di Enrica Fiorini

Dal suo punto di vista relativo l’essere umano non è in grado di concepire quale sia l’origine del Tutto e tantomeno in che cosa consista esattamente il “Tutto” (per capirlo egli dovrebbe essere nello stato del Tutto e quindi perderebbe la sua individualità relativa).
Un tutto omniscente e omnipresente deve anche essere completamente indifferenziato e quindi in un certo senso parificato ad un nulla. Nel Tutto è inconcepibile una differenziazione ché porterebbe al paradosso di un omniscenza nella quale esiste una zona di mancanza di conoscenza .
L’unica possibilità per superare il paradosso è che l’omniscenza crei in se una situazione “localizzata” che crede (o meglio decide) di ignorare ciò che in realtà conosce. Questo concetto rappresenta la situazione opposta rispetto ad un individualità che rappresenta una zona di mancanza di conoscenza che crede di essere un centro di conoscenza.
In effetti un’individualità è il percorso di recupero di questa mancanza di conoscenza ossia un processo di riconoscimento di se stessi.
In questo processo la percezione definisce l’individuazione di particolari stato di conoscenza parziale.
Per spiegare meglio questo concetto diciamo che abbiamo uno schermo pieno di puntini colorati che rappresenta tutte le informazioni possibili.
Ad un certo punto decidiamo di indossare degli occhiali che escludono dalla visione tutti i puntini eccetto che quelli rossi. Chiamiamo questi occhiali che ci permettono di individuare esclusivamente questa nuova configurazione dei puntini rossi : percezione. In effetti noi sappiamo che sono presenti contemporaneamente tutti i puntini colorati sullo schermo, e che sarà sufficiente cambiare occhiali per diventare consapevoli di diverse e maggiori configurazioni di colori.
Senza occhiali, con tutti i colori presenti contemporaneamente non saremo in grado di individuare delle immagini, tutto ci apparirà uguale e la combinazione ci restituirà uno schermo bianco. Mentre l’osservazione selettiva di particolari configurazioni di colori ci permetterà di ottenere specifiche immagini o individualità. La ricerca di ampliare il numero di colori percepibili è un percorso di conoscenza.
Abbiamo visto che tutte le possibilità sono contemporaneamente disponibili. La scelta di che occhiali indossare è una espressione di volontà, che ci permette di percepire ed individuare una configurazione specifica.
Possiamo dire che la percezione è espressione di una volontà di escludere alcune delle informazioni disponibili e che quindi l’individuo è l’espressione di una volontà di ignorare.
Carlos Castaneda,”L’ isola del tonal”.
Ha insegnato tanto!