Elettricità e terza forza.

Di Guglielmo Menegatti

Si dice che non c’è fumo senza arrosto e che molti indizi o  coincidenze fanno  una prova ed è con questa consapevolezza che va giudicato quanto segue.

Molte sono le ragioni che ci fanno credere che nel passato fossero disponibili  informazioni  tecniche e scientifiche di cui abbiamo scoperto o recuperato solo recentemente conoscenza.

E’ noto il ritrovamento della pila di Bagdad:

e sono famose anche le immagini delle lampade di Dendera:

dendera

 

 

Abbiamo già esplorato in un precedente lavoro i possibili collegamenti tra antichi alchimisti e conoscenze sull’elettricità e sui sistemi per produrla ed utilizzarla in questo lavoro:  http://digilander.libero.it/kems/appendiceAlchimia.htm.

La conclusione a cui siamo giunti in questo studio è  che alcune immagini raffigurate in  un libro  alchemico del  1400 sono in realtà  rappresentazioni allegoriche di circuiti elettrici.  Quello che è ancora più interessante è che i  circuiti rappresentati,  lavorano sfruttando dei principi diversi di quelli a cui i nostri libri di fisica ci hanno abituato. Il titolo stesso  del libro dal quale sono prese le foto “book of the Holy trinity” ossia il libro della Santissima Trinità, è una conferma delle nostre conclusioni.

Il nostro lavoro interpretativo si basano su una lunga ricerca relativamente ad un effetto quasi sconosciuto e non studiato dalla fisica classica, che  denominiamo Terza Forza.   La Terza Forza è storicamente un   elemento di grande rilevanza e lo si può trovare descritto da tutte le religione del mondo.    Nelle religioni il suo simbolo è il triangolo e la suo nome è Trinità.

trinity

 

In generale e secondo la filosofia espressa da vari e più diffusi dogmi si può dire che l’unione di due opposti genera un terzo elemento che compone la triade e quindi la perfezione.    http://www.instoria.it/home/triade.htm

Questo terzo elemento inoltre è l’elemento operativo e intermediario per mezzo del quale si realizzano e concretizzano i desideri di Dio.

Le nostre interpretazioni sono legate anche ad un  lavoro più ampio, che ci ha portato a delle conclusioni in parte descritte nel sito dei gradienti temporali http://digilander.libero.it/kems/ .

Per capire di cosa stiamo parlando e come funziona la terza forza bisogna considerare che in un sistema chiuso  ad ogni azione corrisponde sempre un’azione uguale e contraria. Nel nostro sistema chiuso “Universo” esiste una specie di  volontà di mantenimento dello status quo che fa si che ad ogni azione esista una contro-forza riequilibrante da parte dell’Universo stesso, che tenta di ripristinare la situazione originale.

L’energia elettrica  è  una delle tante forme in cui si manifesta la forza  riequilibrante dell’Universo. In altre parole l’energia elettrica non esiste ma esistono, sempre e solo, le due forza prime, quella che noi provochiamo e poi di conseguenza la risposta dell’Universo (che viene interpretata come corrente elettrica);  risposta che può apparire con diverse forme ma che in sostanza è sempre la stessa (gravità, energia, suono etcc).

Per avere un’analogia si pensi al concetto di tensione e corrente e al suo processo funzionale. In un circuito infatti prima s’instaura una tensione e poi con un ritardo, che è in funzione del tipo di circuito, si genera una circolazione di corrente che è anche la causa che produce il lavoro. Quando si pensa ad un circuito elettrico in genere si commette l’errore di associare in modo inseparabile il movimento di una corrente con il conduttore che fa parte del circuito. Il conduttore invece, pur avendo delle proprietà positive, non fa parte del circuito elettrico ma è solo un mezzo che consente di concentrare in uno spazio determinato l’energia.

La mancanza di una piena conoscenza del funzionamento di  questi fattori ha portato fino ad oggi, alla produzione di sistemi non efficienti. Nei nostri circuiti si crea prima una differenza di potenziale e poi la si distrugge chiudendo il circuito tramite un conduttore.    Quando si crea un potenziale non è assolutamente necessario chiudere il circuito per ottenere lavoro. Quello che si dovrebbe fare invece è  il creare una perturbazione della quale sia possibile prevedere il comportamento (riequilibrante) dell’Universo così da incanalare in modo favorevole il valore  energetico derivante .

La terza forza   si genera in  configurazioni (simmetriche) particolari, ed è praticamente  un”surplus” di  forza  riequilibrante dell’universo.

Per ciò che concerne l’energia che si rende disponibile dalla Terza Forza e comprendere il suo meccanismo è indispensabile abituarsi a separare le due forze basilari che sono in gioco in un sistema simmetrico qualsiasi.
Come abbiamo detto quando si compie un’azione si crea sempre una perturbazione nell’Universo il quale tende a riportare il sistema nel suo stato precedente. Quando due elementi sono uguali l’Universo tenta il controllo generando per ogni elemento una singola forza di opposizione ma in più aggiunge, in molti casi, un’altra forza che ha lo scopo di controllare le due forze generate dallo stesso universo. Quando questa forza è presente, se si perturba un elemento si ottiene una perturbazione identica anche nell’altro elemento che è collegato. I due eventi però non sono contemporanei, prima agisce la perturbazione, e poi, con un certo ritardo interviene il riequilibrio.

La Terza Forza se vista in una certa ottica può essere considerata come un imbroglio rivolto all’Universo ma essa fra i metodi possibili è il  più naturale e non richiede componenti o dispositivi aggiuntivi per la sua generazione. Essa sfrutta l’impossibilità dell’Universo di controllare due elementi identici che convivono nelle vicinanze.

Nella cultura scientifica attuale questo elemento non viene preso in considerazione e quindi non viene sfruttato adeguatamente, ma si possono trovare molte antiche rappresentazioni da cui si può  dedurre che questo tipo di circuito fosse utilizzato.

Qui sotto una serie di immagine dal sito:

http://www.bibleorigins.net/illustrations.html

In questo sito ritroviamo molte immagini del   secondo millennio AC  dove viene riportato quello che sembra  un sistema di produzione e sfruttamento di energia elettrica basato su due elementi che ne genera un terzo.

trinity2

trinity3

Possiamo  confrontare il particolare di questa foto con altre immagini che ci sono familiari :

trinity4

 

Un altro indizio che ci conferma le conoscenze  in campo elettrico dei nostri avi è la rappresentazione della “Nataraja”:dea

In questo dispositivo possiamo vedere  un motore elettrico dotato di spazzola (mano con fiamma) che funziona ad alta tensione (elettrostatico), come deduciamo  dalle fiammelle intorno al cerchio.

In questo film un’interpretazione della rotazione:

e in quest’altro film, ciò che ne hanno ricavato non disponendo di una cultura idonea all’interpretazione.

Qui sotto alcuni esempi di applicazioni di motori elettrostatici non ovviamente per applicazioni industriali ma con il semplice scopo di illustrare ciò che voglio dire:

il progetto nataraja è molto più elaborato di quanto è visibile nei quattro filmati proposti qui sopra infatti dispone di dispositivi multipli sulla circonferenza che andrebbero più lungamente discussi.

 

 

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