno doveva impegnarsi a lavorare 8 ore alla settimana per lo stato sociale.

Il servizio sociale serviva da trampolino di lancio per chi ambiva ad un miglioramento delle sue condizioni sociali. La società atlantidea era fondata su efficienza e meritocrazia, la valutazione dei parametri di merito richiedevano metodi di calcolo molto raffinati che erano materia di studio obbligatorio. Alla fine di un lavoro o a scadenze fisse a secondo del tipo di lavoro, il lavoratore presentava una brevissima relazione o semplicemente un autovalutazione. Un altro giudizio era dato da chi lavorava con lui, un altro da supervisori specializzati e così via.

Alcuni lavori erano facili da valutare, l’efficienza era data dalla merce prodotta per unità di tempo. Ma nell’efficienza contavano anche la qualità, la creatività, l’aspetto ecologico, e non ultimo il rapporto sociale con gli altri lavoratori. Per esempio nella valutazione di un insegnante, contava oltre alla autovalutazione, la valutazione degli alunni, dei genitori, dei colleghi; inoltre c’erano test di valutazione del valore medio della classe con scadenze fisse, un parametro che si ricavava era l’incremento medio di progressione della classe paragonato alla statistica generale.

Ogni persona aveva un suo curriculum con valutazione di efficienza. L’efficienza era ovviamente vista in relazione ad una specifica occupazione. Per cui uno poteva essere un grande medico con efficienza 5 ma un elettricista con scarsa efficienza uguale a 1, e quindi avere un valore medio di 3.

Il punto chiave dell’intera struttura era data dall’organizzazione di tutti i lavori. C’erano agenzie locali strettamente collegate con agenzie superiori.

L’agenzia proponeva a ciascun cittadino il tipo di lavoro che necessitava, a volte era possibile scegliere, ma capitava anche che l’unico lavoro proposto fosse quello di fare le pulizie. Poiché a tutti era richiesta la prestazione delle 8 ore a favore dello stato, poteva a volte capitare che anche una persona con efficienza 5 da alto dirigente si trovasse per strada a fare lo spazzino, o ad accudire ammalati.

Chi si rifiutava di lavorare non veniva emarginate perché lo stato garantiva comunque il minimo di sostentamento, ma naturalmente le sue disponibilità erano ridotte e la sua posizione sociale ne risentiva. Questo sistema faceva sì che la delinquenza fosse ridotta così tribunali e prigioni avevano pochissimo lavoro.

Di lavoro in lavoro, un individuo volonteroso acquisiva valutazioni di efficienza sempre maggiori e poteva salire in una graduatoria che andava da un livello minimo di 1 ad un massimo di 5. Alcuni diventavano imprenditori delle società statali e potevano richiedere manodopera direttamente alle agenzie sociali. Le ore di lavoro venivano valutate in quantità ed efficienza e contribuivano a far salire il coefficiente di efficienza personale.

Un Atlantideo con livello medio di efficienza 3 aveva diritto ad un alloggio di dimensioni e qualità di arredamento migliori con un plafond maggiore di energia disponibile rispetto al livello 1 o 2. Il cittadino aveva poi diritto a ricevere dei tempo-crediti, che   partivano dal minimo garantito, al quale andavano aggiunte un conteggio dato dalle ore lavorate rivalutate da un coefficiente di efficienza. Questi tempo- crediti potevano essere scambiati presso le   agenzie di distribuzione dei beni per ottenere cibo, vestiti e altri beni. Alcuni beni erano disponibili solo a determinate caste, o agli individui che avevano raggiunto particolari livelli di efficienza, questo al fine di riconoscere una certa meritocrazia.

Molto lavoro sociale veniva dedicato alle associazioni produttive che si occupavano del campo alimentare, all’agricoltura, all’allevamento, alla conservazione e distribuzione degli alimenti.

In Atlantide vi era molta attenzione alla questione degli alloggi. Nel continente le aree disponibili per la costruzione di abitazioni erano abbastanza limitate. Gran parte del territorio era destinata a “Parco-ludico” ossia a zone in cui la natura era incontaminata e dove gli animali e le forme vegetali autoctone potevano proliferare naturalmente, in questi parchi vi erano delle aree specifiche predisposte dove i cittadini potevano trascorrere dei periodi di relax godendo dell’energia ristoratrice della natura. Molto territorio era utilizzato per coltivazioni agricole. Per un migliore sfruttamento del patrimonio territoriale, si preferiva costruire   le abitazioni civili in grandi strutture alveare, con appartamenti di discrete dimensioni, luminosi e ben insonorizzati. Tutti gli appartamenti avevano almeno una parete adibita a schermo olografico, in cui arrivavano le trasmissioni televisive, o si potevano usare come video per le telecomunicazioni con collegamento alla struttura globale, o semplicemente potevano essere utilizzati per arredare la stanza con immagini piacevoli. Gli alloggi degli Atlantidei a efficienza di grado massimo avevano ben 5 pareti olografiche.

Molte fabbriche erano collocate nei piani interrati di questi edifici abitativi, si cercava in ogni modo di ridurre al minimo lo spazio tolto all’agricoltura, quindi si sfruttava la profondità e l’altezza degli edifici. Il limite era posto dall’aspetto sismico perché Atlantide era soggetta a terremoti di intensità notevolissima.

Tutti gli edifici e i terreni erano proprietà dell’intera popolazione, in pratica nessuno era veramente proprietario di qualcosa, oppure ognuno era proprietario di tutto. Tutto era in comodato d’uso per un certo tempo. Questo creava un notevole benessere, che era andato ad aumentare progressivamente.

Si riteneva che il superamento del denaro come base del commercio fosse avvenuto in concomitanza della realizzazione di gigantesche macchine per produrre enormi quantità di energia, praticamente a costo zero di cui i sacerdoti si prendevano il merito.

La carenza di attivatori stava però modificando tutti gli aspetti della vita di Atlantide, causando la sempre maggior presenza di macchinari che utilizzavano fonti energetiche altamente inquinanti, e la minor disponibilità energetica stava minando    la tranquillità della vita sociale del continente.

Negli ultimi anni sempre più persone rifiutavano di adeguarsi ai regolamenti e agli stili di vita di Atlantide. Questi individui vivevano ai bordi della società, rifiutando gli insegnamenti e gli atteggiamenti etici che per anni erano stati condivisi dal popolo. Tra loro serpeggiava un sentimento egoistico e di invidia che li portava a non accettare i diritti e doveri della vita comunitaria, ma a cercare invece di accaparrarsi in modo illegale i beni comuni sotto la spinta dai più bassi istinti.


Note:

  • 1 Possiamo immaginare che accada quello che vediamo nei film di fantascienza in cui si immagina che il tempo si fermi e gli attori si muovono in un mondo immobile e cristallizzato.
  • 2 Gli “assi universali” sono dei vettori spaziali a tre dimensioni che caratterizzano il nostro universo e hanno orientamento fisso e stabile. I punti Nihilo sono in un certo senso polarizzati rispetto agli assi universali.
  • 3 Per comodità Il NIHILO può essere paragonato al moderno concetto di Etere anche se è concettualmente molto diverso. Nella nostra cultura il concetto di Nihilo è completamente sconosciuto pertanto il paragone con l’etere ci può essere di aiuto per aiutare a comprendere il meccanismo di azione del Nihilo.
  • 4 Per completezza la teoria antica prevede che tutta la materia sia costituita da atomi uguali ma che vengono percepiti come diversi in funzione del loro angolo misurato rispetto agli assi universali. Ad esempio il ferro avrà un’inclinazione mentre l’oro un’altra inclinazione. Quindi gli atomi del ferro sono (in sostanza) uguali a quelli dell’oro, ma “angolati” diversamente. Questa angolazione è quella che causa e genera la diversa disposizione geometrica interna dei vari elementi.
  • 5 Se non viene fissata e stabilizzata la nuova direzione del punto Nihilo, quando cessa l’azione ritorna al suo angolo originale con grande rapidità rilasciando molta più energia di quanta è stata necessaria per la sua rotazione, e questa caratteristica può essere utilizzata come free energy o energia strutturale.

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