TEST DELL’UNITA’ “MAGRAVS POWER”

Di Camillo

Dopo aver atteso parecchi mesi dall’ordine, abbiamo finalmente ricevuto la consegna del kit “Magravs Power”.

Negli ultimi tempi sono comparsi in rete vari test fatti sul Magravs, in cui il rendimento dato dalle letture del wattometro collegato al sistema, risultava pressoché nullo.

Un’altra fonte racconta invece di presunti rendimenti  rilevati  controllando il consumo effettivo del contatore elettrico (ENEL) a monte.  link22passi 

Dato che non è chiara quale sia  l’interazione del generatore con l’impianto elettrico e di conseguenza se esista un effettivo rendimento, abbiamo deciso di  effettuare un test di valutazione  basandoci sulla misura dell’energia con metodi diretti.

Nel nostro video che segue,  viene descritta dettagliatamente la procedura di attivazione del generatore Magravs. Si tratta di un processo di inizializzazione che segue le istruzioni presenti nel foglietto che accompagnava il generatore; questa procedura  dovrebbe durare  21 giorni.

Per il test  è stato creato un circuito montato su una struttura di plexiglas trasparente che permette di vedere eventuali modifiche strutturali sui fili elettrici, lasciati scoperti a questo scopo.

Il video è composto di due parti, la prima riguarda le prime fasi della procedura di attivazione.  Il secondo video  riguarda la misura dell’energia in uscita fatta attraverso una sorta di calorimetro ad acqua.

Per settare il sistema abbiamo fatto delle prove in bianco.  Sono state misurate  la potenza elettrica utilizzata e il tempo necessario per riscaldare  3 litri d’acqua da una temperatura  di partenza attorno ai 20 °  con uno salto termico ΔT di  20°.

Per minimizzare gli errori abbiamo cercato di isolare il sistema riscaldante. Inoltre si è deciso di non superare  i 50° per evitare che l’evaporazione di una parte del liquido possa introdurre errori di valutazione.

Le prove in bianco di controllo hanno evidenziato che il sistema è preciso entro un errore del  5%.

 

continua

 

 

 

 

 

 

3 pensieri riguardo “TEST DELL’UNITA’ “MAGRAVS POWER””

  1. LE PROVE FALLITE SUL MAGRAV, CHE VENGONO MOSTRATE IN RETE, PRESENTANO L’ERRORE DI VOLER MISURARE IL RISPARMIO ENERGETICO NEI PRESSI DEL MAGRAV. LE PROVE CHE INVECE HANNO SUCCESSO, MISURANO L’ENERGIA ASSORBITA NEI PRESSI DEL CONTATORE. Questo perchè, se misuriamo lontano dal Magrav, cioè al contatore ENEL, tutti i cavi dell’appartamento nanoricoperti (ad opera dello stesso Magrav) concorrono a fornire energia e la sottraggono al generatore di corrente. Quindi nei pressi del contatore Enel, misuriamo l’energia fornita dal generatore più bassa, perché implementata dall’energia fornita dalla nanocopertura di tutti i cavi che seguono fino al luogo dove si effettua il test.
    Quindi penso, che usare un calorimetro (per misurare il risparmio energetico) nei pressi del Magrav, potrebbe far fallire il test. Il Risparmio si dovrebbe avere nei pressi del Generatore di corrente (contatore Enel). Più la distanza è grande (quindi più filo di rame nanoricoperto) tra Generatore e Utilizzatore, più gli effetti saranno evidenti…

  2. IDEA: TEST FATTI SOLO CON CARICO INDUTTIVO MOSTRANO UN RISPARMIO ENERGETICO DELL’ 80%.
    Quindi un test interessante è quello di inserire, subito dopo il Magrav, un trasformatore 1:1 (chiamato di isolamento) con ingresso 220 e uscita 220 da 3kW, seguito dai carichi resistivi. A quel punto il Magrav sente solo il carico induttivo (il trasformatore) che “isola” il carico resistivo. Dovremmo così avere il massimo rendimento del Magrav perché si interfaccia solo con un carico induttivo (l’ideale per il Magrav)

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