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Siberia misteriosa

Esistono luoghi sulla terra che nascondono inspiegabili misteri. Si trovano normalmente lontani dalla civiltà e dalle rotte frequentate, al riparo da occhi indiscreti e a volte sembrano godere di speciali protezioni che ne preservano l’integrità . In questi luoghi gli abitanti raccontano di avvenimenti inspiegabili, di ritrovamenti bizzarri e di incontri impossibili.

La Siberia con le sue terre sconfinate fatte di foreste, tundre e montagne quasi disabitate, è un luogo impervio magico e misterioso, dove miti, spiritualità, leggende e fantascienza sembrano incontrarsi.

In Siberia viene ancora praticato lo sciamanesimo e vi sono molti luoghi considerati dalle popolazioni locali: luoghi di potere.

  1. Un esempio è il lago di Bajkal, famoso per essere il più profondo lago al mondo, il cui nome significa “mare sacro”; il lago si trova in una zona vulcanica. Si dice che proprio per la presenza vulcanica il tempo in questo luogo scorra in modo anomalo ed esistano addirittura dei varchi dimensionali a causa dei quali le persone spariscono .

2. In una parte remota della regione di Krasnoyarsk, c’è una zona chiamata “cimitero del diavolo“, dove si dice che i pastori nel loro errare si siano imbattuti a volte in zone con presenza di molte carcasse di animali morti misteriosamente, e che chi si avvicina spesso accusa forti dolori alla testa, ai denti e allo stomaco, inoltre spesso bussole e orologi in questi luoghi vanno in tilt.

3. Questa zona non è lontana da dove nel 1908 avvenne l‘evento di Tunguska , una spaventosa esplosione che ha causato devastazione per decine di kilometri di foreste, con alberi e animali rasi al suolo, e la cui causa non è ancora sicuramente identificata .

4. A Mirny una città della Repubblica di Sakha-Yakutia c’è una zona chiamata “Death valley” (la valle della morte); alla fine del XIX secolo il famoso naturalista ed esploratore russo Richard Maack raccolse e registrò alcune storie raccontate dalla gente del posto sugli strani fenomeni che si verificavano in questo luogo.

I nativi Yakuti hanno tramandato una leggenda detta “Oloncho” in cui si parla di strani eventi drammatici accaduti nella foresta della taiga.
Si racconta di uno strano uragano con bagliori nel cielo che porto’ morte e distruzione, seguirono terremoti e strani scoppi lampi ed esplosioni di fuoco.

Si racconta che a seguito di questi avvenimenti ai sopravvissuti toccò una sorte triste, si verificò una strana epidemia che portava alla perdita di capelli e la pelle si ricopriva di vesciche. Questa malattia fu trasmessa anche alle generazioni successive dei sopravvissuti.
lo scienziato naturalista Rihard Maack inviato per investigare trovò parecchia difficolta, perchè nessuno voleva accompagnarlo in quei luoghi considerati maledetti.
quando trovò delle guide che acconsentirono ad andare nella zona, si trovarono di fronte a delle strane costruzioni di cui fece dei disegni. Trovarono una scala che conduceva a delle stanza metalliche sotterranee.


il racconto a questo punto diventa inquietante, infatti si dice che visitando queste stanze sotterranee videro delle strane creature umanoidi con un
occhio solo, vestite da abiti metallici. Alla vista di questi presunti corpi fuggirono spaventati.
all’interno di queste stanze la temperatura era mantenuta calda, ma non ci si poteva trascorrere molto tempo, perchè insorgevano problemi di salute con sintomi di vomito nauesa vesciche della pelle e caduta di capelli.
Maack rilevò anche una strana anomalia, l’erba e gli arbusti che circondavano il manufatto erano molto più alti delle stesse piante che erano a una trentina di metri di distanza.
Le guide locali sostenevano che durante l’inverno le pareti dei calderoni erano calde. Maack descrisse anche il ritrovamento di una strana roccia nera che aveva una superficie levigati in grado di tagliare il vetro. Purtroppo questa pietra fu persa durante l’attraversamento di un fiume .


Maack ha fatto degli schizzi degli strani oggetti a forma di disco incontrati nella sua visita. Lo scienziato chiese di rimuovere questi dischi perchè si era reso conto che a causa del peso e del calore stavano affondando nel permfrost; avrebbero dovuto essere estratti per essere preservati per le generazioni successive.
Purtroppo la richiesta fu ignorata probabilmente per mancanza di finanziamenti adeguati.
Nel 1949 il parlamentare Koreckiy visito queste zone alla ricerca dell’oro. Anche lui raccontò di avere trovato questi calderoni e di esserci addirittura entrato.
Ha raccontato che un suo amico che era con lui ha poi perso tutti i capelli nei tre mesi successivi. e lui che aveva dormito con la testa appoggiata sul
metallo, si è ritrovato con la testa coperta da noduli dolorosi di diversi millimteri che non è riuscito piu a guarire .
Koreckiy ha provato a prelevare un pezzo del disco ma era impossibile da scalfire.
Ci sono stati pochi tentativi di ritrovare i dischi anche perche la cosa è piuttosto difficile a cause del clima estremo e la posizione desolata. anche se
sembra siano stati avvistati dei dischi da aerei che volavano a bassa quota.

Chi si è inoltrato a piedi racconta di aver scoperto diversi piccoli laghi perfettamente rotondi in quella regione.
spesso gli esploratori che visitano la valle della morte provano gli stessi sintomi con mal di testa nausea e vomito, inoltre sono stati rilevati con il contatore
geiger livelli di radiazione elevata. La valle della morte rimane ancora uno dei misteri siberiani irrisolti…

5. Si ritiene esista un tempio di Hanuman sotto un lago siberiano.

In una zona vergine e remota della Siberia nella regione di Urzhum, vicino ai fiumi Ob e Irtysh, c’è un lago che prende il nome di Shajtan. Il nome di origine Tataro significa lago del diavolo. (ma a dire il vero la parola shaitan significa diavolo anche in arabo e in ebraico)

Per la verità, i laghi in questa zona sono 5 , e pare si siano creati in seguito alla caduta di un meteorite che si è spaccato in 5 parti. Secondo la leggenda, i laghi sono alimentati dallo stesso fiume sotterraneo.
Il lago più misterioso dei cinque è proprio Shajtan. Questo profondo lago ovale, circondato da fitte macchie di foresta, non è esattamente il luogo preferito dalla gente del posto. Nessuno nuota o pesca nelle acque di questo lago, che gode di una pessima reputazione.
Sullo specchio d’acqua si possono infatti intravedere piccoli isolotti di alberi ed erba che si muovono sulla superficie del lago. Da sotto la superficie, poi, sgorgano degli zampilli tipo fontanelle che causano un basso ma percettibile ronzio che si diffonde anche nel profondo della foresta.

Sotto la superficie del lago ci sarebbe una serie di insenature, grotte e cavità che, con il mutare dei fondali e alcuni crolli avvenuti, causerebbero dei forti cambiamenti di pressione. Occasionalmente questi potenti cambiamenti di pressione creerebbero quindi delle fontanelle che raggiungono addirittura i 10 metri di altezza.
Questi flussi e gli spostamenti naturali che avvengono nel lago sarebbero anche all’origine degli isolotti galleggianti che ogni tanto si vedono passare sulla superficie.

L’acqua è considerata curativa; resta fresca per anni e cura un’infinità di disturbi. Il lago ha un doppio fondo. Il primo fondale si trova a un metro e mezzo dalla superficie dell’acqua ed è costituito da alghe.Ma la vera profondità del lago è ancora sconosciuta.


E’ difficile arrivarci perchè si tratta di un luogo di potere, gli strumenti di navigazione non sono d’aiuto, oppure, semplicemente, i sentieri scompaiono all’improvviso. Gli abitanti del vicino villaggio Okunevo, sito sulla riva del fiume Tara, credono che quando sopra al lago si addensano nuvole viola è meglio stare alla larga. Si dice che siano state viste impronte lunghe 90 cm appartenenti a strani esseri forse “bigfoot” . A volte sopra il lago si possono vedere due soli anziché uno.
Nel villaggio si racconta che alla fine della Seconda Guarda Mondiale, nel 1945, i bambini che giocavano sulla riva del fiume, videro apparire dall’acqua tre donne di una statura gigantesca. Scapparono e raccontarono il fatto ai genitori, ma nessuno ci credette. Nel 1947 però, una maestra della scuola elementare udì all’improvviso il tintinnio delle campanelle. Alzà gli occhi a cielo a vide passare nel cielo …dei cavalli di una bellezza inaudita.
Nel 1963 sempre i ragazzi scavando nel paese trovarono due lastre lucidate a specchio, di colore grigio chiaro, che probabilmente facevano parte di un edificio di natura sconosciuta, o forse di un tempio.

Luci nel cielo e altri strani fenomeni in quella zono sono talmente abituali che ormai nessuno ci fa caso. I cacciatori sono convinti che da quelle parti ci sia un passaggio verso un mondo parallelo; è capita che qualcuno sia scomparso per diversi giorni, qualcuno è scompare per sempre.

La spiegazione scientifica, colpevolizza le alghe che crescono in abbondanza e che si trovano sulle rive. Si ritiene che possano sprigionare un gas allucinogeno, che spiegherebbe gli avvistamenti e le lacune “temporali”. Questa ipotesi non convince nessuno, anche perché ci sono molte foto delle impronte dei “Bigfoot”.
Ma la cosa più stupefacente che riguarda il lago Shajtan riguarda la credenza che sul fondo del lago si trovi la leggendaria città di Hanuman, la divinità induista.

Nel 1989 arrivò in zona, una donna lettone di nome Rasma Rositis, seguace di Sri Babadji (Sai Baba). Lei venne per volontà del suo maestro convinto che l’antichissimo tempio di Haniman si trovasse da quelle parti. Rasma piantò una tenda sulla riva del fiume Tara, e per 4 giorno pregò e ha digiunò.- Al quinto giorno vide una luce diffondersi attorno, vide dei veicoli di luce e sentì una musica celestiale.
Anche Sai Baba affermava che il tempio di Hanuman si trovasse in Siberia. Secondo la leggenda nel tempio era custodito un tesoro: un cristallo che conteneva la memoria e le conoscenze delle civiltà preistoriche, le nozioni sugli altri mondi ed altre dimensioni. Il cristallo conserverebbe anche la salvezza dai futuri cataclismi. Vicino a Okunevo fu fondato un piccolo ashram dove si svolgono dei riti induisti.

I geofisici hanno trovato in zona due tipi di aree anomale. Nelle aree del primo tipo c’è un irradiazione elettromagnetica naturale molto bassa: la vegetazione è quasi assente, le persone avvertono stanchezza e depressione. Nelle aree di secondo tipo (l’irradiazione elettromagnetica sopra la norma) ci sono zone di tipo e (A) dove si sta bene e passa la stanchezza, e zone di tipo (B) dove sono state registrate strane oscillazioni assolutamente incompatibili con il tipo di località, simili alle oscillazioni meccaniche di grandi megalopoli. Ci sono anche delle anomalie gravitazionali proprie ai forti giacimenti di ferro (che qui non esistono). Al momento non ci sono altre ricerche.
Alcuni ricercatori siberiani ipotizzano che circa 300 mila anni fa sul territorio della Sibera esistesse una civiltà evoluta dove sarebbero nate molte religioni del mondo; successivamente, il suo posto prese una potente civiltà proto-slava, con una città situata sulla confluenza dei fiumi Ob (anticamente Om) ed Irtysh (anticamente Iriy). Lo conferma un’antica fonte scritta, “Il libro di Veles”. Secondo il prof. V.Matiuschenko (“La storia antica della Siberia)”…è lì che fu composta la Mahabharata, le cui immagini e i personaggi sono circondati dai paeseggi di qui. Probabilmente, quella è la culla degli indo-ariani, una parte dei quali poi se ne andò nel sud dell’Asia,in Indostan.”

fonti:

https://www.facebook.com/groups/572052359528005/permalink/2764037383662814/

https://it.rbth.com/turismo/81416-tre-luoghi-russi-paranormali

https://1baikal.ru/en/istoriya/strashnaya-sila-doliny-vulkanov

http://tunguska-siberia.blogspot.com/

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L’acqua, questa sconosciuta.

di Enrica Fiorini

L’acqua è uno degli elementi più diffusi in natura, ricopre più del 70% del nostro pianeta ed è l’elemento fondamentale che ha permesso lo sviluppo della vita in tutte le sue forme. Noi stessi siamo costituiti per più del 60% d’acqua ed essa è imprescindibile per la nostra esistenza.

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Nonostante ciò il mondo scientifico sembra poco interessato ad approfondirne la comprensione; gli studi seri sono relativamente pochi e si riferiscono principalmente al suo aspetto chimico. Ma l’acqua dimostra continuamente di sfuggire alla nostra piena comprensione, e sono molti i misteri legati al suo comportamento, facciamo qualche esempio:

  • L’acqua calda congela più rapidamente di quella fredda.  
  • L’acqua solida galleggia su quella liquida
  • Nonostante la sua apparenza innocua è il più forte solvente esistente in natura, infatti tutti i composti si sciolgono in acqua prima o poi .
  • L’acqua quando ghiaccia aumenta di volume, mentre in genere gli elementi al freddo si contraggono.
  • la molecola di H2O a temperatura ambiente e pressione normale è liquida è non è una cosa normale visto che per esempio l’acido solfidrico, di formula chimica molto simile (H2S), è un gas, pur avendo peso molecolare doppio rispetto all’acqua;

ma ci sono molte altre bizzarrie che sfuggono alla completa comprensione. Forse è per questo che chi ha provato a guardare sotto la superficie di questa meravigliosa sostanza non ha avuto grandi fortune, direi piuttosto che si è … scottato. Ricordiamo grandi scienziati come per esempio il russo Boris Derjaguine, Jacques Benveniste e il premio nobel Luc Montagnier, ma la lista sarebbe lunga.



Sicuramente uno dei più grandi esperti al mondo del comportamento dell’acqua è il Dr. G. Pollack, che ha firmato moltissimi studi e ricerche sull’argomento.

Nel suo bellissimo e coraggioso libro “la quarta fase dell’acqua”

il Dr. Pollack introduce un concetto innovativo legato al cosiddetto “Comportamento sociale dell’acqua“. Questo libro è il risultato di anni di ricerca sull’argomento ed è scritto in modo chiaro e fruibile, allo scopo di essere compreso da chiunque. La maggior parte del libro si basa su semplici osservazioni relative al comportamento e alle modifiche che questo stravagante elemento assume, al variare delle condizioni esterne. Le osservazioni di Pollack sono replicabili ed evidenti, e non riguardano direttamente le caratteristiche chimiche dell’acqua ma la sua “dinamicità”, ossia la sua capacità di ristrutturazione in particolari situazioni. La maggior parte degli studiosi trovano questi concetti indigesti e … pericolosi, quindi preferiscono non considerarli e cacciare la polvere sotto allo zerbino.

Una delle scoperte fondamentali di Pollack è relativa al comportamento assunto dall’acqua nelle zone di contatto con altri elementi, ossia quella zona chiamata “interfacciale”.

Da osservazioni e successivi esperimenti, il Dr. Pollack ha notato come l’acqua assuma conformazioni particolari nella zona interfacciale. Dopo essere venuta a contatto con un elemento estraneo, l’acqua sembra modificare la sua struttura per una certa area prospiciente alla zona di contatto. In questa area l’acqua assume una struttura di tipo cristallino, e tende ad escludere qualsiasi elemento estraneo. Proprio per questo Pollack ha definito questa zona: exclusion zone (EZ); infatti in questa zona possono esistere solo molecole d’acqua ben ordinate.

Questa zona può essere facilmente individuata utilizzando delle microsfere di gel colorati, in questo caso si nota che nella zona interfacciale l’acqua rimane trasparente . Usando dei test di assorbimento della luce e di infrarossi, si può notare come l’acqua nella zona interfacciale abbia assorbimenti diversi.

La cosa bizzarra è che questa zona interfacciale di “Esclusione” non è uguale per tutti i materiali. Generalmente per questi test vengono usati materiali idrofili o idrofobi, e il materiale per eccellenza usato nei test di Pollack è il Nafion® che sembra avere la zona di esclusione tra le più estese.

Questo comportamento dell’acqua è veramente inspiegabile, perché non c’è alcun motivo apparente per il quale l’acqua debba cambiare la sua struttura fisica per il solo contatto di un elemento esterno, ma soprattutto, per poter fare questa “ristrutturazione” essa ha necessariamente bisogno di attingere a qualche forma di energia, e non è ben chiaro da dove dovrebbe provenire tutta questa energia.

Ad onor del vero Pollack cerca di dare una sua spiegazione sulla fonte alla quale l’acqua attinge per poter modificare la propria struttura e modificare in alcuni casi la sua polarità. Pollack individua come fonte l’energia radiante, ed arriva a questa conclusione perché con le conoscenze che sono attualmente disponibili, in effetti non ci dovrebbero poter esser altre possibilità, in particolare Pollack ritiene l’origine siano gli infrarossi che sono onnipresenti e quindi disponibili in ogni luogo.

Questa spiegazione sembrerebbe però essere in contrapposizione con risultati di alcune sperimentazioni fatte sull’acqua dal nostro gruppo. Nei nostri test abbiamo notato come particolari fattori possano provocare variazione di tensione e inversione di polarità, indipendentemente dalla presenza di fonti radianti. Abbiamo fatto le seguenti osservazioni :

– Due elettrodi di egual materiale ma con forme diverse quando immersi in una soluzione producono una tensione.

– Aumentando la pressione del sistema in osservazione si nota un incremento della tensione. Per esempio se  si usa un tubo verticale pieno d’acqua  nel quale per gravità la pressione nella parte inferiore e  maggiore di quella superiore abbiamo un ulteriore incremento della tensione.

– abbiamo notato che tanto maggiore è l’aderenza e/o la bagnabilità di un liquido e cioè quanto più esso sia idrofilo (Ndr bellissima l’etimologia della parola dal greco hydros, “acqua”, e philia, “amicizia” ) tanto maggiore è la tensione prodotta, l’effetto è facilmente visibile quando in una soluzione un elettrodo ha un aderenza maggiore rispetto all’altro elettrodo.

Da queste sperimentazioni sembrerebbe che l’ acqua sia in grado di estrarre energia da qualche fonte sconosciuta.  Per quanto riguarda invece l’influenza delle energie radianti come calore e infrarossi,  dagli esperimenti si nota che il loro apporto nel sistema ha comunque  un effetto moltiplicativo rispetto sulle energie in gioco, è proprio questo che può trarre in errore.

Dovendo ahimè accettare come fatto compiuto che l’acqua è in grado di trovare energia da qualche fonte esterna e incomprensibile che le permette di modificarsi e ristrutturarsi, sarebbe almeno interessante cercare di capire qual’è lo scopo e perché essa reagisca in modo diverso a seconda del tipo di materiale con cui viene a contatto, quasi come ne riconoscesse l’essenza.

Sappiamo che l’acqua è un elemento generalmente sensibile all’ambiente in cui si trova, per esempio dagli studi di Masaru Emoto si è visto come l’acqua sembri recepire lo stato emozionale delle persone che gli sono vicine; ma essa reagisce diversamente anche a tipi di musica diversa con un comportamento in un certo senso “speculare”. Si potrebbe dire che ha un comportamento “simpatico” nel tentativo di “assomigliare” all’ambiente in cui si trova.

Per questo penso che nella zona interfacciale l’acqua tenti di ristrutturarsi nel modo più simile al elemento con cui è venuta a contatto . Per esempio essa cercherà di disporre la sua struttura interna in modo più simile alla struttura cristallina del metallo con cui è a contatto mostrando di essere polimorfica. Così come i diversi materiali hanno diverse strutture cristalline, l’acqua nella sua funzione di specularità o simpatia assume anch’essa diverse strutture cristalline ed è per questo che la EZ varia da materiale a materiale.

Un ricercatore che ha lavorato per anni a contatto con il grande Emilio del Giudice, Domenico Cirillo ha detto discutendo di questi esotici comportamenti dell’acqua : “secondo i modelli ultimi (da Del Giudice a Pollack) l’acqua sembrerebbe conferire ai suoi elettroni e ai suoi protoni una certa mobilità, una certa libertà di azione e interazione . Quindi l’acqua può essere vista come un insieme di dipoli (le molecole) immersi in un mezzo che godono di un certo grado di libertà. Sembra la descrizione di un plasma…. “

Personalmente credo che il motivo per il quale non percepiamo l’acqua come un plasma sia legato alla sua velocità di movimento intrinseca. In un plasma ci si trova all’interno di una specie di tempesta fortissima con un alta componente cinetica. I movimenti sono così erratici e veloci che non riusciamo a comprenderli, è come se il plasma convenzionale fosse un film in cui i fotogrammi passano molto veloci, mentre l’acqua è lo stesso film ma con una velocità di fotogrammi rallentati.

Pollack parla nel suo libro di una quarta fase dell’acqua e il plasma è in effetti il quarto stato della materia.

L’acqua potrebbe essere in effetti un “plasma lento”, così come per esempio il vetro ci appare come un solido ma in realtà è un “liquido superviscoso-lento”.

Sarebbe pertanto interessante poter confrontare gli studi sull’acqua del Professore Pollack sull’acqua con gli studi sul plasma e sugli aggregati di carica del grande fisico Kenneth Shoulder.

Credo che per poter affrontare lo studio di questi argomenti sia necessario affacciarsi con mente aperta, e con grande spirito di osservazione e con capacità di multi disciplinarietà, esattamente come fa il grandissimo Pollack, altrimenti non ci può essere un vero progresso scientifico.

Per chi è interessato all’argomento acqua troverà qualche informazione interessante in questa intervista al Prof. Emilio del Giudice qui

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Incontro con Ighina

di Camillo

Premessa:

Ighina è un personaggio molto controverso e il suo pensiero può apparire bizzarro e a volte infantile, ma ciò non toglie che gli apparati che lui costruiva facevano cose bizzarre e inspiegabili. Egli sosteneva di aver acquisito facoltà di vedere gli atomi, la vista si sarebbe potenziata per mezzo di un particolare microscopio con lenti ruotanti. Le lenti avevano una rigatura che creava un effetto stroboscopico costringendo la vista ad adeguarsi ad un diverso scorrere delle immagini. Sembra però che i microscopio  funzionasse solo con lui.

 Ighina era molto convinto delle sue idee, e cercava in tutti i modi a volte anche usando dei sotterfugi,  di  propagare la sua visione del mondo.

A causa di ciò nei suoi racconti ci sono spesso  incongruenze,   fantasia e mezze verità. Alcuni episodi sono stati addirittura inventati di sana pianta per spingere le persone a credere, ma hanno  ottenuto  spesso l’effetto contrario.

Non ho affrontato questo personaggio  da  fisico, ma mi sono approcciato a mente aperta, con un atteggiamento alternativo di chi ha visto aspetti alchemici stranissimi, per cui per me  il limite tra  il possibile e l’impossibile è  vastissimo.

 Ighina considerava tutto come materia, anche i fotoni che lui  chiamava atomi di luce.  Rifiutava il concetto di spazio vuoto curvo, egli sosteneva che  il vuoto è vuoto e non ha proprietà. In questo aveva una visione simile a Tesla.  Egli vedeva tutto dominato da una sub-particella che lui  chiamava atomo-magnetico che descrive come l’elemento a più piccolo di qualsiasi particella conosciuta, dal nostro punto di vista la cosa che più si  avvicina è forse il neutrino della fisica.

 Una cosa è  assodata, il  fatto che la sua macchina “metereologica”  per regolare il tempo funzionava, è stato  constatato da centinaia di persone se non migliaia, compreso  gli inviati di Rai3. Se non fosse per quella dimostrazione incredibile, i suoi racconti non avrebbero avuto alcun seguito.


La prima volta che andai da Ighina con un amico egli era già avanti negli anni; io ero molto fiducioso e avevo preparato una serie di domande inerenti al suo libro.

Durante il primo colloquio però fu evidente che l’età e la malattia avevano fatto il loro corso, non riuscii ad ottenere risposte precise e non insistetti.

La cosa che mi colpì però  fu quando disse:

“In questa apparecchiatura, ci sono i miei 90 anni di ricerca”.  mi mostrò un oggetto bizzarro  formato da spirali di alluminio  colorate di colori molto accesi, sembrava un giocattolo per bambini e lui lo  chiamava ERIM.

erim

Da un lato ero  incuriosito e dall’altro ero stupito.  Mi ero avvicinato a lui credendo che  fosse un ricercatore che usava apparecchiature elettroniche o magneti ruotanti, quello che mi stava mostrando  era invece un tipico esempio di apparato da rabdomante; certo, differente da altri nella forma, ma uguale nel significato utilitaristico. Ighina disse che quel “coso” equilibrava le energie, purificava l’aria, annullava la geopatia ecc.

Molte altre volte avevo visto cose simili sia fisicamente che su riviste specializzate.

30 anni fa ebbi modo di interagire con un personaggio dotato di “facoltà paranormali”, negli  anni in cui l’ho frequentato ho potuto constatare che nonostante  un guazzabuglio di strane idee  e comportamenti strani, egli dimostrò di avere effettivamente delle capacità straordinarie.

Due anni prima del nostro incontro Ighina aveva avuto un ictus. Quando lo incontrai non riusciva più ad esprimersi chiaramente, gli chiesi se si poteva filmare il colloquio per poterlo riascoltare successivamente, egli accettò di buon grado.

Rivedendo il colloquio, ho potuto apprezzare come   Ighina parlasse a ruota libera, senza cercare l’accordo; egli  esprimeva liberamente le proprie idee  e passava dall’aspetto scientifico a quello esoterico con una tranquillità sbalorditiva. Egli  disse che pur essendo in una sedia a rotelle, riusciva ancora a proiettare la sua consapevolezza fuori  dal corpo. Recentemente aveva preso contatto con il sole, disse che nella realtà più profonda esso risultava vivo e stranamente non era per niente caldo; sembrava un gigantesco cuore che pulsava. Aggiunse che il contatto con una tale potente vibrazione lo aveva messo in difficoltà, con grave rischio per la sua salute.

Poi l’argomento scivolò sul “microscopio lenticolare” citato nel suo libro, Ighina disse che le lenti e l’occhio si devono fondere in un tuttuno, aggiunse che la scienza ufficiale, non avendo avuto a disposizione un tale strumento, stava analizzando la realtà partendo dalla coda invece di partire dalla testa.

Infine mi consigliò di prendere contatto con il suo attuale assistente che poteva dare ulteriori indicazioni.

Presi contatto con il suo collaboratore, (ci furono anche altri che avevano  collaborato con Ighina negli anni precedenti). L’assistente di Ighina si dimostrò molto disponibile, potei prendere visione del materiale cartaceo e mi furono date molte delucidazioni a voce . Purtroppo non potei visionare i vari i strumenti costruiti nel tempo da Ighina. Mi resi conto che dal punto di vista scientifico era tutto fuori schema.

Mi dissero che avevano dato informazioni a vari gruppi, ma che non possedevano più nulla. Alla fine per essere sicuro di aver capito bene   per evitare  malintesi, realizzai un plastico  a cui mi riferii per le domande e risposte.

 

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Mi resi disponibile a creare un uno progetto organico per poter costruire il macchinario che aveva reso popolare   Ighina : “la macchina per il controllo meteorologico.”


PROGETTO  GENERALE PER IL CONTROLLO  METEREOLOGICO

Schema generale.

Il progetto si può suddividere in 4 blocchi.

cerchiamo ora di capire come funziona l’insieme.

elicarotante

L’elica rotante riceve energia magnetica positiva o negativa proveniente dal generatore del monopolo magnetico attraverso un cavo di rame molto grosso, si tratta di un cavo flessibile, formato da molti fili  da 5 a 10 millimetri di diametro, tipo quello usato per le messe a terra degli impianti elettrici.

Su questo cavo viaggia l’energia di monopolo creata artificialmente che può essere positiva o negativa a seconda di come viene alimentata l’elettrocalamita ruotante interna.

La ”spirale aerea” serve a catturare e accumulare la maggiore quantità di atomi magnetici positivi provenienti dal sole (detti anche monopoli positivi ).

L’accumulatore interrato” serve a catturare ed accumulare la maggiore quantità di atomi magnetici negativi provenienti dalla terra (detti anche monopoli negativi).

Ma come si fa a cambiare il meteo?

Ighina sostiene che ammassamenti di “energia magnetica” positiva lanciati nell’atmosfera allontanano le nubi, al contrario se viene lanciata “energia magnetica” negativa le nuvole vengono attirate.

Le nubi del cielo, vengono caricate positivamente  dal sole.

Se si vuole far piovere occorre  irradiare energia negativa, perciò bisogna dare corrente agli elettromagneti, in modo da produrre energia negativa e inviarla all’elica assieme a quella proveniente dall’accumulatore sotterraneo.

ELICA ESTERNA RUOTANTE

L’apparecchiatura esterna che rilascia energia è formata da tre elementi:

Il primo elemento è dato da una specie di elica ruotante formata da due “pale” lunghe 6 metri l’una, costituite da due tubi di alluminio di diametro  80 mm con spessore di 3-4 millimetri. I tubi sono riempiti di polvere di alluminio richiusi con tappi in legno.  L’elica è sostenuta da un palo metallico di alluminio che la alza fino ad una altezza di circa 3-4 metri da terra. Questo perno che regge l’elica è collegato con un contatto mobile ad un grosso filo di rame al  “generatore di monopoli.”

Questo perno deve essere isolato dal suolo, perciò è sostenuto da un supporto in legno.

L’elica è fatta ruotare da un motore che la fa girare a velocità di 10-20 giri al minuto circa.  Il motore è collegato con una cinghia di gomma al perno dell’elica in modo da evitare perdite di energia. In tutto l’apparato non bisogna usare materiali ferromagnetici o calamite. Perché la conduzione dell’“energia magnetica” viene alterata dal magnetismo.

monopoli2

LA SPIRALE AEREA 

energia magnetica positiva” dal sole (Yang)

spiraleighina

Il secondo elemento esterno è una raggiera che chiameremo “spirale aerea”, essa è formata da 7 tubi di alluminio di diametro 80 mm (o 50 mm) lunghi 6 metri e  riempiti di polvere di alluminio, chiusi con tappi in legno o sughero alle due estremità.

La polvere di alluminio serve ad accumulare “l’energia magnetica” del sole.

Esistono in commercio tre tipi di granulometria per la polvere di alluminio:  grossa, media, finissima. Presumo che vadano bene tutti i tipi in quanto Ighina a volte parla addirittura di trucioli di alluminio, mentre in un altra  un’occasione  Ighina ha affermato che l’alluminio è un materiale che può essere ridotto nella più piccola polvere possibile.

Ighina sostiene che l’energia magnetica penetra per qualche millimetro entro la struttura cristallina dell’alluminio, quindi eventuali trucioli di alluminio non devono superare 2-3 mm di diametro massimo.

Dato che  in fisica si stà studiando strutture granulari microcristalline per accumulare idrogeno, personalmente  penso che più la polvere è fine meglio è.  Va detto però che il costo della polvere ultrafine è molto più elevato del’alluminio trucciolare.

I sette tubi sono collegati fra loro con un filo di rame piuttosto grosso da 4 a 7 millimetri di diametro; si tratta del comune filo di rame usato per la messa a terra degli impianti elettrici.

Il collegamento è doppio, cioè c’è un filo che  percorre un perimetro esterno  ed un altro filo dà una circonferenza interna; inoltre i tubi di alluminio hanno  un filo di rame nudo che li percorre all’interno. I tubi sono sollevati da terra con un sistema di pali in legno fino ad una altezza di 2 metri. La struttura è collocata in modo concentrico al perno che supporta l’elica.

La disposizione è a raggiera con  un angolo di 51 gradi in modo che i 7 tubi si dispongano equamente nei 360 gradi.

Ogni tubo di alluminio é colorato con i sette colori dell’arcobaleno, (di questo daremo  spiegazione più avanti) la lunghezza di 6 metri è quindi suddivisa in sette parti colorate diversamente.

Dalle foto dell’apparecchiatura di Ighina si notano parecchi fili più sottili che sembrano collegare tra loro i vari tubi, oltre ai due grossi fili delle due circonferenze esterne ed interne. Penso siano fili di rame aggiunti per facilitare la distribuzione dell’energia, o fili di alluminio per aumentare la superficie ricevente. Comunque non sembrano essenziali.

Ognuno dei 7 tubi è sostenuto da tre pali di legno di 10 x 10 centimetri, lunghi 3 metri (o più) , un metro è sprofondato nel terreno, i due metri sporgenti sono colorati  alternativamente, il primo metro di colore azzurro  (vicino alla terra) e il metro superiore  in  giallo (proiettato verso il sole) .

Il sistema risulta isolato rispetto al terreno infatti è sostenuto da pali di legno, colorati in giallo nella parte alta, e in azzurro nella parte bassa.

Da tutto parte un grosso cavo da che va al luogo ove si trova il “generatore elettromagnetico dei monopoli”, questo luogo, infatti, funge anche da centrale di comando.

Schema della “spirale aerea” posta su di un piano orizzontale a 2-3 metri d’altezza dal suolo.

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ACCUMULATORE INTERRATO

Per l’“energia magnetica negativa” (YIN)

spiraleighina2

 

Chiameremo il terzo elemento, che completa l’apparato esterno “Accumulatore interrato”; si tratta  di 7 depositi di polvere di alluminio da 100 Kg l’uno per un totale di 700 Kg.

Non sono in possesso di schemi di questi depositi.

Alla richiesta di chiarimenti in data 25/3/2003 Ighina ha parlato in tubi in duro-alliminio interrati verticalmente ad una profondità  superiore o uguale a 2 metri, con diametro di  circa 15 cm. Questo mi fa pensare ad una disposizione a raggiera simile a quella aerea. (Ma probabilmente è sufficiente mettere dei parallelepipedi pieni di alluminio e collegati tra loro.)

I tubi hanno un’anima centrale con un filo di rame nudo e sono collegati tra loro con fili di rame. Dalla foto non appaiono visibili fili superficiali di collegamento, ma i fili evidentemente scorrono sotto il suolo. Da quanto ho  capito i coni larghi che emergono dal suolo, indicati da Ighina nella foto, servono da protezione e/o per l’ispezione dei collegamenti, ad essi connessi.

Ci potrebbero essere anche delle parabole di alluminio a livello di superficie (il collaboratore attuale ricorda delle larghe piastre sagomate a forma di parabola di alluminio) non visibili dalla foto perché ricoperte d’erba.

Probabilmente sono state aggiunte in un secondo tempo per aumentare la potenza dell’apparato. Purtroppo quando sono stato a visitarlo io l’apparato era già stato smontato e non ho potuto vederlo.

Dall’insieme parte un grosso cavo da che va all’interruttore deviatore come si vedrà più avanti.

sottosuolo

Ighina ha detto che si può risparmiare polvere di alluminio interrando 7 spirali di tubo di alluminio riempite di polvere colorate di azzurro  2-3 metri sotto terra. Collegate tra loro dal cavo di rame.

ighinacono


IL “GENERATORE DI MONOPOLI” O GENERATORE DI ATOMI MAGNETICI

generatoremonopoli

Il generatore di monopoli consiste in una elettrocalamita che viene fatta ruotare.  La rotazione avviene all’interno di un contenitore;  le pareti interne del contenitore sono rivestite da una rete di ferro a maglie fine tipo rete da zanzariera.  La rete deve essere collegata ad un cavo di rame  in più parti; un grosso cavo di rame  raccoglie i “monopoli” che si formano e li porta fuori  dal contenitore per essere utilizzati.

Viene da pensare che ci sia come una specie di centrifugazione dei “monopoli” creati dalla elettrocalamita, questi si depositano sulla rete metallica che riveste le pareti e passano poi sul grosso cavo di rame.

Dal disegno pubblicato nel 1987 risulta che la tensione che alimenta le elettrocalamite deve essere fornita da accumulatori (le comuni batteria della macchina); ne servono 11 in serie ben cariche.

Viene sconsigliato l’uso della corrente di rete con trasformatori, questo sembra trovare la sua spiegazione, in parte dal fatto che si possono raggiungere elevate correnti di spunto, in parte perché ci potrebbero essere delle strane influenze di controreazione che creerebbero seri problemi.

In un colloquio in data 2003 viene però data una nuova versione, Ighina ha detto che la tensione di alimentazione è di 12 volt, inoltre esiste una camma, equivalente alle puntine platinate delle auto, che da per un attimo l’alimentazione, col risultato di avere una sovratensione di spunto, e un miglior raffreddamento dell’avvolgimento.

A questo punto però mi è rimasto un dubbio a riguardo l’alimentazione .

Quindi rimane aperta la possibilità che il tutto sia alimentato con 132 volt, comunque niente vieta di fare le varie prove.

In un’intervista Ighina racconta che assieme a Marconi avevano realizzato i due avvolgimenti in modo da alimentarli con 24 Volt. Quando provarono l’apparato con i 24 volt non riuscirono ad ottenere l’effetto desiderato, così  aumentarono ancora aggiungendo accumulatori ma  non successe niente. Disperati in un impulso di rabbia alimentarono il tutto con tutte le batterie a loro disposizione cioè 132 Volt ben coscienti che avrebbero rischiato di bruciare tutto; ma, non solo gli avvolgimenti non si fusero, al contrario produssero i monopoli con effetti  simili all’effetto Hutchison (è “un’insieme di fenomeni scoperti casualmente da John Hutchison)

Il racconto prosegue citando i vari esperimenti.  Marconi era  preoccupato per un possibile uso bellico  del “raggio della morte” e pertanto  decise di NON divulgare  tutto. Diede l’incarico ad Ighina di divulgare l’apparato dopo 50 anni sperando in una umanità più evoluta. Mi chiedo se lo sia?

Quello che è certo è che l’ultimo assistente di Ighina, ha dovuto rifare questi avvolgimenti, confermando che essi operano al limite della sopportabilità.

Se ho capito bene, non ha importanza la tensione di alimentazione, basta costruire gli avvolgimenti per sopportare un quinto della corrente che poi sarà utilizzata.

Per esempio: volendo usare 12 Volt di alimentazione, utilizzando un filo da 0,7 mm di diametro che sopporta 3 Ampere di corrente, calcoleremo una lunghezza di filo in grado di sopportare 3 ampere con una alimentazione da 2,5 Volt.

Dalla legge di Ohm si ricava 2,5V : 3A = 0,833333 Ohm  che rappresentano la resistenza totale del filo.

Tenendo conto che la resistenza per metro di un filo di 0,7mm di diametro è 0,034, occorrono 24,5 metri di filo per i due solenoidi, cioè circa 12,2 metri per ogni singolo solenoide.

E’ certo l’uso di  “puntine platinate”  poiché anche Ighina ha dato grande risalto alla “grande scintilla che si formava”. Guardando bene il disegno originale di Marconi si può rilevare il contatto mobile.

Trovo strano però che non sia menzionato nella spiegazione.

La corrente continua proveniente dalle batterie arriva alle bobine per due percorsi:

un percorso passa attraverso ad una barra di rame interna al tubo rotativo orizzontale e deve essere opportunamente isolata rispetto al ferro del tubo ruotante;

il secondo percorso è ottenuto sfruttando il tubo ruotante  e il ferro ad U ad esso collegato, il contatto mobile è fornito dai cuscinetti a sfera; in tal modo la corrente passa attraverso al ferro magnetizzato.

Forse questo non è solo un espediente per risparmiare contatti mobili,  ma la corrente, passando per il ferro magnetizzato, potrebbe acquistare caratteristiche particolari. (Vedi gli apparati di Coller , sulla rivista NEXUS )

Comunque, nel dubbio, è bene non portare modifiche in questo punto e conviene trasportare la corrente attraverso il ferro come da progetto.

Non ci sono invece problemi nell’alimentazione del motore, basta che riesca a far fare 200 giri al minuto all’elettrocalamita e che la cinghia sia isolante.

Il cavo che raccoglie l’energia del “monopolo” è costituito da un grosso cavo tipo quello usato per la messa a terra degli impianti, dalla foto si può pensare a un diametro di 4 mm o più.

Questo cavo deve essere ben collegato alla rete  metallica che, come una gabbia di Faraday,   avvolge completamente le elettrocalamite, Ighina ha insistito su questo punto.

Per controllare se tutto funziona, si può ripetere l’esperimento di Ighina, egli mostra delle foto nelle quali un pezzo di cavo viene avvicinato ad una bussola producendo deviazioni dell’ago. Il fenomeno di deviazione dell’ago della bussola, se venisse confermato,  appare come una possibile conferma che questo apparato produce  qualche cosa fuori dalla fisica classica; presentando anche i canoni della ripetitività richiesti.

manometro

  1.  Foto al centro si ha il cavo senza energia, la disposizione dell’ago rosso della bussola è posta in modo che il Nord punti verso il cavo.
  2.  Foto a sinistra l’elettrocalamita gira in un senso, il filo percorso dal flusso monopolare così generato, sposta l’ago rosso verso destra.
  3.  Foto a destra  la corrente è invertita e l’ago cambia direzione.

Da prove da me effettuate ho costatato che facendo attraversare il filo, posto come in fotografia, con corrente continua di 12V    6A è si ha una deviazione dell’ago, 10 volte inferiore a quella visibile nella figura.


CHIARIMENTI DEL DISEGNO MARCONI DEL GENERATORE DI MONOPOLI

centrostudimagnetici.jpg

centrostudimagnetici2.jpg

Barra in ferro dolce sezione quadrata   4 x 4 cm. lunga   100 cm.  divisa in tre parti piegata a forma di U

Bobina di induttanza : vedi specifica

Cuscinetti a sfera con diametro interno da 4 cm. Un cuscinetto serve a trasmettere la corrente.

Tubo in ferro saldato alla sbarra ad U diametro 4 cm. Lungo circa 65cm. Nella parte interna passa un filo di rame isolato tipo quello delle candele delle auto. Alla fine del tubo si inserisce un tappo di isolante, forato al centro per il passaggio del filo di rame.

Puleggia per la trasmissione occorre una rotazione di circa 200 giri al minuto. Pertanto se il motore da 600 giri la puleggia ha il diametro di 18 cm.

Puleggia del motore con  le condizioni precedenti ha un diametro di 5 cm.

Cuscinetto a sfera per trasmettere l’alimentazione al filo interno al tubo.

Filo isolato di uscita flessibile con molti fili interni e isolante all’esterno diametro grande. Ben collegato internamente alla rete di ferro. La rete deve essere a maglie rigide (nella foto sembra rete sottile tipo zanzariera) deve formare un involucro avvolgente e ben collegato con il filo di uscita. Su questo filo di uscita si controlla con una bussola il tipo di monopolo.

La corrente per il motore può essere quella normale di rete, mentre la tensione continua per gli elettromagneti DEVE NECESSARIAMENTE provenire da accumulatori o pile. Su questo punto non esistono dubbi, Ighina è stato chiaro e categorico.

Ighina usava le comuni batterie di piombo delle auto.

COME INVERTIRE LA POLARITA’

Per cambiare polarità si mantiene la rotazione destrorsa di circa 200 giri al minuto ma si  INVERTONO I COLLEGAMENTI ALLE DUE BOBINE.

Questa affermazione sembra chiarire un punto fondamentale dell’apparato e cioè come vanno polarizzate le due elettrocalamite.

Dopo aver chiesto spiegazioni  su questo punto al precedente collaboratore di Ighina, risulta che gli avvolgimenti sono messi in modo da formare da una parte il Nord e l’altro il Sud.

Da quello che mi è stato detto ho capito che  una calamita permanente a ferro di cavallo che ruoti all’interno della cella suddetta NON GENERA MONOPOLI, essa crea invece una modificazione dello spazio, lo spazio tende a strutturarsi in una sorta di spirale che imita il monopolo. Ighina sosteneva che tale modificazione è pericolosa e pertanto non bisogna sostare nelle vicinanze di una calamita permanente ruotante.

Nel libro Ighina sostiene che i magneti permanenti che si trovano nelle dinamo dei motorini, dopo un certo numero di ore di funzionamento, creano radioattività attorno; egli sosteneva di aver verificato la cosa col contatore Gaigher.

ATTENZIONE!!

Il contenitore con l’elettrocalamita ruotante è pericoloso, nel senso che si riempie di  “atomi magnetici di tipo positivo o negativo”.

Ecco perché l’elettrocalamita ruotante deve essere racchiusa da schermi, formati da 3 strati isolanti fatti da:

materiali inerti che assorbono la radiazione come: mattoni, gesso, polistirolo; 

E’ meglio  sovradimensionarli piuttosto che sottovalutarli


CENNI SULLA TEORIA ORGONICA

Quanto segue è frutto di una ricerca personale che è durata 30 anni. In questi anni ho studiato,  osservazioni e verificato i più  svariati campi è da questa lunga esperienza multidisciplinare ho tratto alcune  conclusioni ed idee  che cerco di esporre qui di seguito. Da questo punto userò un  linguaggio  meno formale cercando di evitare formalismi matematici:

La più piccola particella subatomica del piano materiale è chiamata da Ighina “Atomo Magnetico”.

Wilhem Reich (psicologo, guaritore vissuto prima metà del 1900)  identifica questa stessa particella col nome di “Orgone”.

Atomo Magnetico = Orgone

Nel taoismo cinese si parla di energia primordiale e ci si concentra sul suo duplice aspetto Yin e Yang

Mi sembra appropriato pertanto attribuire il nome di Orgone Yang “all’atomo magnetico positivo” descritto da  Ighia; Orgone Yin “all’atomo magnetico negativo”

L’orgone è piccolissimo, sicuramente migliaia di volte più piccolo dell’elettrone.

Così come il numero uno genera tutti gli altri numeri attraverso la somma di se stesso preso innumerevoli volte, analogamente l’orgone genera tutte le altre particelle, attraverso l’aggregazione di se stesso preso innumerevoli volte.

L’orgone è quindi il padre ti tutta la materia.

Voglio ricordare qui, che nessuno ha mai visto come è fatto un atomo nel suo interno, abbiamo solo modelli atomici ricavati scientificamente che ci permettono operare con gli atomi prevedendo i risultati.

Man mano che un modello non regge alla sperimentazione e compaiono dei comportamenti anomali, viene modificato il modello in modo da far quadrare tutto.

Ecco quindi che il modello atomico di Bohr, che paragona l’interno dell’atomo ad un sistema solare in miniatura, diventa alla fine, un modello matematico basato sulla probabilità.

Nessuno può dire con certezza come stiano le cose all’interno dell’atomo, pertanto un modello vale l’altro, purché però dia spiegazione del comportamento degli atomi.

Vediamo come vede l’atomo Ighina. Ricordo che Ighina si è servito di un microscopio inventato da lui chiamato “microscopio lenticolare”, che solo in parte funziona con le leggi dell’ottica. In qualche modo questo microscopio sembra si agganciasse a delle facoltà latenti nell’uomo, potenziandole; con il risultato di poter ottenere ingrandimenti, a suo dire, di quasi due miliardi di volte. (Impossibile secondo la fisica classica)

 

Facendo un atto di fede iniziale, andiamo a vedere cosa ha visto.

L’orgone è formato una piccola nebulosa centrale (Ighina la chiama “nebula”) circondata da un mantello esterno che funge da membrana.

La nebulosa centrale è una specie di cuore che batte cioè pulsa. La pulsazione può avvenire in due modi:

Pulsazione Yang o centrifuga, si ha quando si nota un anello luminoso che parte dal centro della nebulosa e si allarga verso la membrana esterna dove si deposita.

Pulsazione Yin o centripeta, si ha quando l’anello luminoso parte dalla membrana esterna e si restringe verso l’interno.

Ighina sostiene che l’anello luminoso ha origine dal centro della nebulosa ove c’è un “vuoto”, sembra che questo “vuoto”  comunichi con un’altra dimensione da cui sbuca l’energia.

In fisica esistano i “buchi neri” che ingoiano l’energia e la materia, in contrapposizione si suppone che esistano  i “buchi bianchi” che la riammettono.

Ebbene nel centro dell’orgone Yang ci sarebbe un “buco bianco”, nel centro dell’orgone Yin ci sarebbe un “buco nero”.

Ighina sostiene inoltre che gli atomi sono sempre in vibrazione, hanno cioè una sorta di frenesia e questo non gli permetteva di poterli vedere con il suo “microscopio lenticolare”; per riuscire a calmarli Ighina gli affiancava con sostanze in grado di assorbire l’energia. L’assorbimento dell’energia avveniva attraverso a dei “canaletti”.

Ighina  mostra una foto scattata da lui col suo “microscopio lenticolare”, ovviamente dal punto di vista della fisica classica questa foto non può esistere…

I 5 raggi luminosi, corrispondono ai “canaletti” che stanno asportando l’energia in modo da fermare l’atomo.

atomomagnetico2

Orgoni Yang

spiraleighina

quelli centrifughi che pulsano partendo dal centro espandendosi verso  l’esterno, corrispondono agli atomi magnetici positivi, o ai  monopoli positivi. Sono prodotti dal Sole e sono catturabili con una spirale in filo di alluminio, meglio se dipinta di giallo.

Sono in sintonia col maschile, calore, dinamico, aereo…Tutte caratteristiche con cui stanno bene assieme.  Possiamo dire che  insieme delle qualità che appartengono all’orgone Yang hanno   un effetto di risonanza, la loro presenza permette un miglior  contatto con l’orgone.

Quando gli Orgoni Yang  si muovono lungo una retta, si trasformano da particella ad onda, in tal caso hanno una rotazione a spirale che tende ad allargarsi; per stabilire il verso di rotazione, occorre innanzitutto fissare un asse orientato; prendiamo  la retta Sole – Terra, il verso sia con la punta verso la Terra in pratica è come se un osservatore abitasse sul Sole, ebbene egli vedrebbe allontanarsi l’orgone Yang in rotazione in senso orario.

 

Orgoni Yin

spiraleighina2 quelli centripeti che pulsano partendo dall’esterno verso l’interno,                     corrispondono agli atomi magnetici negativi. Tendono a    concentrare la materia, cioè cercano di raggruppare il      massimo di informazioni nella minima quantità di energia.

Sono emessi dalla Terra verso l’esterno.

Sono catturabili con una spirale di alluminio meglio se       dipinta di azzurro. Ruotano in senso antiorario.

Sono in sintonia col femminile, il riflessivo, il ricevente…

Gli orgoni Yin sono generati dagli orgoni Yang che partono dal Sole vengono assorbiti dalla Terra, si concentrano al suo centro, si trasformano in Yin e vengono riemessi. Anche gli Orgoni Yin  si muovono con una rotazione a spirale che tende ad allargarsi; per stabilire il verso di rotazione occorre innanzitutto fissare un asse orientato, prendiamo lo stesso di prima, la retta Sole – Terra, il verso sia con la punta verso la Terra in pratica è come se un osservatore  abitasse sul Sole, ebbene egli vedrebbe avvicinarsi l’orgone Yin in rotazione in senso  antiorario orario.

Insomma vi sto raccontando i principi dell’agopuntura. (Per inciso la pratico da più di 20 anni) Lo Yang genera lo Yin e viceversa.

 

Esistono infine gli Orgoni misti, essi creano la vita.  Si tratta di due orgoni  uno Yang e l’altro Yin che si “scambiano effusioni”. La vita si basa sull’equilibrio delle forze opposte. Ighina attribuisce il colore verde a questi orgoni misti, infatti, la vegetazione, unica forma di vita che si nutre di luce solare e Terra, è di colore verde e si crea proprio nella superficie della Terra dove le due forze si mescolano. Il verde è la combinazione tra giallo e azzurro. Gli studiosi di fisica affermerebbero che sono una forma d’onda stazionaria, l’una va, l’altra viene.

 

Esiste anche una formula matematica che può descrivere gli orgoni, detta “equazione cosmologica” di Renato Palmieri, purtroppo non è semplice occorrono nozioni di matematica e trigonometria per capirla. Quando questa funzione viene impostata per generare un fotone elementare, essa genera una figura  geometrica che corrisponde alla foto dell’atomo magnetico di Ighina e vista in movimento, evidenzia delle bolle circolari che partono dal centro e si ammassano alla periferia. Esattamente come descritto da Ighina. Incredibile coincidenza!

Renato Palmieri (vedi appendice) nel suo sito dà l’ordine di grandezza geometrico del diametro dell’orgone, (fotone elementare per Palmieri) nel caso si potesse considerare sferico. Si avrebbe una particella 10 miliardi di volte più piccola del diametro di un protone.

Per chi desiderasse approfondire, si tratta di una funzione d’onda in coordinate polari limitate a due dimensioni c’è il raggio  in funzione dell’angolo,   r = f(angolo). Vedi appendice a fine pagina. Consiglio comunque di scaricare dal sito, il piccolo file che vi permetterà di generare i grafici cambiando i parametri. Bello a vedersi!

pentagramma

Risultato della formula di Palmieri applicata alla particella elementare minima denominata Fotone, se potete guardatela nel sito in movimento.

 

 

Stato di ESSERE e stato di DIVENIRE.

Gli orgoni sia Yin che Yang possono trovarsi in due possibili stati fondamentali:

Nello “stato d’ESSERE” sono energie potenziali, non hanno uno scopo urgente, sono tranquilli.

Aggregandosi formano particelle sempre più grosse: quark, elettroni, protoni, atomi, molecole, cristalli…

 

Nello “stato di DIVENIRE” sono forze,  hanno uno scopo e cercano di realizzarlo.

In questo stato si compartano come un portalettere che deve urgentemente consegnare la posta, ad un ben determinato indirizzo; sono irrequieti si muovono in cerca della particella bersaglio e quando la trovano, per mezzo del fenomeno della risonanza, depositano su di essa l’informazione, che trasportano.

Quindi  sono forze che producono dei cambiamenti e questi possono essere utili o dannosi.

In fisica questa dualità potrebbe corrispondere:

“stato di particella” (ESSERE);

“stato d’onda” (DIVENIRE)

 

Imprinting o modulazione degli orgoni.

Gli orgoni prodotti dall’elettrocalamita rotante  devono ricevere un “imprinting” o modulazione, in altre parole gli orgoni devono essere comandati ad eseguire un certo lavoro, raggiungere un certo scopo, avere una certa qualità.

Per chi conosce il funzionamento dei computer, possiamo dire che, ogni orgone  è paragonabile a una stringa numerica in “linguaggio macchina” tipo 0110011… con infinite cifre.  Le informazioni che si possono scrivere su un singolo orgone sono praticamente infinite.

L’ermetismo occulto, sostiene che in ogni cosa c’è tutto.

“IL TUTTO E’ IN TUTTO, ed è TUTTO IN TUTTO” Kybalion

 

In un articolo di Nexus riguardante la cella Joe, un ricercatore dice:

“Per catturare e comandare gli orgoni  è fondamentale rendersi conto che essi sono vivi, intelligenti, con loro predilezioni, e un loro linguaggio. Niente e nessuno costringeranno gli orgoni ad accumularsi nella cella Joe se non accettano la cosa.

Quindi per accumularli dobbiamo creare un posto accogliente e invitarli ad entrare.”

 

Don Juan quando descrive l’universo, così come lo “vedono” gli stregoni, dice che esso appare formato da un numero infinito di filamenti (orgoni), e ogni filamento è vivo e cosciente. Castaneda gli chiede in che senso vivo? “Vivo come lo sei tu, ha percezioni, emozioni…”

 

Alcune leggi degli orgoni

– Gli orgoni, quando sono nello stato d’ESSERE (energia), non hanno direzione o verso, ma se uniti ad una sorgente luminosa, o altro, sono guidati e trasportati da questa.

 

– Gli orgoni, quando sono nello stato di DIVENIRE (forze) si comportano in modo simile all’elettricità e alle onde.

 

– Gli orgoni, sono disturbati dal magnetismo, e quando si muovono, cercano di evitare di passare attraverso materiali ferromagnetici.

 

– Pertanto buoni conduttori di elettricità sono anche buoni conduttori orgonici, però il ferro non va bene perché magnetizzabile, mentre l’acciaio inox 18/10,  essendo molto meno magnetizzabile, va bene.

 

– Gli orgoni hanno la tendenza ad accumularsi, “effetto gregge”; in questo differiscono molto dall’elettricità. Le cariche elettriche dello stesso segno si respingono e se possono, si disperdono, gli orgoni fanno il contrario per loro vale il principio alchemico di risonanza “il simile attira il simile”. Più gli orgoni hanno lo stesso imprinting più facilmente si cercano.

Questo permette di creare accumulatori specifici ed ha a che fare con il principio dei farmaci omeopatici.

 

L’agopuntura ha sempre sfruttato queste conoscenze

Torniamo all’imprinting, forse un esempio pratico chiarisce più di tanta teoria.

Prendiamo un ago usato oggi in agopuntura, c’è un filo sottile di acciaio con punta che funge da ago, avvolto con una spirale di filo di rame. Se  si considera il verso,  dalla coda alla punta, il filo è avvolto in modo orario, quindi se rivolto con punta a Terra e coda al Sole, corrisponde alla spirale gialla cattura Yang.

spirale3

Faccio notare che Ighina, per fare le prime spirali usava il rame, poi si è accorto che l’alluminio andava meglio. Per inciso si potrebbe usare anche altri materiali, si usa per esempio l’argento.

Ora se dovessimo infliggere un ago in un punto della pelle dove manca l’energia Yang (pelle fredda, pallida…) e volessimo aumentare il più possibile l’introduzione degli orgoni Yang cosa dovremmo fare? Provate a rispondere a queste domande:

1° mentre penetriamo la pelle, quale movimento dell’ago aumenterebbe lo Yang, orario o antiorario?

2° Se usassimo aghi colorati di che colore li scegliereste?

3° Se dovessimo scegliere se scaldare o raffreddare cosa fareste?

4° Se doveste scegliere il tempo atmosferico scegliereste il sole o la pioggia?

5° Se doveste scegliere una stagione quale?

 

Ognuno di questi fattori aggiunge un po’ di “energia orgonica Yang”. Cioè prepara il terreno ed invita gli orgoni Yang ad entrare ed accumularsi.

L’energia orgonica Yang che sarà iniettata sarà il risultato della somma di tanti fattori, non tutti però hanno lo stesso peso, il più importante è di gran lunga l’agopuntore.

L’essere umano può riuscire a gestire con il suo corpo notevoli livelli di energie orgoniche; quando il guaritore manipola l’ago con intenzioni e volontà adeguate,  può trasferire quantità ottimali di energie al paziente.

Le energie, che l’agopuntore trasferisce al paziente toccando l’ago, o anche con la sua sola presenza, hanno ricevuto il suo imprinting, e soprattutto la sua intenzione.

Per questi motivi, in agopuntura, è l’agopuntore che conta; più della metodologia, più della tecnica usata.

Nella Cina antica quello che contava era il risultato, non la fama, non i diplomi; il mandarino pagava l’agopuntore solo se lo manteneva in salute; quando insorgeva una malattia, lo stipendio era immediatamente sospeso.

Anche la medicina ufficiale ha dovuto prendere atto dell’influenza della psiche nel rapporto malato paziente, per verificare l’efficacia oggettiva di un farmaco non basta più la prova in “cieco” (il paziente non sa se sta prendendo un medicina o un placebo)

Ma serve il “doppio cieco” (ne il paziente ne il medico sanno se stanno prendendo una medicina o un placebo)

 

Ma ecco ora le risposte. 1° orario   2° giallo    3° calore (il riscaldamento dell’ago si chiama moxa, vegono bruciate particolari erbe per ottenere adeguati imprinting)

4° il sole   5° l’estate.

Avete risposto esattamente, bravi! State diventando agopuntori. Altrimenti rileggete.

 

Ighina sostiene che se si fanno passare gli atomi magnetici attraverso una sostanza, all’uscita gli atomi magnetici acquistano la caratteristica vibrazionale. (Solo se ne hanno voglia aggiungerei io).  Quando si opera con piccole particelle elementari non vale più la fisica classica, i comportamenti cambiano, la ripetibilità risulta incerta.

 

L’orgone va considerato per metà materiale, cioè ubbidiente alle leggi fisiche, per l’altra metà mentale, cioè è in grado di percepire, reagire o subire un pensiero intenso e volitivo.

E’ come se ci fossero due mondi uno che genera l’altro; c’è il mondo della mente, emozioni, desideri, e c’è il mondo della materia fisica; il primo genera il secondo ma anche il secondo cambia il primo (sempre lo stesso ritornello, lo Yang genera lo Yin e viceversa); ebbene l’orgone è la più piccola particella del mondo fisico e nello stesso tempo la più grande particella del mondo mentale.

Forse per questo i sensitivi lo colgono usando l’altro corpo, i fisici invece non lo possono catturare, infatti, non hanno niente di più piccolo da mandarli addosso per rivelarlo.

Ighina era sicuramente poco scientifico, non si curava di dare dimostrazioni, dava soprattutto le conclusioni, senza dare possibilità di verifiche indipendenti, se non gli credevano …peggio per loro. Ovviamente la scienza lo ha sempre ignorato o …peggio. Alla fine diceva di essere passato nella categoria dei “E chi se ne frega.”

Come sensitivo Ighina era eccezionale. Egli scopriva, più che con l’intuito, con la vista sensitiva.

 

Dove porta tutto questo discorso?

Ritorniamo al contenitore entro il quale ruota l’elettromagnete pulsato, esso dunque contiene orgoni in grande quantità, essi possono sembrare innocui, non si vedono e quasi sempre sono tranquilli o ricevono imprinting non nocivi. Siccome le condizioni fisiche, chimiche, emozionali, mentali in cui gli orgoni sono immersi cambiano, può succedere questo:

Un individuo vuole osservare il funzionamento dell’elettrocalamita ruotante, toglie le protezioni apre e costata che non succede niente. Col tempo si abitua a trascurare ogni precauzione e considera l’energia orgonica innocua. Un brutto giorno però ha uno stato d’animo arrabbiato con se stesso o altro, è anche molto concentrato è quasi una fissità, apre la camera dell’elettrocalamita sembra che non succeda niente. Il giorno dopo però il braccio gli fa male e tende a paralizzarsi… non capisce, e non collega la causa con l’effetto. Ighina racconta alcuni fatti di questo tipo, dovette intervenire per demagnetizzare l’organo malato.

Giocherellare con il filo nudo di rame, mentre è in rotazione l’elettrocalamita è come giocare con il filo di un parafulmine, va bene 1000 volte ma se va male…

 

Ighina ha sempre sostenuto che la morte di Marconi aveva a che fare con gli orgoni.

Ecco cosa dice in un’intervista:

“…Difatti Marconi è morto per quello. Io ero dal ’36 che abitavo già qui ad Imola. Glielo avevo detto: ‘Mi raccomando Guglielmo, telefona se hai bisogno di fare qualche esperimento, mi raccomando…’. Lo avevo già salvato due volte. In una stavo per rimetterci la pelle anch’io. Perché lui adoperava i monopoli con facilità.

 E i monopoli cosa fanno?

Fanno la scomposizione della materia sulla materia stessa. Lui ha fatto l’esperimento e c’è rimasto. Si, effettivamente aveva messo lo schermo magnetico, ma non era sufficiente. Quando sono andato a Roma a vederlo nella bara, ho notato che egli aveva sotto la pelle come degli gnocchetti neri. Allora ho capito che era morto perché non era più circolato il sangue. I medici avevano detto che aveva una cosa nel cuore, come la chiamano loro? Boh… Tutti dicevano che Marconi era morto di Angina Pectoris…”

Mi rendo conto che tutto questo sembra pazzesco, per di più non posso dimostrarvelo; i colleghi di fisica potrebbero criticarmi in tanti i modi e a ragione, dal loro punto di vista.

Servirebbe a qualcosa dirvi che ho potuto far crescere le piante del 300% in più rispetto ad un gruppo di controllo, solo usando la volontà?

Che ho visto usare la mente per far sparire oggetti con assoluta impossibilità di trucco? E… molto altro.

No! Non servirebbe. Anche voi vorreste una prova, una verifica che non posso darvi, e siccome io sono d’accordo col metodo scientifico vi do ragione.

Viva il C.I.C.A.P.  (comitato italiano controlli affermazioni paranormale)

Così voi dormite sogni tranquilli. Io purtroppo no, perché sono impegnato a dimenticare ciò che ho verificato e che ammette come unica soluzione, l’esistenza dell’orgone mentale.

Ma siccome sono invidioso del vostro quieto riposare, aggiungo un’altra pulce nell’orecchio.

 

La pulce riguarda Ighina e la sua medianità poco nota.

Riporto testualmente  un pezzo dell’articolo di Leo Talamonti sulla rivista “Scienza ed ignoto” l’anno dovrebbe essere 1972.

Antefatto: succede che previsioni di Ighina relative a un contatto con extraterrestri va buco. Erano intervenute più di 2000 persone.

Il giornalista Leo Talamonti fa una domanda che teneva in serbo da tempo ad Ighina e i suoi collaboratori.

 …Si sono guardati per un attimo indecisi, e poi si sono arresi. Non ricordo le parole precise che avevo dette, ma il senso era questo:

 “Voi sapete troppe cose insolite e strane, e tutte queste storie sull’atomo magnetico non le avete inventate voi, è inutile negare: chi ve le ha suggerite, o raccontate?”

E’ allora che è venuta a galla tutta la storia “vera”, e cioè quella di Ighina che cade ogni tanto in trance  “cade proprio li, su quel punto del pavimento” e  nel corso della trance riceve notizie, ammaestramenti ed ordini: soprattutto ordini.

  1. “Chi li impartisce, questi ordini? “.
  2. “A volte l’uno, a volte l’altro: ma è Scegustori, che comanda”.
  3. “E chi è questo Scegustori ”
  4. “Il Capo”.
  5. “E’ mai venuto qui?”
  6. “Si, una volta, con una decina di altri”.
  7. “E com’erano fatti?”
  8. “Vagamente umani… Ma io vedevo bene solo lui, Scegustori, gli altri erano un po’, evanescenti”.

 Ora il volto di Ighina è teso più che mai, e ammicca involontariamente con gli occhi. L’interrogatorio prosegue:

  1. “Se ho ben capito, Lei è come un soldato che sia stato arruolato suo malgrado; è cosi?”
  2. “Fatto abile e arruolato”, come dicono ai giovanotti di leva”. Annuisce.

Altra domanda; chiave: “E ha provato mai a disobbedire”?

 E’ o non è vera e propria angoscia, quella che si dipinge per un attimo sul suo volto?

  1. “Direi di si.”

 Mi narra di una macchina – una dalle tante – che era in corso  di allestimento, e che lui aveva voluto far funzionare prima del tempo, contro il divieto esplicito del Capo. La punizione fu immediata: un incendio tremendo che stava devastando il laboratorio, e che i pompieri non riuscivano a domare; non potevano neppure avvicinarsi, tanto il calore era forte. Ma si avvicinò Ighina, protetto dal “campo” della poltrona magnetica, e spense in un batter d’occhio l’incendio, con un idrante strappato dalle mani di un pompiere.

 

Data l’apertura alle confidenze, vengono a galla molte cose, alcune delle quali inattese. Ighina – stando a questa seconda e più attendibile versione che ci dà di se stesso – non solo cade in trance, ma si sdoppia: per esempio, può andare a vedere che sta facendo il figlio in questo preciso momento, oppure può mettere paura, o far dispettucci, a persone lontane.

Sentiamo che la verità è questa non l’altra.

A volte gli balena qualche intuizione che riguarda l’avvenire; e così via…

Ora che ci pensiamo, non è il solo medium che si vergogni di esserlo, e che – essendo posseduto, per così dire, dal suo sogno – ottenga anche un qualche effetto paranormale, avendo cura pero’ di mascherarlo accuratamente con una elaborata trama pseudo-scentifica.

A Faenza. per esempio ce n’è un altro; e poi c’è un frate benedettino – specialista di musica antica – il quale ama far credere di aver inventato e costruito apparecchi di una tale fantascientifica potenza, che quelli di Ighina, al confronto, scompaiono. Possono fotografare il passato, pensate. Non siamo sicuri di poterle chiamare imposture: se mai, si tratta di “fiabe vissute”, e alle quali sono gli stessi protagonisti, i primi credere.

 

PRIGIONIERI DEL SOGNO

Sono i prigionieri del sogno, i teleguidati. Se si vuol parlare di inganni, è bene precisare che i primi ad essere ingannati sono proprio loro; e da chi?

Qui i pareri divergono a seconda che si ammetta, o no, l’azione di un’ intelligenza estranea. Esiste veramente, questo  Scegustori?  E chi è, o cos’è?

E’ troppo presto per tentare di rispondere a una domanda come questa…

                                                                                               Leo Talamonti

 

Bravo Talamonti!  Fa bene a non trarre conclusioni affrettate la medianità è una brutta bestia da capire, ti sguscia dalle mani come un’anguilla.

Quando raggiungi una certezza, ecco che accade qualcosa che te la smonta e viceversa. Me lo confermò anche il compianto De Boni che ne aveva viste di cotte e di crude.

D’altra parte bisogna comunque dare una risposta a questa domanda:

Come fa il pensiero a condizionare la materia?

Stranamente Ighina dà una visione possibile, in concordanza con quella cinese  e con la teoria orgonica di Wilhem Reich, con l’alchimia, … insomma quadra tutto.

L’obbiezione più ricorrente che viene fatta è la seguente: Ighina sosteneva che la terra è ferma il sole pure e i pianeti sono cavi, era evidentemente matto.

Ma supponiamo che l’universo sia come una realtà virtuale a due dimensioni rappresentata su un monitor controllato da un computer; noi che viviamo sullo schermo sosteniamo che c’è un Sole una Terra che gli gira attorno ecc. Ad un certo punto alcuni degli abitanti dello schermo si accorgono di vivere nel computer, cominciano a dire che il Sole e la Terra sono fermi ma che l’unica cosa che si muove sono dei dati che scorrono che simulano tutto, insomma sto descrivendo quello che è espresso nel film Matrix.

Come possono essere creduti da chi non conosce altro che ciò che è rappresentato sullo schermo?

 

 

Un lato molto positivo e poco conosciuto di Ighina

Da ultimo vorrei ricordare come Ighina si dedicava a curare gli ammalati.

Dal Libro Pier Luigi Ighina profeta Sconosciuto:

…Con l’energia ritmico magnetica si possono guarire moltissime malattie anche gravi. Per questo nel laboratorio di Imola avevamo costruito una poltrona magnetica che dava dei risultati veramente notevoli. Una sera – parlo di 34-35 anni fa – venne a trovarci un medico di Bologna che era molto aperto nei confronti delle cure alternative. Aveva sentito parlare dell’energia magnetica e voleva avere delle spiegazioni in merito. Gigi (Ighina) sapeva ormai a memoria tutta la presentazione che non si stancava mai di ripetere anche più volte al giorno.

 Il medico ci disse che la teoria era affascinante, ma che lui voleva vederne in pratica la validità. Gigi (Ighina) rispose che avevamo curato e guarito diversi malati, ma che ultimamente era venuto l’ufficiale sanitario, accompagnato dai vigili, e che aveva minacciato di denunciarlo per esercizio abusivo della professione medica se avessimo continuato. Al che il dottore disse che lui era medico e che nessuno poteva impedirgli di sperimentare i nostri strumenti. Al momento aveva appunto una paziente che era già stata operata per tumore al seno.

L’avevano sottoposta alla cobalto terapia ma ormai non c’era più alcuna speranza perché le metastasi si erano diffuse in tutto l’organismo. “Avrà sì e no due o tre settimane di vita – disse – Domani ve la porto e vediamo un po’ cosa succede”.

 Il giorno dopo tornò con la donna che a stento si reggeva in piedi. Dovemmo trasportarla su una sedia fino alla poltrona magnetica dove si sedette. Evidentemente il medico era rimasto favorevolmente impressionato perché aveva portato con sé una cinepresa con la quale riprese la paziente seduta in poltrona a torso nudo. Povera donna! Dove era stato asportato il seno, c’era un enorme ferita purulenta e maleodorante.

Cominciammo ad irradiarla di energia per circa 20 minuti, dopo di che la congedammo, non senza averle consegnate due bottiglie di acqua minerale magnetizzata. Quel giorno era un martedì e le fissammo un appuntamento per il sabato successivo. Ma il venerdì sera vedemmo arrivare il medico senza alcun preavviso in uno stato a dir poco euforico. “Ma cosa c’è in quell’acqua che le avete dato? – esordì – Lo sapete che dopo averla bevuta ha ripreso appetito?! Il colorito del viso sta ritornando roseo, ha riacquistato le forze e riesce a camminare! Ma la cosa più stupefacente è che sulla ferità si sta formando un velo epiteliale!!”. Naturalmente il suo entusiasmo si comunicò pure a noi. Il medico aveva portato con sé una coltura contenente una varietà di amebe microscopiche, voleva osservare quale effetto produceva l’acqua magnetizzata sugli organismi viventi. In laboratorio avevamo alcuni microscopi che arrivavano a circa 200 ingrandimenti, più che sufficienti per osservazioni di quel tipo. Sia il medico che io mettemmo una goccia di coltura sul vetrino ed osservammo quanta vita era rinchiusa in quel piccolo spazio. Le amebe si muovevano e si riproducevano. Era veramente uno spettacolo affascinante. A questo punto aggiungemmo una goccia di acqua irradiata che provocò un piccolo maremoto, al termine del quale le amebe erano scomparse. Facemmo diverse prove sempre col medesimo risultato. Allora il dottore disse che aumentando il volume della goccia, forse le amebe si rifugiavano nel fondo e non si riusciva a metterle a fuoco.

 “Faremo così – disse – lei Alberto cerchi di inquadrarne una, e quando ci riesce io toccherò la goccia di coltura con la punta di uno stecchino intinto nell’acqua, vediamo cosa succede”.

 Dopo un po’ centrai con l’oculare un’ameba che ruotava su se stessa.

“Ce l’ho, dottore. Tocchi la goccia!”. Come la punta dello stecchino venne a contatto, vidi l’ameba esplodere, disintegrarsi come un bomba.

-“E’ esplosa dottore! L’ameba è esplosa!”

-“Impossibile – disse lui – anche se si fosse trattato del più potente dei veleni si sarebbe bloccata o deformata, ma mai esplosa!!”

-“Senta, provi lei. lo ho visto bene e sono sicuro che è esplosa”.

Dopo un po’ anche il dottore inquadrò un’ameba e appena io toccai la goccia urlò:

“E’ esplosa! E’ esplosa per davvero! Adesso ho visto anch’io.”

Ripetemmo l’esperimento più volte sempre col medesimo risultato: le amebe esplodevano. Il dottore disse che bisognava ripetere gli esperimenti e preparare una relazione che egli avrebbe presentato al prossimo congresso medico e che comunque, visti gli effetti dell’acqua irradiata, non disperava di veder guarita anche l’ammalata che stava curando.

 Il dottore ed io eravamo entusiasti mentre Gigi sembrava non voler partecipare alla nostra euforia. Infatti disse al medico che le cure magnetiche applicate alle malattie croniche determinavano come un regresso nel tempo dell’organismo malato, che cioè ricapitolava all’incontrario le fasi che avevano portato al suo aggravamento. Tale ricapitolazione avveniva in un tempo breve, ma era inevitabile un temporaneo aggravarsi dei sintomi dolorosi. Il giorno dopo il dottore tornò con l’ammalata che riuscì a camminare e a sedersi sulla poltrona da sola. Era veramente migliorata in modo eccezionale. Dopo averla irradiata per altri 20 minuti ed averle consegnato altre due bottiglie d’acqua, Gigi ritenne doveroso avvertire la signora che il giorno dopo avrebbe avvertito dei dolori e di non preoccuparsi perché essi annunciavano un miglioramento e cioè il ripristino della vitalità organica. “Dolori? – disse lei – Ma io ho già sofferto tanto e non voglio più soffrire!”. Succedeva questo: mentre il corpo della malata era disponibile a reagire positivamente agli stimoli energetici, l’animo della donna ormai era come morto perché non riusciva più ad affrontare le sofferenze della vita. Così come Gigi aveva predetto, il giorno dopo la donna fu assalita da forti dolori che cercò di attenuare assumendo una dose massiccia di calmanti e dal quel momento si rifiutò di proseguire le cure.

Visse ancora sei mesi e poi morì. Due giorni dopo il medico tornò. Ci disse che era dispiaciuto di non poter portare a termine ciò che era iniziato in maniera così promettente, ma che noi tuttavia avevamo la prova dell’efficacia delle cure magnetiche e ci propose di ripetere l’esperimento con le amebe.

Ci mettemmo subito all’opera e costatammo con grande sorpresa che le amebe non esplodevano più, anzi sembrava che il contatto con l’acqua magnetizzata accelerasse il loro metabolismo ed accrescesse la loro vitalità. Infatti si muovevano con brio e si riproducevano più velocemente. Provammo allora a caricare al massimo di energia l’acqua, ma non ci fu niente da fare: le amebe non esplodevano più. lì dottore ed io restammo delusi e scoraggiati dopo di che lui se ne andò e da quel giorno non lo vedemmo più. Gigi come al solito era restato imperturbabile insegnandoci col suo comportamento l’importanza di saper accettare la negatività. Passò del tempo ma io non riuscivo a liberarmi dagli interrogativi: perché le amebe prima erano esplose e poi vitalizzate? Come ci si poteva fidare di un’energia che dava dei risultati così contraddittori? Queste domande mi ossessionavano. Poi improvvisamente un lampo di luce illuminò la mia mente: “Ho capito!” gridai dentro di me. La sera delle esplosioni il nostro stato d’animo era euforico, quindi nell’acqua magnetizzata non c’era solo l’energia prodotta dall’elettrocalamita ma anche quella irradiata dal nostro entusiasmo!” Non mi aveva forse insegnato Gigi che esisteva nell’universo un’unica energia che si differenziava per riflessione e comunque era la causa efficiente di tutti i fenomeni? Nel primo esperimento la semplice energia vitale contenuta nelle amebe messa in comunione con la vibrazione altissima del nostro entusiasmo non aveva resistito ed era esplosa, mentre la seconda volta il nostro stato d’animo era normale, forse anche un po’ depresso e quindi non aveva aggiunto alcun apporto energetico umano all’acqua magnetizzata. Ma allora se le cose stavano così, lavorando con l’energia magnetica non si poteva più scindere “quel che si è da quel che si fa”. Quindi nel campo delle esperienze con l’energia ritmico-magnetica il concetto del distacco, dell’obiettività scientifica, non aveva più alcun valore perché chi è quell’uomo che può dire di non aver desideri, speranze, paure, sia nella mente che nel cuore? Quindi era necessario predisporsi con valori positivi interiori per ottenere dei risultati corrispondenti all’esterno. Così l’amore, la passione e la fede con cui si effettuavano gli esperimenti, diventavano un elemento indispensabile per la loro riuscita. Ora capivo perché i veri alchimisti dicevano che si poteva fabbricare l’oro solo distillando, sublimando e trasformando le sostanze più vili che corrispondevano alle umane passioni, con un lungo e paziente lavoro di purificazione. La pietra filosofale non era altro che il corrispondente materiale della Fede certa e priva di dubbi. Corsi subito da Gigi per dargli la grande notizia:

–  “Gigi, ho scoperto che con la Fede si può far tutto anche i miracoli!”. Lui sorridendo mi disse:

-“Quel che dici è vero. Con la fede possiamo provocare delle modifiche anche sostanziali all’energia presente in ogni materia vivente e non, purché vi sia in noi una fonte di energia superiore più potente di quella presente in ciò che vogliamo modificare e sai chi è quella fonte?”

-“Dio”.

-“Proprio così” rispose Gigi mentre il suo viso s’illuminava di una luce che pareva

venisse da un altro mondo. “Vedi, gli scienziati sono talmente imprigionati nella gabbia…

 

Conclusione

Rimane infine da stabilire come manovrare l’apparato. Su questo punto mi mancano informazioni.

Per chiarire la cosa mi sono recato da Ighina con un plastico in scala dell’apparato ed ho chiesto, come dovevano essere collegati i due cavi provenienti dalla spirale aerea e da quella sotterranea, Ighina è apparso in difficoltà nel capire e nel rispondere aveva 92 anni e aveva appena superato un ictus. Il collaboratore attuale faceva un po’ da interprete perché Ighina pronunciava male le parole.

In un primo tempo Ighina ha detto che bisognava collegare all’uscita della rete che avvolge l’elettrocalamita o l’uno o l’altro dei fili.

Collegando il cavo della spirale aerea con monopoli positivi, assieme all’energia proveniente dall’elettrocalamita regolata in modo che produca monopoli positivi, si ha la somma delle positività e si respingono le nuvole.

Idem con i monopoli negativi.

Tuttavia poco dopo nel corso di chiarimenti Ighina ha dato una seconda versione.

Da quello che ho capito  ritengo che  il filo della spirale aerea va collegato ad un polo della batteria, il filo proveniente dall’accumulatore sotterraneo va collegato all’altro polo della batteria. E’ come se ci fossero due batterie in parallelo.

Io pensavo che  l’energia di monopolo poteva scaricarsi attraverso la batteria, tentai di fare questa obbiezione ma non riuscii a farmi capire.

Uscii molto perplesso, mi sembrava strano che ci fossero tutte queste incertezze su dei punti così fondamentali. Negli incontri avevo avuto la sensazione netta di trovarmi di fronte ad un medium più che ad un uomo di scienza. Ero abituato a conoscere questi personaggi, preciso che a quel tempo non avevo letto l’articolo di Talamonti succitato; c’era una domanda che mi prudeva:

La macchina meteorologica ha funzionato anche quando Ighina non era presente?

Posi questa domanda  all’assistente ma egli non seppe rispondere, allora gli confidai i miei dubbi e gli dissi: “Leggendo gli scritti pensavo che Ighina fosse uno scienziato alternativo, con un pizzico di sensitività, ma ho l’impressione che sia molto sensitivo e poco scienziato”.

Ci fu una reazione appassiona di difesa, quasi avessi fatto una grave offesa.

Ora dopo aver letto l’articolo di Talamonti penso che avevo proprio ragione.

Ecco cosa mi è stato recentemente riferito da un ex collaboratore di Ighina precedente:

“Nell’ultimo periodo della sua vita, Ighina nella buona stagione, rimaneva seduto per molte ore su una poltrona nel cortile antistante la sua casa. Non potendo più andare in laboratorio, si divertiva a stupire quanti andavano a trovarlo, facendo annuvolare o schiarire il cielo accendendo e spegnendo di continuo un telefono portatile. Naturalmente non era il telefono ad agire sulle nuvole; esso serviva solo come strumento di concentrazione al servizio della volontà della sua fede (ndr o meglio dire volontà). Con questo non voglio dire che il generatore e le altre apparecchiature fossero inefficaci o inutili; tutt’altro.  L’energia da essi prodotta “innescava” l’utilizzazione della fede quale canale d’accesso al serbatoio inesauribile di energia spirituale di origine divina presente negli innumerevoli centri neutri sparsi in tutto l’universo ma in perenne comunione fra loro.”

Tornato a casa meditai sulla cosa, decisi che il tutto andava approfondito con calma, partendo dalla verifica di piccole cose facili.

Ighina introduce una strumentazione, perché allora non verificare almeno le cose semplici?

Il generatore elettromagnetico di monopoli e la deviazione dell’ago magnetico appaiono alla nostra portata. Certo può succedere che tutto funzioni solo per una parte, l’altra parte (l’imprinting) probabilmente deve essere fatta da una mente volitiva ed educata, ma si tratta solo di allenamento.

Infine cosa ha guadagnato Ighina da tutto ciò, gli ho fatto questa domanda nel 2003 mi ha detto: “Ho guadagnato conoscenza, ma purtroppo, solo per me stesso” comunque ha aggiunto “ne è valsa la pena.”

E’ così che da un anno ho la casa piena di spirali d’alluminio, e l’orto inframmezzato dalle stesse. Devo dire che la verdura è più sana.

Mio cognato un giorno mi chiese cosa facessero tutte quelle spirali d’alluminio, mia moglie si mise a ridere; allora lo portai a vedere. C’erano 6 cavoli cappucci gli dissi guarda le foglie più esterne sono rosicchiate dagli insetti, “osserva questa pianta è perfettamente sana vero?”  “Si è l’unica che non ha buchini  fatti da animaletti parassiti.” Rispose.

“Ebbene non trovi strano che sia l’unica pianta circondata da una spirale d’alluminio?”

“Ma questa è un’evidente dimostrazione che funziona” disse

“Occorrono altre verifiche” esclamai.

Però pensavo: “Sono io con la mia sensitività e la spirale è solo una scusa, o essa porta un reale contributo? “ Non va dimenticato che sono riuscito ad ottenere un aumento del 300%, senza spirali e posizionando le piante a 2 Km di distanza da me.

Se avessi confidato questi dubbi a mio cognato, se avessi detto che la mente, quando allenata e resa volitiva, può controllare la materia, se avessi detto che L’UNIVERSO è MENTALE avrei goduto ancora della sua amicizia?

Non ho rischiato e me ne sono stato zitto.

 

 

 

 

LK-99 – una nuova frontiera della scienza per avere superconduttori a temperatura ambiente ?

STRANE COINCIDENZE

Nel 1969 venne pubblicato in Olanda il  libro “Buitenaardse beschaving”. Quest’opera narra delle esperienze autobiografiche dell’ingegnere olandese Stefan Denearde, il quale rivela di aver vissuto incontri ravvicinati con esseri provenienti da un altro pianeta. Potrebbe sorgere la suggestione che il testo sia il frutto dell’ingegno straordinariamente fantasioso di uno scrittore di fantascienza. Tuttavia, va notato che il libro, concepito negli anni ’60, dettaglia con minuzia le tecnologie impiegate dalla razza extraterrestre degli Jarga, oltre a esporne la filosofia e la struttura sociale ed economica. In effetti, l’opera abbraccia elementi di anticipazione in ciascuno di questi ambiti.

Nel libro si parla in modo dettagliato di tecnologie che al tempo non potevano essere conosciute e che ancora oggi sono solo in fase di studio o ipotesi.

Una parte interessante riguarda l’episodio in cui l’extraterrestre che  interagisce con Stefan gli fa dono di un pezzo di  materiale che descrive come un materiale Superconduttore . Riporto la parte in questione :

In seguito si parla di come questi superconduttori venivano usati non solo per la costruzione delle astronavi ma anche per  la levitazione magnetica dei treni:

Questo libro è stato scritto 60 anni fa e ci parla della tecnologia dei superconduttori raccontandoci aspetti che ancora non abbiamo esplorato. E’ un libro che tutti dovrebbero leggere perchè ricco di spunti interessanti .

Ma ora torniamo ai giorni nostri,  da fine luglio 2023 ci sono state varie pubblicazioni    da parte di un gruppo di ricercatori Coreani i quali hanno presentato un materiale di loro produzione che presenta caratteristiche di superconduttività a temperatura ambiente.

E’ stato pubblicato anche il video di un frammento di questo materiale che mostra capacità di levitazione.

Vediamo le immagini del materiale superconduttore LK-99.

Si può vedere che il materiale non levita completamente. Quando lo muovono, si appiattisce, poi lo rimuovono e si vede che ruotato di 180 gradi fa lo stesso effetto. E’ come se ci fosse un asse di riferimento. Questo ricorda quanto dicono di Jarga,

Se diamo per buono quanto  viene detto dagli Jarga sui superconduttori,   sarà difficile che altri laboratori riescono  a replicare  in modo convincente l’esperimento. La creazione di un percorso superconduttivo per il momento sembra del tutto casuale,…

Il gruppo coreano ha ottenuto il materiale LK99  dopo innumerevoli  tentativi.  Non sarà una cosa cosi facile  riuscire riuscire a   ripetere l’effetto, quando solo raramente si crea un percorso superconduttivo e per di più  esso  esiste solo lungo  una delle infinita rette passanti per l’oggetto. Va detto che gli autori erano già arrivati a vedere qualcosa tempo fa ma non erano  stati validati in quanto  il fenomeno era ancora più modesto di questo. 

Difficile che altri ricercatori riescano in breve termine ad ottenere gli stessi risultati.

E’ probabile che i risultati non saranno omogenei o continuativi  e tutto ciò  aumenterà le domande e darà argomentazioni agli scettici.

Per il momento  si è alzato il livello di interesse sulla questione  in maniera sorprendente.

Vediamo cosa si dice sull’argomento

Come funzionano i superconduttori

Un superconduttore a temperatura ambiente autentico sarebbe una grande svolta, degna di entusiasmo. I materiali moderni che utilizziamo per condurre l’elettricità, come i fili di rame che alimentano la nostra casa, sono inefficienti. Mentre gli elettroni viaggiano lungo il filo, collidono con gli atomi del materiale, creando calore e causando perdita di energia. Questo fenomeno è noto come resistenza elettrica e fa sì che fino al 10% dell’elettricità venga dispersa mentre viaggia lungo le linee di trasmissione verso le abitazioni. Anche nei nostri dispositivi elettronici si verifica una perdita di energia.

Ma se i fili e le linee di trasmissione fossero realizzati con un materiale superconduttore, queste perdite potrebbero essere praticamente azzerate. Gli elettroni si accoppiano mentre attraversano il materiale e non urtano così tanto gli atomi, permettendo loro di fluire liberamente.

I materiali superconduttori esistono già e vengono utilizzati in diverse applicazioni, come le macchine a risonanza magnetica (MRI), in tutto il mondo. Tuttavia, questi materiali richiedono temperature estremamente basse (avvicinandosi allo zero assoluto a circa meno 459 gradi Fahrenheit) o pressioni estremamente elevate (oltre 100.000 volte la pressione atmosferica).

Nel frattempo, un sistema di levitazione magnetica superconduttiva sta venendo costruito dalla Central Japan Railway per trasportare passeggeri tra Tokyo e Nagoya. Il treno SCMaglev utilizza ruote in gomma per raggiungere velocità di circa 93 miglia all’ora prima che il sistema magnetico superconduttivo prenda il controllo. Dovrebbe essere in grado di raggiungere velocità di 311 miglia all’ora.

Il processo richiede una lega di niobio-titanio superconduttiva, raffreddata a meno 452 gradi Fahrenheit con elio liquido.

Un superconduttore a temperatura ambiente come LK-99 renderebbe quest’impresa molto più economica e eviterebbe la necessità di accumulare elio. (Nonostante alcune preoccupazioni dei media negli ultimi anni, l’elio non sta finendo, ma è prodotto solo in pochi paesi, quindi problemi di approvvigionamento possono causare enormi aumenti di prezzo.)

….

E ora, cosa succederà per LK-99?

Al momento, probabilmente non molto per te, a meno che tu non voglia tuffarti in un tunnel di fisica su X( il nuovo nome di twitter)  e lasciarti coinvolgere nel momento. Neanche nel prossimo futuro, forse.

Siamo ancora alle prime fasi della replica degli esperimenti su LK-99, ma le cose non sembrano andare molto bene. Due studi pubblicati su arXiv lunedì da due gruppi di ricerca separati non sono stati in grado di replicare la ricerca sudcoreana. Alcuni comportamenti di superconduttività del materiale sono stati osservati in campioni molto piccoli da ricercatori cinesi, ha notato Wang.

La scienza è generalmente un processo lento. La conferma del lavoro del team sudcoreano era prevista in una settimana, ma con l’entusiasmo già alle stelle, gli studi teorici si sono affrettati a cercare di spiegare le caratteristiche di LK-99.

Sinéad Griffin, una fisica presso il Lawrence Berkeley National Laboratory, ha fornito un’analisi delle capacità di LK-99 utilizzando simulazioni di supercomputer. (Il post di Griffin su X era accompagnato da un meme di Barack Obama che lasciava cadere il microfono.) Questo studio è stato anche pubblicato su arXiv come preprint.

I fisici che hanno commentato il lavoro di Griffin si sono mostrati cinici riguardo al meme del microfono lasciato cadere e non sono stati convinti che quanto pubblicato fornisse una prova solida della superconduttività. La stessa Griffin ha chiarito i suoi risultati in un thread su X mercoledì, affermando che non dimostravano né fornivano prove di superconduttività nel materiale, ma mostravano interessanti proprietà strutturali ed elettroniche che hanno caratteristiche comuni con i superconduttori ad alta temperatura (cioè, molto al di sopra di meno 452 Fahrenheit, ma molto, molto al di sotto della temperatura ambiente).

Anche se LK-99 si dimostrasse un materiale superconduttore affidabile, tradurre la scienza in tecnologia potrebbe richiedere un processo ancora più lento. Produrre in modo affidabile il materiale potrebbe richiedere molti anni, e il lavoro teorico di Griffin mostra anche che potrebbe essere difficile sintetizzare il materiale.

LK-99 non sembra essere il Santo Graal, ma potrebbe essere un materiale interessante di per sé, aprendo possibilità di ricerca di superconduttori a temperatura ambiente in nuovi modi imprevisti. Se portasse a un superconduttore a temperatura ambiente, allora le possibilità si aprirebbero davvero.

Giuseppe Tettamanzi, docente presso la School of Chemical Engineering dell’Università di Adelaide, nota che da molto tempo gli scienziati stanno pensando di sostituire i cavi di rame della rete elettrica con cavi superconduttori, un cambiamento che potrebbe portare a enormi risparmi energetici. Egli menziona anche i benefici per i computer quantistici e il trasporto.

“Qui il cielo è il limite”, ha detto.

Assistere alla scienza in azione è eccitante, e la passione per LK-99 è stato un bel cambiamento sul feed di X, almeno per me. Ma la scienza richiede tempo e non dovrebbe trarre conclusioni affrettate riguardo alle possibili ramificazioni di un materiale superconduttore potenziale. Ora attendiamo che vengano replicati gli esperimenti.

RIFLESSIONI PERSONALI SULL’ARGOMENTO .

Durante i miei  anni di studio, uno dei testi che ho trovato più utili è stato un libriccino sul “Pensiero Laterale”. Si asseriva che il vero ricercatore NON deve solo seguire lo schema in cui è stato edotto dalla cultura sociale, deve “saltare” con ragionamenti fuori schema. Si citava come esempio Salmoiraghi inventore della macchina da cucire, egli trovò  la soluzione quando pensò ad un ago in cui il foro per il filo invece di essere messo nel didietro era spostato in testa all’ago da cucire.

Essendo la  superconduttività un fenomeno ancora non bene compreso è importante affrontare l’argomento con la massima apertura mentale per evitare di limitare la ricerca alle sole strade conosciute che limiterebbero la possibilità di sviluppare questa tecnologia.

Io immagino la superconduttività come la seguente situazione:

Pensiamo all’elettrone come ad un ragazzo che deve attraversare  uno specchio d’acqua .

Il ragazzo per passare dall’altra parte  dovrà necessariamente bagnarsi  i piedi nell’acqua.

Possiamo considerare il fatto che il “bagnarsi i piedi” equivale al prezzo da  per riuscire a passare nell’altra sponda.

In modo similare, le cariche elettriche che attraversano un filo conduttore, dovranno  pagare un prezzo per arrivare dall’altra parte, il prezzo dipenderà della resistenza del filo in Ohm. 

Supponiamo che lo specchio d’acqua che il ragazzo deve  attraversare sia un torrente con dei sassi che sporgono sulla superficie e gli  permettono   di passare dall’altra parte saltando da un sasso all’altro. Se i sassi si trovano ad una distanza ragionevole l’uno dall’altro, il ragazzo riuscirà a compiere l’attraversamento senza bagnarsi (e quindi senza pagare pegno)

Pensiamo all’eventualità che mentre   il ragazzo stà  cercando di attraversare il torrente  saltando da un sasso all’altro,  intervengano degli agenti disturbatori : delle persone che cercano di spingerlo per  farlo cadere  in acqua..

a) Se  il ragazzo riesce ad attraversare lo specchio d’acqua  SENZA BAGNARSI siamo nel caso della superconduttività.

b) Se invece cade è costretto a muoversi nell’acqua verrà rallentato, e  pagherà un prezzo in attrito ; questo   prezzo  da pagare  corrisponde alla resistenza elettrica in Ohm.

Ora consideriamo delle cariche elettriche che devono attraversare  un filo conduttore che va dal punto A al punto B

Le cariche elettriche   possono trovare:

Molta difficoltà ad attraversarlo = alta resistenza (in caso di un materiale isolante o poco conduttivo)

Poca difficoltà ad attraversalo = bassa resistenza (se il materiale è un buon conduttore come l’ Argento o il Rame)

Nessuna difficoltà di  attraversamento (superconduttori)

In natura i superconduttori sono rari, come succede per   i torrenti che non sempre hanno la fortuna di avere dei “sassi come nel   nostro esempio.

Per avere un superconduttore è necessario che la carica riesca a  muoversi in linea retta e che non subisca “disturbi” laterali  che modificano la sua traiettoria.

I disturbi laterali sono dovuti sia  alle vibrazioni dell’elettrone che alle vibrazioni dell’ambiente circostante. corrispondono ad una sorta di “energia cinetica laterale” di disturbo. Gli atomi che affiancano il percorso dell’elettrone  sono paragonabili a spinte laterali di varia intensità.

Le spinte laterali  sono legati alla temperatura, più alta è la temperatura e più alta è l’agitazione (o viceversa).

Fino ad ora i  superconduttori sono stati ottenuti  limitando  il “disturbo” con la riduzione dello spazio, e tramite l’abbassamento delle temperature e/o l’utilizzo di pressioni elevate.

Se fosse possibile trovare un altro sistema per  eliminare l’agitazione laterale, le cariche potrebbero più facilmente attraversare il loro tragitto  senza perdere energia (senza“ bagnarsi”) e  dando superconduttività.

Quindi Il primo problema da risolvere è creare dei sassi sporgenti nell’acqua ma NON basta il secondo  problema è l’eliminazione delle spinte laterali. Su questo argomento riporto questo stralcio:

…. Immaginiamo che un atomo sia un uomo. Poiché sappiamo che  l’atomo si muove sempre, supponiamo di prendere un uomo che continuamente e così rapidamente si muova da impedirci di conoscere il suo viso.

In questo caso che si dovrebbe fare? Si prenderebbe forse questo uomo e si aumenterebbe il suo movimento per conoscerne il suo viso? No certamente. E allora perché gli studiosi hanno aumentato il movimento dell’atomo? In questo modo non potevano venire a conoscenza dell’atomo e neppure conoscere le esatte leggi fisiche fondamentali che lo governano.

Ritorniamo all’uomo che si muove sempre (che abbiamo supposto rappresenti l’atomo) e vediamo cosa si potrebbe fare per arrestarlo. Ci si avvicinerebbe a questo uomo e si cercherebbe di fermano. Tenterebbe un primo uomo a fermarlo, proverebbe un secondo, un terzo, un quarto, ecc.: sino a immobilizzare completamente l’uomo che si muove.

Vediamo ora cosa avviene per la persona in contatto coll’uomo che si muove sempre. La persona che cercherà di fermarlo assorbirà una parte del suo movimento e così succederà alla seconda, alla terza, alla quarta persona, sino al completo assorbimento del movimento dell’uomo che si muove sempre, il quale, in tal modo, rimarrà fermo perché tutte quelle persone ne avranno assorbito il movimento.

E’ giusto quanto ho detto? Avviene così in pratica? Senza dubbio. Ebbene, io ho adottato lo stesso metodo per fermare l’atomo.

Prendiamo un gruppo di atomi, mettiamolo sotto un microscopio atomico e osserviamolo. Dopo un certo periodo di tempo gli atomi in osservazione scompaiono dai nostri occhi, giacché, eccitati dagli fotoni-luce .

Ciò perché gli fotoni-luce  entrano in  risonanza con gli atomi in osservazione, i quali, eccitati, scompaiono.

Da questa semplice osservazione si possono trarre quattro leggi fondamentali, e cioè:

1- Cessione in movimento – I fotoni-luce, con l’eccitare gli atomi in osservazione, cedono parte del loro movimento.

2- Assorbimento – Gli atomi in osservazione assorbono dai fotoni-luce parte del movimento di quest’ultimi per aumentare il proprio.

3- Attrazione. – Per poter eccitare un atomo occorre che questo venga in contatto con un altro atomo di maggior movimento; l’atomo che ha maggior movimento attiverà l’atomo di minor movimento.

4- Luminosità. – Quanto più l’atomo si muove, tanto più questo diventa luminoso e viceversa.

Constatate queste importanti proprietà dell’atomo, si potrebbe fare questo ragionamento: se il  fotone-luce avesse, ad esempio, 600 di energia di movimento e l’atomo in osservazione avesse 400, quando l’atomo in osservazione scomparirà dai nostri occhi i due atomi avranno preso un movimento medio e cioè un movimento di Energia 600 + 400 cioè 1000  Questa sarà distribuita a due atomi riceventi  ciascuno 500.

Calcolo che potrebbe essere esatto se non venisse contraddetto da una nuova osservazione. Esaminiamo bene gli atomi delle varie materie: constateremo che  ogni atomo ha un assorbimento suo proprio. Non potremo quindi ottenere un movimento medio, bensì un movimento differente da ambo le parti.

In che modo ciò avviene? Ammettiamo che il fotone-luce abbia un movimento di 600 e l’atomo in osservazione abbia una disponibilità di assorbimento, ad esempio, di 350; non potrà mai quest’ultimo avere un movimento medio di 475 perché il suo assorbimento è solo di 350. (E’ il problema della quantizzazione)

Da quanto sopra, si può constatare che gli atomi hanno un assorbimento differente l’uno dall’altro a seconda della categoria della materia cui appartengono.

Conosciuti questi diversi assorbimenti, ho cercato di formare una scala di atomi di varie materie con assorbimenti, rispetto ai fotoni-luce da un massimo di 95% ad un minimo di 1%.

Spiegazione della scala atomica

Diamo, ad esempio, come base di unità 100 movimenti del fotone-luce , cerchiamo fra tutte le materie quella che ha un assorbimento del 95% rispetto a tale atomo e assegniamo a detta materia la categoria A.

Lo stesso facciamo per la materia con assorbimento del l’85% e continuiamo questo procedimento sino ad arrivare alla materia meno assorbente.

Mettiamo tutte queste materie una accanto all’altra: formeremo così una scala che avrà un assorbimento da un massimo di 95% ad un minimo di 1 %.

Per formare questa scala, date le varie numerosissime materie esistenti in natura, mi sono occorsi quattro anni.

Lasciamo, per ora, da parte questa scala che ci servirà al momento opportuno. Ritorniamo ad osservare gli atomi: vedremo che quelli in osservazione vengono disturbati, oltre che dai fotoni-luce, dagli atomi esterni. Per ovviare a questo inconveniente cerchiamo di eliminare anzitutto gli atomi esterni.

Facendo ancora un confronto con la nostra vita pratica, immaginiamo di vedere una partita di calcio e cerchiamo di eliminare i curiosi che stanno al di là del campo. Per ottenere ciò occorre circondare i giocatori con un muraglione e impedirne la loro vista.

Così ho fatto con gli atomi esterni: ho formato uno spessore (muraglione)  tra gli atomi in osservazione e gli atomi esterni adoperando la materia avente meno atomi assorbenti allo scopo di impedire l’eccitamento degli atomi stessi, e prelevando la materia dalla scala che avevo costruito.

Ma l’eccitamento degli atomi che attorniavano creando uno spessore si produceva ugualmente, perché contemporaneamente eccitati dagli atomi esterni sopratutto ma anche interni.

Ho allora formato uno strato interno ed uno esterno di materia composta di atomi con maggior assorbimento, ottenendo così una specie di impermeabilità e di isolamento degli atomi interni da quelli esterni. Rimosso questo primo inconveniente, ho procurato di rimediare al secondo, cioè l’eccitamento dei fotoni-luce sugli atomi in osservazione, inconveniente che, come ho detto sopra, li rende invisibili.

Eliminati però gli fotoni-luce, non potevo più scorgere quelli in osservazione, cioè quelli interni, perché anche la luce veniva a mancare. Unico mezzo mi parve quello di cercare di fermare gli atomi in osservazione. Come fare? La scala che avevo costruita mi venne in soccorso, ed ecco come.

Cerchiamo anzitutto di vedere come la scala funziona.

Se avviciniamo il massimo della scala ad un atomo in osservazione, noteremo che la scala verrà a formare come un piccolo canaletto di scarico, perchè  l’atomo della scala con assorbimento 95% assorbirà il 95% del movimento dell’atomo in osservazione e l’atomo di assorbimento 85% assorbirà l’85% dell’atomo 95%, e così di seguito fino all’atomo di assorbimento 1% che assorbirà l’l% dell’atomo 2%. Si verrà in tal modo a formare, come ho detto, una specie di canaletto di scarico. Ora, se il movimento del fotone-luce è costante, per fermare l’atomo in osservazione si dovrà procedere nella stessa maniera supposta per poter fermare l’uomo che si muove sempre.

Quindi se un canaletto non è sufficiente, se ne metteranno due, tre, quattro, ecc. sino ad ottenere l’immobilità dell’atomo in osservazione. Praticamente ho introdotto il canaletto nello spessore, lasciando gli atomi con assorbimento 95% in contatto con gli atomi in osservazione, degradando gli assorbimenti  fino a quelli con assorbimento minimo quasi alla fine dello spessore. I canaletti venivano così ad assorbire continuamente i movimenti degli atomi e l’osservazione veniva migliorata, lasciando intravedere le forme infinitamente piccole degli atomi stessi…..

Questo è tratto de uno  scritto di Pierluigi Ighina  è degli anni 50 non ebbe seguito, mancano verifiche esterne. Però potrebbe essere una base di partenza, un’intuizione o se volete una visione esoterica.

Comunque sia è un fatto acclarato anche in fisica che gli atomi assorbono energia che poi riemettono come luce, quindi è un’ipotesi che ha un suo valore.

Il punto di domanda si sposta però su come circondare il percorso superconduttore con atomi che non disturbino. Seguendo il discorso succitato occorrerebbe affiancare atomi opportuni lungo tutto il condotto superconduttivo: ma quali? Bisogna andare per tentativi.

Il primo strato potrebbe essere dato dal rame, poi atomi  assorbitori di minor peso atomico…

Infine c’è da considerare l’agitazione intrinseca degli atomi che formano il percorso superconduttore. Forse però diventano superconduttori solo strutture in cui  l’energia vibrazionale si allinea in modo da non disturbare il salto da un “sasso all’altro”.

Il bosco magico di Suntra

Nella Conca di Smeraldo che abbraccia la città di Recoaro terme, esiste una zona magica, sospesa tra mito e realtà.

Sulla strada delle Casare, non lontano da Contrada Ronchi si trova il Bosco dei Suntra. In questo luogo si possono fare degli incontri incredibili.

Dalle mani esperte di Bruno hanno preso forma delle immagini oniriche di personaggi e animali mitologici.

Bruno, come un moderno Mastro Geppetto, continua a produrre per il piacere di chi vuole visitarle, statue bellissime di legno che raccontano storie di mondi paralleli o di altre dimensioni..

Il magico sito è raggiungibile a piedi utilizzando un antico sentiero conosciuto come “il sentiero dell’Orso che è stato recentemente riaperto riaperto grazie al lavoro del gruppo “Le guide“.

Racconta la leggenda che …

Un giorno nebbioso di mille anni fa …..

i Suntra decisero di partire.
Lo fecero tutti insieme, al rullo del tamburo sfilando mestamente davanti alla regina Astra Zeneka che, ritta sulla sommità di un piccolo rilievo erboso, sembrava con gli occhi scrutare lontano, oltre le colline e i mondi che disegnavano l’orizzonte verso sud.
Passarono per primi i saggi severi dalle lunghe orecchie, poi gli gnomi barbuti e chiacchieroni, e dietro di loro alcuni uomini dalle insolite fattezze e le donne con i loro piccoli, seguiti dagli elfi dispettosi e più indietro le bisce striscianti

Ecat SKLep

“Oh, I did it again ..! “

formazione del plasma all’interno dell’Ecat

Il 9 dicembre 2021, Andrea Rossi ha presentato il nuovo dispositivo SKLep, un evoluzione della tecnologia E-cat in grado di produrre direttamente energia elettrica. Secondo il suo inventore questo generatore sarebbe in grado di dare un ritorno energetico da 1 a 100 … il condizionale è d’obbligo.

Andrea Rossi ci ha abituato a dichiarazioni roboanti e a dimostrazioni non proprio cristalline e anche questa volta non è stato da meno. Nel video dimostrativo Rossi si presenta con un nuovo look in uno studio improvvisato, con strumentazione basilare; tutto da solo presenta il dispositivo, snocciola i dati, fa la voce narrante ed esegue la sperimentazione. A dire il vero le informazioni sono minime e il risultato non è molto professionale, soprattutto se si pensa all’importanza che potrebbe avere un dispositivo in grado di realizzare questo tipo di ritorno energetico.

Per cercare di valutare la situazione ho chiesto aiuto a un fisico che da anni si interessa al campo della free energy, fusione fredda e soprattutto agli sviluppi della tecnologia al plasma di Rossi e qui di seguito potete trovare le nostre considerazioni .

Questo nuovo apparato dal nome SKlep sembra una “cornucopia”.

Sembra incredibile … viene pilotato con un ingresso di un solo Watt elettrico e dovrebbe fornire in uscita 100 Watt elettrici. Si tratta di una particolare applicazione delle ultime ricerche di Rossi sul plasma.

Inizialmente i dispositivi di Rossi erano basati su un fantomatico catalizzatore che agiva sulle polveri a base Nichel per creare il fenomeno di surplus energetico.

dal sito esperimentanda.com

Dal 2017-18 Rossi ha cambiato direzione operativa e si è dedicato al plasma.

In una delle sue dichiarazioni Rossi racconta che durante le sue sperimentazioni, auscultando con lo stetoscopio alcune celle E-Cat, riusciva a distinguere se una cella stava o meno producendo più energia del dovuto (cioè COP>1).

Quando Rossi sentiva rumore di scariche elettriche proveniente dalle polveri all’interno della cella  E-Cat , significava che quella cella era “attiva” e stava producendo un surplus energetico.  Ad un certo punto ripensando a queste osservazioni, ipotizzò  che il vero punto d’origine del fenomeno fosse legato alle micro-scariche elettriche che si generavano tra i granelli di nichel.

Rossi fece delle ricerche  partendo da Tesla e arrivando ai più recenti scritti di Kenneth Shoulders.

Lo sperimentatore scientifico Shoulders   si rese conto nel quarto stato della materia detto “plasma”, si verificavano molti fenomeni che esulano dalla fisica accademica conosciuta. In particolare nel gas ionizzato (plasma) si notavano aggregati di cariche dello stesso segno;   numerosi elettroni liberi si aggregavano, in gruppi di più di 100.000 elementi, formando una nube coesa.

Il fenomeno in questione ricorda il movimento degli stormi di uccelli in autunno, che si muovono all’unisono formando strane figure in movimento nei celi.

Shoulders inizialmente usava il termine EV per indicare questi affascinanti aggregati di carica, che sono in pratica piccole sfere di carica elettrica, o se preferite dei fulmini globulari in miniatura. La sigla “EV” sta per electrum validum, espressione in latino per “forte carica”. Successivamente le ha ribattezzate EVO (Exotic Vacuum Object, o oggetto vuoto esotico).

Per definire gli EVO si usa anche il termine “clusters” e il concetto di “dominio di coerenza” .

Normalmente nel campo elettrico vige la legge “cariche dello stesso segno si respingono”, mentre in questo caso gli elettroni sembrano “cercare compagnia”, si aggregano formando un tutt’uno.  Questa massa notevole di cariche si muove all’unisono,  ricordando appunto il volo degli stormi.

Inizialmente questa scoperta trovò notevoli resistenze, per questo Kenneth Shoulders venne sottovalutato, per non dire “deriso”. Dopo anni di sperimentazioni però, egli riuscì a proporre degli applicativi coadiuvati da tre importanti brevetti che portarono a un capovolgimento di valutazione. Alla fine a Kenneth Shoulders fu data anche la laurea ad honoris causa ed ora  è considerato il padre della moderna nanoelettronica,  una branca dell’elettronica poco nota, ma in grande espansione.

 Questo è il Link  per chi volesse approfondire:

Da subito Kenneth ipotizzò che si potesse utilizzare questo fenomeno per ricavare energia. Nel microcosmo plasmatico, quando queste cariche dello stesso segno (cluster/EVO) si spostano nello spazio sono assimilabili ad una corrente elettrica (cariche elettriche in movimento formano per definizione una corrente elettrica). Si trattava solo di riuscire a pilotare il fenomeno.   Se si fosse trovato il modo di produrre e controllare questi EVO si sarebbe potuti arrivare a costruire una specie di pila plasmatica con un polo positivo e uno negativo. Kenneth comprese il fenomeno a livello teorico ma non riuscì a metterlo in pratica.

Forse Rossi  è riuscito a realizzare questa separazione di cariche e a produrre una pila … forse…  solo il tempo ce lo dirà.

Cerchiamo ora di capire cosa ha fatto Rossi durante la presentazione del SKLep.

Rossi comincia col misurare la radiazione dell’ambiente al fine di escludere la possibilità che l’overunit sia creato da qualche fenomeno nucleare.

Misura radiazioni ambiente

Poi ha mostrato il Wattmetro che misura la potenza in ingresso e in verde il consumo di watt ora.

wattometro

il voltmetro che misura la tensione in uscita ai capi della resistenza; poiché la resistenza è di 1 solo Ohm la potenza di uscita si ricava semplicemente elevando il voltaggio al quadrato.

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 E’ stato usato olio come dielettrico per raffreddamento della resistenza di carico da 1 Ohm .

Rossi spiega che la scatola bianca è L’ECat e ci tiene a precisare che il suo peso è di 240g.

Poiché tutto il resto è aperto e visibile,  è solo in quella scatoletta che potrebbe essere nascosta un’eventuale batteria allo scopo di falsare i risultati.

Così Rossi enfatizza come la migliore batteria esistente in commercio con un peso di 240 gr non potrebbe essere in grado di erogare tutta l’energia che è stata erogata in 6 ore di funzionamento dell’apparecchio durante il test fatto presso l’Università di Bologna.

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In uscita ci sono 4 fili due neri più grossi e due fili rossi più piccoli in parallelo. I fili neri si presume siano collegati alla resistenza immersa nell’olio.

Le schede elettroniche NON sono state incapsulate in scatole, ma sono state lasciate scoperte per evidenziare come anche questi elementi non possono  contenere pile nascoste.

Pertanto solo il parallelepipedo bianco contenente l’E cat SKlep ha contenuto incognito.

 Qui con la freccia viene specificato che il cubo nero contiene l’intelligenza artificiale, ossia un piccolo computer che controlla l’insieme.

L’alimentatore generale viene identificato con la freccia e si specifica che è collegato con il Wattmetro visto in precedenza.

Rossi precisa che oltre alla resistenza di carico da 1 Ohm (di valore molto preciso) c’è una resistenza di sistema pari a 0,3 Ohm quindi la resistenza totale è 1,3 Ohm. Poi mostra le specifiche della resistenza di carico da 1 Ohm usata.

Per questa breve dimostrazione di pochi minuti Rossi immerge la resistenza in un bagno d’olio trasparente per rendere visibile l’esperimento. Mentre per i test di lunga durata, la resistenza viene agganciata ai dissipatori di calore, che si possono notare alla base della vasca contenente l’olio.

Poiché la resistenza ha un valore noto, e il suo valore è stabile in quanto è raffreddata, misurando il voltaggio ai suoi capi si può inequivocabilmente ricavare il valore della corrente (senza neanche il bisogno di utilizzare un amperometro.)

Più esattamente, data la legge di Ohm

V=R * i

poiché la resistenza di carico è uguale a 1 Ohm  cioè R =1

V= 1 * i

quindi solo in questo caso, i (corrente) è uguale a V

Leggendo la tensione (voltaggio) ai capi di una resistenza da 1 Ohm si ha il valore della corrente (ampere) che è anche pari al voltaggio.

Per esempio se si misura una tensione di 5 Volt ai capi di una resistenza da 1 Ohm, significa che la corrente è di 5 Ampere.

Sappiamo che la potenza è descritta dalla formula W = V * i (Watt = Volt * Ampere)

Dato che nel caso di una resistenza esattamente uguale a 1 Ohm abbiamo V = i

W = V * V

concludendo se e solo se la resistenza di carico è data da 1 Ohm , allora la potenza istantanea sarà ricavabile dalla tensione misurata ai capi della resistenza da 1 Ohm elevata al quadrato.

Schema a blocchi

   Rossi precisa che l’apparato denominato “intelligenza artificiale” (nella foto indicato come “controllo”) deve essere sempre collegato e attivo.

Questa foto ricavata dalla relazione dell’università di Bologna distingue bene le tre parti.

Il filmato prosegue facendo funzionare l’apparato per un brevissimo tempo valutabile in meno di 3 minuti totali ( il raffreddamento della resistenza immersa in olio NON è predisposto per una lunga durata).

Nel filmato dal 1° al sesto minuto Rossi illustra i vari componenti del sistema.

Poco dopo il 6° minuto accende l’alimentazione e mostra i valori del Wattometro e Voltometro (Watt=1 Volt=12) .

al 9° minuto Rossi spegne l’alimentazione dell’e-cat, scollegando un filo rosso con un cacciavite. Si nota che il voltmetro che segnalava i 12 Volt ai capi della resistenza si spegne immediatamente. Mentre il Wattometro di ingresso continua a mostrare la stessa potenza di ingresso, e Rossi fa notare che pur avendo spento l’E-cat rimane un consumo di 1 Watt. Probabilmente il Watt serve a mantenere l’alimentazione dell’intelligenza artificiale.

Per quei 3 minuti in cui ha funzionato l’alimentatore, si è visto che in ingresso il Wattometro misurava 1 Watt. Mentre in uscita misurava 12 volt ai capi della resistenza di carico. Pari a una potenza di 12*12 = 144 circa Watt

Il filmato è una semplice illustrazione di come funziona, ma certo non può avere pretese di VERIFICA. 

A supporto del video viene presentata una :

Relazione fatta all’Università di Bologna

https://www.unibo.it/sitoweb/giuseppe.levi

Per la relazione è stata usata carta intestata Università di Bologna anche se  ciò non presenta i requisiti di certificazione,  è comunque un punto a favore di Rossi .

Assurdo pensare che un ricercatore usi la copertura universitaria per una falsa verifica, il discredito che ne deriverebbe in fama e credibilità rende la cosa immaginabile solo da chi non conosce l’ambito della ricerca dove ci si muove coi piedi di piombo.

Prestazioni del prototipo SK-ECAT su un periodo di sei ore.

                                                                                                         Relatore  Giuseppe Levi.

Astratto Come parte del contratto tra il Dipartimento di Fisica e Leonardo Corporation sono state effettuate alcune misurazioni delle prestazioni di un prototipo SK-ECAT. Questo rapporto tecnico contiene i risultati delle misure svolte su questo prototipo e devono essere utilizzate nel processo di R & S interno di Leonardo Corporation e NON costituisce una certificazione industriale.

 Introduzione

 1) Il prototipo in  visione  consiste in una piccola scatola bianca con una base quadrata con il lato 7 cm e 9 cm di altezza è stato sovrapposto su un altro argento parallelepipedo, con base 9 x 7 cm e altezza 2.

2)  Il peso dell’intero prototipo era di circa 250 g. Non è stato possibile ispezionare l’interno, ma è stato osservato che durante il funzionamento, la luce bianca fredda usciva dal piccolo zoccolo della base che supporta  la scatola bianca

3) Il prototipo era collegato a diverse schede elettroniche di controllo che sono state alimentate da un alimentatore collegato alla griglia. I cavi in uscita dal sistema sono stati collegati direttamente a un resistore di carico raffreddato in un bagno d’olio isolante. Il resistore di carico era un modello di tipo commerciale “Arcol 21.10 GB h

MISURE
Le misurazioni realizzate hanno coinvolto l’ingresso e l’uscita di alimentazione dal sistema. L’alimentazione di ingresso è stata misurata direttamente dall’uscita da 220V 50Hz utilizzando un misuratore di potenza industriale.
  Le misurazioni di potenza in uscita sono state realizzate utilizzando un multimetro Fluke 189 ad alta precisione.

(Sono state fatte 2 misurazioni con  due multimetri diversi)
  Un secondo multimetro, con una precisione inferiore è stata utilizzata occasionalmente per il controllo e ha dato stessi risultati prototipo SK-ECAT in un periodo di sei ore.


La prima misura che è stata fatta per stabilire  il valore reale della Resistenza di carico.
 
Resistenza dei cavi 0,4 Ω
Resistenza totale 1,4 Ω
Resistenza del carico 1.0 +/- 0.2 Ω
Tabella 1: misura della resistenza del carico.

Un valore di 1Ω che corrisponde al valore nominale del resistore.

Dato il basso valore della resistenza del carico è stato deciso di non introdurre un amperometro in serie al circuito per non influire sulle condizioni sperimentali. Dalla misurazione della caduta di tensione ai terminali del resistore, la corrente e la dissipazione della potenza possono essere  ottenute. La potenza di ingresso, misurata utilizzando un wattmetro industriale, è stato sollevato per primo scollegando l’apparecchio dall’alimentatore e quindi con l’apparecchio su ciò che le perdite dovute all’accensione potrebbero essere sottratte. Sorprendentemente, è stato rilevato che l’assorbimento netto era troppo basso per essere misurato meno della sensibilità dello strumento. Durante il funzionamento dell’apparato il wattmeter è sempre stato in funzione che riporta un assorbimento costante di potenza.

 Misura valore unità cos φ

Potenza senza carico 0,8 W  (precisione 0,05)

Potenza  in funzione 0,6 W  (precisione 0,06)

Misurazione della potenza assorbita dal prototipo.

 Il potere era troppo basso per essere misurato dal wattmetro industriale utilizzato. Considerando la precisione del wattmeter utilizzata i due valori sono compatibili.
La caduta potenziale alle estremità del resistore è stata misurata continuamente durante le misurazioni per un periodo di circa sei ore. Una piccola caduta potenziale alle estremità del resistore è stata assicurata anche con l’apparato spento.
Misura il valore dell’unità
a) caduta di tensione  (alle ore 11.10)         11.4 V
b) caduta di tensione (alle ore 11.50)          11.6 V
c) caduta di tensione (alle ore 12.15)          11.7 V
d) caduta di tensione(alle ore 14.32)           11.7 V
e) caduta di tensione (alle ore 16.02)          11.7 V
f) caduta di tensione (alle ore 17.12)           11.7 V
Off Tensione ≈ 0.12 V
Tabella 3: caduta di tensione ai conduttori del resistore per SKL ECAT. Il valore era quasi costante durante il periodo di misura. Sono stati segnalati sei punti dati. La precisione dello strumento era 1MV. Si nota una piccola dipendenza della misura sulla luce ambientale

Considerazioni finali

 Il prototipo in esame sembra generare una potenza di circa 100W pur assorbendo l’assorbimento di 1W. L’origine del potere emesso è sconosciuta all’autore di questo rapporto.

Come appare dalle misurazioni rese un totale di ≈ 624 ( cioè per ogni ora ha erogato prodotto 100 W  di potenza per  6 ore)

Notando quindi che il volume totale è 567cm3  e il peso totale è di circa 250 g può essere trovato che la densità di energia del prototipo sembra superare le densità gravimetriche e volumetriche di energia delle batterie note.

Dichiarazione di nessun conflitto di interessi.

 L’autore dichiara che non vi è alcun potenziale conflitto di interessi o alcun rapporto di natura finanziaria o personale con qualsiasi persona, azienda o organizzazione che avrebbe influenzato in modo inappropriato la condotta e i risultati di questo lavoro.

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Su Ecat Word è stato pubblicato il racconto di un testimone.

Da un osservatore alla presentazione ECAT Pubblicato il 18 dicembre 2021

Probabilmente alcuni lettori potrebbero essere interessati all’ esperienza della mia partecipazione alla presentazione dell’Ecat il 9 dicembre.

Ho firmato un NDA, quindi ci sono alcune cose che non sono in grado di condividere senza permesso, ma condividerò alcune cose qui che non penso siano confidenziali.

Sono stato invitato alla presentazione, insieme a un socio, come testimone e un osservatore, e ho fatto alcune riprese.

Non sono in grado di rivelare dove si è svolta la presentazione, dirò che si è svolata in Europa.

Il luogo in cui il video è stato girato è stato un laboratorio con varie stanze contenenti attrezzature che sembravano dedicate a vari progetti che Andrea Rossi stà portando avanti con l’ECAT.

Non mi è stato permesso toccare nulla che fosse collegato allo sklep ECAT sul tavolo. Andrea Rossi ha spiegato che il grande bagno di olio in cui è stata collocata la resistenza aveva la funzione di di mantenere la resistenza a temperatura ambiente per rendere accurate le misurazioni della tensione.

 Ho messo la mia mano vicino al bagno di immersione della resistenza e non sono stato in grado di rilevare alcun calore . Il video ha mostrato l’ ECAT in funzione per pochi minuti.

Seguendo il video, Andrea Rossi ha disconnesso il wattometro e sostituito con un identico wattmetro che avevo acquistato e portato con me (https://www.amazon.com/etetek-multimeter-elettricity-transformer-voltmeter/dp/b01anvfcg2) .

Ha sostituito il suo wattmetro con quello che avevo portato ed è stato agganciato al circuito. Le letture erano leggermente più elevate, mostrando un ingresso medio di wattaggio compreso tra 0,9 – 1 watt di consumo energetico. Abbiamo gestito l’ECAT per circa tre ore in laboratorio con la tensione che mostra letture molto simili a ciò che viene mostrato nel video. Andrea ha spiegato che durante le lunghe corse dello sklep ECAT in questo circuito, la tensione varia leggermente nel tempo in un intervallo compreso tra circa 12,5 – 12,8 volt.

Dopo circa 3 ore di osservazione, abbiamo lasciato il laboratorio, lasciando il sistema in esecuzione. Al nostro ritorno il giorno successivo, la lettura della tensione leggermente più alta (circa 12,7 volt) rispetto a quando avevamo lasciato il giorno prima.

Durante la nostra visita, Andrea Rossi mi ha consegnato un volume di certificazione che era stato fatto sull’EKlep  Era lungo circa 150 pagine.

Da ciò che potevo desumere  sfogliando, ha mostrato test che erano stati fatti.  Il certificato ha incluso solo i dati di sicurezza, non le prestazioni.

Andrea ha detto di aver rimosso la data di performance dal rapporto prima di farmeli vedere, ed ha detto che conteneva dei dati ritenuti riservata.

Il nome dell’agenzia di certificazione è stato stampato sul report, ma non sono autorizzato a rivelarlo in questo momento. L’Agenzia che è stata nominata è un’agenzia ben nota nell’industria certificatrice, eseguendo certificazioni in un’ampia varietà di industrie e prodotti, con uffici in molti paesi in tutto il mondo.

 Ho passato molto tempo durante la mia visita in discussione con Andrea Rossi su una varietà di argomenti, alcuni relativi all’ECAT e alcuni no.

Ecco alcune delle mie impressioni di lui come persona. È ovviamente dedicato al 100% al suo lavoro, che credo che veda come la missione della sua vita. Penso che dedichi quasi ogni minuto del giorno per fare qualcosa che pensa di fare ulteriormente il suo lavoro. Spiega che esercita quotidianamente e trova questo un buon momento per pensare e sviluppare idee. È estremamente ospitale. Non sono mai stato trattato con più ospitalità e preoccupazione per il mio comfort e benessere di quanto ho quando spendendo quando lo visitano.

L’ho apprezzato molto essendomi trovato in un posto che per me era nuovo e sconosciuto, dove non ero a conoscenza del posto, della lingua e degli usi e costumi. Rossi sembra essere uno studioso di vita molto astuto,  ha familiarità con una vasta gamma di argomenti. Fa riferimento agli eventi storici e attuali frequentemente e spesso si presentano a turni di frase molto interessanti e umoristici che riflettono questo sfondo. Ho il senso che la sua mente sia settata per acquisire tutti gli input che gli vengono dal mondo esperto per poterli applicare in qualche modo al suo lavoro con l’ECAT. È molto segreto e protettivo quando si tratta del suo lavoro con l’ECAT e le sue attività commerciali. Rivela solo ciò che vuole.

Non mi ha rivelato nulla di ciò che considererei riservato (a parte il certificato sopra menzionato).

Non ero più vicino a conoscere nulla dei suoi collegamenti aziendali di quanto non fossi in precedenza. Non ho incontrato nessuno nella sua squadra anche se ho chiesto. 

Il Biotron del dr. Jiang Kanzheng: la genetica ondulatoria dal sapore torsionale

La maggior parte dei biologi e in generale degli scienziati si concentrano a studiare e ad osservare la materia, le cellule e i processi che queste generano, il visibile e tangibile.

La scienza ufficiale si concentra all’osservazione di quello che esiste ma non sembra particolarmente interessata a caprie cosa generi l’informazione che porta alla creazione, quale sia la causa prima, la scintilla generatrice che da l’input alla forma. Da dove arrivano le informazioni che vengono poi messe in pratica dalle cellule ?

C’è un sapere originario non compreso, che riguarda la decisione e l’informazione della “forma”, ossia la generazione di questa informazione e la sua trasmissione.

Gli studiosi che si incamminano in questo tipo di ricerca o che si interessano i questi argomenti non sono presi sul serio; sono spesso ghettizzati , messi alla berlina dalla scienza dogmatica e trovano grosse difficoltà a proseguire i loro studi. Uno di questi studiosi è l’interessante Dr Jiang, che ha avuto una vita avventurosa ed è misteriosamente sparito dai radar.

fonte : ww.radiestesiaspiritualerussa.it

Il Dr. Jiang Kanzheng  (nato nel 1933 non ci sono notizie certe sul suo stato attuale) è un medico e biologo cinese emigrato in URSS negli anni 70, ai tempi della rivoluzione culturale maoista. Viveva e lavorava nella città di Khabarovsk e aveva persino adottato un nome russo, Yuri Vladimirovich. 

Sia in Cina che nella nuova patria ha incontrato molte difficoltà e molta diffidenza, confermando la regola: i pionieri non hanno mai una vita facile.

Il dr. Jiang voleva capire come prolungare la vita degli esseri umani e si è dedicato alla genetica ondulatoria, una scienza innovativa non riconosciuta.

Per il dottor Jiang Kanzheng il DNA (acido desossiribonucleico) è solo un vettore passivo di informazioni genetiche, mentre la parte attiva sarebbe il campo elettromagnetico, ovvero il DNA esiste in due forme: quella che conserva il codice genetico e assicura la stabilità dell’organismo, e l’altra – il campo – che è in grado di modificarlo e migliorarlo. Per fare questo basterebbe usare i segnali bioelettromagnetici che contengono l’energia e l’informazione.

Parlando della trasmissione dell’informazione rientriamo nell’argomento “campi torsionali”…

Pare che Jiang Kanzheng abbia scoperto una banda di frequenze che puo trasmettere l’informazione genetica e biologica tra ciò che è vivente (piante, animali, persone e microorganismi). Si tratta di fotoni in movimento, particelle e onde nello stesso tempo, secondo la teoria quantistica.  Le proprietà dell’onda determinano la necessità di esplorare la parte di frequenza più alta dello spettro, con un’ampia larghezza di banda. Ciò consente di ricevere una grande quantità di informazioni, e la trasmissione avviene in alta qualità.

Lo scienziato ha chiamato Biotron il dispositivo in grado di leggere le informazioni dal DNA di un oggetto vivente e inviarlo a un altro oggetto vivente.  

Ancora in Cina il dr. Jiang ha trasmesso il campo elettromagnetico del melone sui semi e germogli dei cetrioli ottenendo i cetrioli dal sapore di melone, ed ha anche trasmesso a dei semi di girasole il sapore di arachidi.

Prima di passare agli umani lo scienziato ha condotto una serie di esperimenti sui topi, e i risultati sono stati molto incoraggianti: il 68% dei topi ha migliorato le reazioni, la mobilità, appetito, il 31% ha rispristinato le funzioni sessuali e la capacità di riprodursi, e nel 53% l’aspettativa di vita è aumentata di un anno e mezzo rispetto al gruppo di controllo.

Il dr. Jiang afferma che durata media della vita dei mammiferi deve essere 5-7 periodi di sviluppo. Quindi, se l’essere umano finisce di crescere a 25 anni, la sua aspettativa di vita dovrebbe arrivare a 125-175 anni. Oggi, invece, arriva a soli 3, massimo 4 periodi di sviluppo. 

Il DNA, invece, è in grado di autorigenerarsi, ma ad una condizione: un organismo vecchio deve essere stimolato con il campo bioelettromagnetico degli organismi giovani.  Il primo esperimento di questa natura l’ha condotto su se stesso, e poi sul suo padre ottantenne che non solo ha riavuto i suoi capelli da giovane ma è anche guarito da alcune malattie croniche, come prurito allergico, acufene e un tumore benigno.

Non essendo riconosciuto ufficialmente, ma con tutti i permessi necessari, Jiang riceveva i pazienti a casa sua (i pazienti desiderosi di guarire e di ringiovanire non mancano) e investiva tutti i guadagni nella ricerca. I suoi biotron sono delle sfere di rame con dentro le piantine – per esempio il germoglio di grano, in perfetta salute – i quadri elettrici e i lettini per i pazienti. E’ stato documentato un esperimento con un gruppo di volontari, tra cui 14 persone aventi 37 patologie diverse. La terapia si è dimostrata efficace, in sei casi si è verificata una completa guarigione, 21 persone hanno avuto un significativo miglioramento della loro condizione, e 8 pazienti hanno dichiarato di aver sperimentato il senso generale di benessere. Undici volontari sono ringiovaniti esternamente di 5-10 anni. 

Stavo riflettendo sul perché  alcuni reagiscono alle cure non tradizionali (come a quelle tradizionali) con una guarigione ed altri, con un lieve miglioramento, oppure non hanno  alcun effetto positivo? Dire “siamo tutti diversi” significa anche riconoscere che siamo diversi non soltanto dal punto di vista metabolico, abbiamo anche un collegamento con le energie “sottili” diverse, perché il corpo fisico “tiene conto”di ciò che  siamo in altre dimensioni.

Fonte parallelreality.bg

Se lo scienziato cinese Jiang Kanzheng fosse vissuto nel Medioevo  probabilmente sarebbe stato mandato al rogo, ma nel 21° secolo potrebbe essere rispettato tanto quanto Mendeleev e Tsiolkovsky. Di recente, il nome di quest’uomo è diventato noto alla comunità scientifica. Alcuni, infatti, rispettano il suo lavoro, altri sono cautamente curiosi, altri ancora hanno timore e scetticismo.

Nel 1933, nella famiglia di un preside di una scuola nella città cinese di Chantu, nacque un ragazzo che fin dalla tenera età aveva una sorprendente abilità nelle scienze esatte. Tuttavia, su insistenza di suo padre, Jiang si iscrisse alla facoltà di medicina. In Cina la professione medica è sempre stata considerata una delle più prestigiose e ben pagate. Durante i suoi studi all’università, Jiang Kanzheng primeggiava non solo nella medicina, ma si interessava anche di cibernetica, meccanica quantistica e ingegneria e studi sulle onde radio. Quando conseguì la laurea in medicina nel 1959, aveva già formulato un’ipotesi originale: ” Nel processo vitale di ogni organismo, i suoi atomi e le sue molecole sono necessariamente interconnessi da un unico vettore materiale di energia e informazione: il campo biomagnetico “.

Nel sua tesi ” Teoria della gestione del volo “, l’autore introduceva l’idea della la possibilità di trasmissione diretta di informazioni da un cervello all’altro utilizzando le onde radio. Questo lavoro attirò l’attenzione del dipartimento scientifico del Comitato Centrale del PCC. Su raccomandazione delle alte sfere fu fornito al giovane scienziato, un laboratorio a tre piani con l’attrezzatura necessaria. In esso, il dottor Jiang condusse un promettente esperimento di induzione mentale, che confermava le sue conclusioni teoriche.

Il laboratorio era dotato di una sala con un operatore (induttore). Con il semplice tocco di un pulsante, questi illuminava a caso una delle carte Zener con cinque semplici forme geometriche: cerchio, quadrato, stella, croce e tre linee ondulate. Nella stanza successiva, si trovava il destinatario che si trovava ipnotizzato in uno speciale stato di qigong , che non sospettava nemmeno di star partecipando all’esperimento. Su un pezzo di carta disegnava queste immagini geometriche, che per qualche motivo dormiveglia ipnotico. Le risposte corrette erano il 70%. Le informazioni passavano dall’induttore al ricevente attraverso separazioni di cartone e legno, ma erano schermate dal metallo.

Ciò ha portato Kangzhen a concentrarsi sulla radiazione elettromagnetica dal cervello utilizzando lenti dielettriche e quindi amplificandola con apparecchiature radio. Ha realizzato lui stesso l’attrezzatura, oltre a un amplificatore molto sensibile. Quindi la percentuale di risposte corrette è aumentata al 90% e, cosa più importante, tutti i destinatari hanno confermato che le immagini geometriche risultanti sono diventate estremamente chiare. Poiché questo sistema trasmetteva solo onde elettromagnetiche ad altissima frequenza, l’esistenza di una connessione bio-microonde può essere considerata provata.

Non c’è dubbio che se Jiang Kanzheng avesse continuato i suoi esperimenti in questo campo, avrebbe avuto una brillante carriera. Dopotutto, avrebbe potuto fornire un valido strumento per il lavaggio del cervello del popolo, molto più efficace delle citazioni con i pensieri del “grande timoniere ” Mao. Ma questo era esattamente ciò che il dottor Jiang temeva.

Dopo aver effettuato con successo più di 500 esperimenti con le carte Zener , nel 1961 ha cambiato radicalmente la direzione della ricerca impegnandosi in esperimenti sugli animali. In quegli anni vi era carestia in Cina. Quindi Kanzheng decise di ottenere una razza di galline più grosse e carnose tramite l’influenza di una connessione bio-microonde d’anatra. Un’anatra è stata inserita nel trasmettitore da lui progettato e le uova di gallina sono state collocate nel ricevitore. Ma la natura lo sorprese. I polli più grandi si schiudevano dalle uova, ma con il collo d’anatra, cerniere fluttuanti e orecchie d’anatra chiuse.

Dopo ulteriori esperimenti, il Dr. Jiang ha presentato i primi risultati nell’articolo “Bioradiowaves e il loro uso in medicina e agricoltura “, pubblicato sul quotidiano “Shenyang Wind ” nella primavera del 1963. Purtroppo, il dipartimento di ricerca dell’università ha dichiarato la sua ricerca “senza valore scientifico ”.  La ragione di tale valutazione non era legata alla scienza. A quel tempo in Cina iniziava la ” rivoluzione culturale “, il disobbediente Jiang si trovò alla mercé della leadership del partito.  Il padre fu accusato di essere un ricco contadino e lui stesso fu accusato di essere un “revisionista filo-sovietico “, un “mistico ” e un “avversario delle idee di Mao Zedong “.

La punizione fu immediata.  Prima gli è stato impedito di entrare nel suo laboratorio, poi lo hanno rimandato al villaggio a pascolare i maiali per la rieducazione.

Così il Dr Jiang decise di fuggire in Unione Sovietica. Ma lungo la strada fu catturato e mandato in prigione.  Rimase prigioniero per quattro anni e lasciò le mura della prigione solo una volta, quando, ammanettato, si è recato all’università per esporre “i risultati scientifici della Rivoluzione Culturale “. Lì è stato presentato come un “mostro vivente “. Non come un giovane e promettente scienziato, ma come “un mostro che voleva trasformare i rivoluzionari in capitalisti con l’aiuto di onde speciali “.

Dopo la sentenza, è stato rilasciato dal carcere “sotto la supervisione speciale dell’università Hongweibin.  Rilascio non è la parola giusta, perché l’ex detenuto non poteva camminare per più di 15-20 metri in libertà. In seguito dovette affrontare la dura vita del “modello nero”, così venivano chiamati i professori e gli studiosi universitari che detestavano le autorità: doveva trasportare carbone, lavare i piatti e pulire i bagni.

Per sua fortuna, Jiang Kanzheng stava bene e un suo amico, il rettore dell’Università di Medicina di Harbin, gli disse come attraversare il confine. La notte del 26 giugno 1971, fuggì dalla sua nazione. In 25 giorni, senza essere notato da nessuno, Jiang raggiunse il confine e riuscì a entrare in territorio sovietico.

Arrivato in Russia il Dr Jiang prese il nome di Yuri Vladimirovich , e per procurarsi da vivere si inventò agopuntore. Con il suo metodo speciale di agopuntura in base al polso del cliente, determinva la malattia e diceva se sarà in grado di curarla. Il laboratorio del medico era un locale composto da più vani e locali seminterrati dove era collocata l’attrezzatura. Jiang riceveva in due delle stanze.

Le sue scoperte sono davvero uniche. Yuri Vladimirovich ha sempre sognato di ricevere il Premio Nobel. Egli ha scoperto che con l’aiuto del dispositivo chiamato “Biotron”, si potevano trasferire le informazioni genetiche .

Ma le cose non andarono molto bene, c’erano problemi economici. Invece di andare a Leningrado, dove sognava di lavorare nel laboratorio del suo idolo, il professor Vasiliev, il dottor Jiang si ritrovò a lavorare in una segheria. Era un caricatore, falegname, guardia di sicurezza, vigile del fuoco, fino a quando su richiesta del direttore dell’Istituto di ricerca oncologica di Mosca, il professor SI Sergeev, fu assunto come assistente di laboratorio presso l’Istituto medico di Khabarovsk.  Così Yuri Vladimirovich potè ricominciare i suoi studi e la su ricerca per fornire una spiegazione teorica del fenomeno della connessione delle bio-microonde:

” Si pensava che il portatore dell’informazione genetica fosse il DNA, le molecole che contengono il codice genetico. “- afferma il Dr. Jiang -” Le conquiste della fisica moderna mi hanno permesso di supporre che il DNA sia solo un “contenitore ” che immagazzina le informazioni ricevute. “I segnali bioelettromagnetici sono una registrazione di informazioni e il suo vettore materiale. In altre parole, il campo elettromagnetico e il DNA rappresentano il materiale genetico aggregato, esistente in due forme: campo passivo-DNA e campo EM attivo. Il primo preserva il codice genetico e assicura la stabilità dell’organismo. Il secondo è in grado di cambiarlo. Pertanto, è sufficiente agire con segnali bioelettromagnetici che contengono sia energia che informazioni. Per loro natura, questi segnali sono fotoni in movimento che, secondo la teoria quantistica, hanno proprietà di onde corpuscolari. Le proprietà dell’onda determinano la necessità di studiare la parte di frequenza più alta dello spettro, che ha un’ampia gamma di conduttività. Ciò consente di ottenere una grande quantità di informazioni, con una trasmissione di alta qualità.

Questa è la teoria, ma iJang Kanzheng l’ha messa in pratica creando un’installazione che “legge ” le informazioni dal DNA di un oggetto vivente e le indirizza verso un altro oggetto vivente. In un esperimento, ha applicato un campo elettromagnetico che partiva da un melone e irradiava dei semi di cetriolo germogliati. In seguito i germogli irradiati e coltivati ​​ davano frutti dal sapore di melone e l’analisi biochimica mostrava che c’erano cambiamenti corrispondenti nel DNA, che sono poi stati tramandati di generazione in generazione. In un altro esperimento con un campo elettromagnetico, ha utilizzato delle arachidi per informare dei germogli di girasole. A seguito del trattamento la forma dei semi di girasole è cambiata e in parte i semi hanno assunto il sapore delle arachidi .

Tuttavia, per quanto sorprendenti fossero i risultati di questi esperimenti, la loro applicazione pratica risultava ancora limitata. 

Quello che risultò più interessante, fu il lavoro di Kanzhen con i cereali .

Un esperimento che risultò interessante a livello economico, fu quello di passare delle informazioni relative al fogliame del grano a dei semi di mais germogliato. Il mais  trattato aveva molti gambi laterali. Al posto delle pannocchie, si formò una qualità di di cereale ibrida, simile sia al mais che al grano. In termini di resa, il gruppo di controllo è stato superato di oltre il 200% e in termini di massa fogliare del 300%! Allo stesso tempo, le nuove qualità acquisite sono state costantemente trasmesse alle generazioni successive. Questo esperimento era molto importante!

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Il mais “trattato ” aveva molti gambi laterali. Al posto delle pannocchie, si formò una specie di classe di cereali, simile sia al mais che al grano. Questo esperimento è riconosciuto come promettente.

Ecco cosa scrive a riguardo il direttore dell’Istituto di ricerca sull’agricoltura dell’Estremo Oriente, l’accademico Grigory Kazmin:

” Conosco il Dr. Jiang Kanzheng e conosco il suo lavoro sulle connessioni bio-microonde da circa 20 anni. Ha creato un metodo completamente nuovo nella scienza. Nel 1991, ho usato personalmente i semi d’orzo irradiati con bio-microonde del grano, che ho ricevuto da Jiang. Da questi semi è cresciuto un raccolto più redditizio con più spighe e grani. Pertanto, le rese del gruppo sperimentale sono aumentate del 30% rispetto al controllo. Questi cambiamenti sono stati trasmessi alle generazioni successive, il che è stato confermato dai miei esperimenti nel 1992. Considero il metodo di Jiang Kanzheng molto efficace per un uso diffuso in agricoltura. 

Nel 1974 il Dr. Kanzheng fece domanda per un brevetto per la scoperta della connessione bio-microonde, ma non fu registrato perché “contraddiceva ” la ricerca scientifica dell’epoca. Ahimè, l’epoca era complicata, confusa, contraddittoria…

Era più importante per gli scienziati mettere in pratica la sua metodologia, poiché consentiva l’aumento dei raccolti. Jiang scrisse alle più alte autorità: Breznev, Andropov, Chernenko, ai ministeri e alle accademie. Il risultato fu nullo.  Ma il dottor Jiang non si arrese. La sua fede nella CONOSCENZA e nel suo destino gli venne in aiuto. Fece un passo importante: passò dagli esperimenti sulle piante a quello sugli animali. Tuttavia, la metodologia rimane la stessa: “leggere ” le informazioni genetiche dalle molecole di DNA di un rappresentante di una specie, e dirigere il suo effetto sugli embrioni di un’altra specie.  Kangzheng inizio a sperimentare su 500 uova di gallina con il campo bioelettromagnetico di un anatra. 480 polli nati, con le seguenti modifiche:

– nel 25% – zampe palmate

– nell’80% – forma di anatra piatta della testa

– al 90% – cambio di posizione degli occhi

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Esponendo le uova di gallina al campo bioelettromagnetico di un’anatra si ottennero ibridi di polli più grandi, più sani con collo d’anatra e dalle zampe palmate

in un esperimento successivo decise di irradiare con il campo bio-Elettromagnetico di una capra dalle grandi corna ricurve… un coniglio gravido. Il risultato fu scioccante: i conigli nati svilupparono grandi denti ricurvi!

A prima vista, tutto questo poteva sembrare un intrattenimento scientifico originale. In effetti, gli esperimenti insoliti perseguivano obiettivi di vasta portata: trovare modi per curare le malattie e ringiovanire una persona con l’aiuto di una connessione bio-microonde.

L’anno successivo, Jiang si impegnò in un nuovo tentativo. Tutti conoscono la gramigna. È una erba “sana”, durevole, ma completamente inutile. Il dottore decise di farne una pianta utile per l’uomo. A tal fine, le informazioni genetiche sulle erbe infestanti vennero trasferite ai germogli di grano. Potete immaginare cosa vuole dire una pianta come il grano con una resistenza del genere? Ma questa esperienza di Yuri Vladimirovich era solo uno dei suoi piani. Egli lavorava attivamente su galline e galline. C’era un intero zoo nel laboratorio di Jiang. Gli animali erano tenuti in buone condizioni  Tutti aspettavano il loro destino. Gli esperimenti del dottore erano innocui per gli animali. Tutte le manipolazioni venivano eseguite utilizzando il “Biotron”, e non comportavano alcun trapianto di geni, tessuti, ecc.

Il Biotron, aveva già trovato la sua applicazione in Cina. Lì hanno costruito un centro di biotroni. Le persone che vogliono … ringiovanire vanno in quelcentro.

L’Homo sapiens non può accettare di essere mortale. Da qui le leggende di meravigliosi elisir che donano l’immortalità. Il dottor Jiang non credeva in tali miti. Ma trattava con le sue conoscenze chi cercava mezzi non solo per prolungare la vita ma anche per ringiovanire il corpo. Ed ecco perché in biologia esiste una legge ben nota secondo la quale la durata della vita dei mammiferi è pari a 5-7 volte la durata del loro sviluppo. Pertanto, l’aspettativa di vita media di una persona dovrebbe essere di 125-175 anni, perché il periodo del suo sviluppo è di 25 anni. In pratica, l’aspettativa di vita umana è limitata a solo tre volte il periodo di sviluppo. La ragione non è affatto nel quadro biologico, cioè nel programma impostato nei geni, ma nella naturale usura dell’organismo. L’uomo muore  perché malattie, stili di vita scorretti, inquinamento ambientale e molti altri fattori traumatizzano o distruggono non solo le cellule degli organi ma anche i geni. Il DNA è in grado di guarire i danni e se questa capacità viene stimolata, il corpo può essere guarito da un notevole numero di “errori” e danni che si sono accumulati nelle molecole. Secondo Jiang Kanzheng il sistema per guarire il DNA è sottoporre il campo bioelettromagnetico di organismi vecchi all’influenza di quelli giovani. I primi esperimenti sono stati eseguiti su vecchi topi. Nella struttura di Jiang, sono stati trattati degli individui con radiazioni bio-EM di giovani piante e con embrioni presi singorlarmente . Di conseguenza, il 68% dei topi ha migliorato le reazioni, la mobilità, l’appetito. Nel 31% sono state ripristinate la funzione sessuale e la capacità di riprodursi. Infine, nel 51% dei topi, l’aspettativa di vita è aumentata di sei mesi rispetto al gruppo di controllo.

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” Nel 1987 ho condotto un esperimento simile su me stesso. Il risultato si è rivelato positivo, e ci sono evidenze oggettive. “- dice il dottor Jiang -” La seconda persona che si è offerta volontaria per provare questo metodo di ringiovanimento è stato mio padre di 80 anni. A seguito del trattamento sono scomparsi 20-30 anni di malattie croniche, prurito allergico, tremolio e un tumore benigno. Dopo sei mesi, nella pelata i capelli sono ricresciuti e quelli grigi sono diventati neri. Un anno dopo, un dente è cresciuto al posto di quello caduto 20 anni prima. 

Gli effetti del gene del ringiovanimento possono essere molteplici. Ci sono diversi esempi .

Ad esempio, la giapponese Say Senagon ad un certo punto della sua vita ha cominciato a ringiovanire e alla fine è diventata una bambina come nel film di Benjamin Button; l’americana Tina Jenkins – al contrario – ha un ciclo di invecchiamento talmente lento che diventerà una donna anziana tra cinquecento anni.

Oggi Tina chiacchiera, fa le bolle e si diverte con le bambole come una bambina normale.  ma è nata nel 1970 e ha 35 anni! Tutto il resto in lei è normale tranne l’età.

Tutti gli scienziati dicono che questa è una ragazza sana perfettamente normale con la fisiologia e ha il comportamento di una bambina di un anno. Aggiungono che se continuerà a crescere a questo ritmo, ha la possibilità di vivere 1.500 anni.

” Si potrebbe dire che Tina è una bambina. “- dice sua madre Sandy Jenkins, 60 anni. ” Ma l’ho partorita nel 1970, e se tutto fosse andato bene, adesso sarebbe una adulta. Ma è ancora una bambina dall’aspetto normale . 

Sandy e suo marito Carl hanno ricordato che quando è nata, Tina era una bambina normale in tutto e per tutto. I medici non hanno riscontrato particolarità. Dopo un pò i genitori dovettero ammettere che la loro figlia era in ritardo nello sviluppo.

” Ci siamo rivolti a un pediatra. “- dice il padre della ragazza -” Era sorpreso quanto noi. Per diversi mesi di seguito hanno esaminato nostra figlia utilizzando tutti i metodi noti alla scienza ma inutilmente.  Il dottore ci ha comunque rassicurato: gradualmente, il corpo del bambino si svilupperà e a scuola Tina raggiungerà gli altri bambini. Ma a sei anni, la bambina sembrava avere solo tre mesi: aveva appena imparato a tenere dritta la testa. 

Sandy Jenkins ha detto che Tina ha iniziato a dire qualche verso compiuto quando aveva dieci anni. Ma anche adesso non può fare a meno dei pannolini. Considerato come la ragazza si sta lentamente sviluppando lentamente e in modo armonioso, allora in proporzione dovrebbe iniziare a parlare all’età di quarant’anni.

” Non dovremmo chiamare Tina sottosviluppata. “Sandy dice:” Ogni estraneo che la dovesse vedere penerebbe che si tratta di una bambina di circa 12 mesi. Per questa età è una bambina intelligente e attiva. Certo, non si può dire “normale”. Se continua così infatti “Tina Jenkins celebrerà il raggiungimento della sua età adulta attorno al 2388, secondo gli esperti, a un tale ritmo di sviluppo. In altre parole, noi non vivremo a lungo per vedere questa data a meno che gli scienziati non riescano a sviluppare il gene dormiente della giovinezza nei prossimi anni … “

Nella pratica medica, sono noti casi in cui durante il tempo biologico alla fine del percorso di vita di una persona, inverte il suo ciclo di invecchiamento. I dentisti conoscono un fenomeno del genere, confermano ad esempio, che in alcuni dei loro pazienti – uomini e donne anziani – improvvisamente, come nei giovani, iniziano a ricrescere … i denti!

Ed ecco cosa è successo di recente alla 97enne italiana Rosa Faroni, che non rientra in nessun quadro medico: oggi ha l’aspetto di una ragazza e non solo non invecchia, ma ogni giorno che passa sembra più giovane! I medici erano scoraggiati, volevano verificare se si trattava di una truffa. Ma tutto era corretto.

” Questa donna è fantastica. Non ha mai usato cosmetici, non ha mai fatto interventi di chirurgia plastica, ma sembra avere 70 anni in meno della sua età! “- ha stupito la dottoressa Graz al convegno medico di Genova –” La sua memoria e il suo cervello sono freschi e chiari. Questo è il fenomeno più misterioso che abbiamo mai incontrato. 

Ha letto di Rosa per la prima volta su un giornale italiano. La foto mostrava una bellissima giovane donna circondata da 6 nipoti, 15 pronipoti e 16 pronipoti. Nella foto Rosa Faroni sembrava più giovane della sua pronipote di 30 anni.

Un esame del fegato, del cuore e della pressione sanguigna condotto in una clinica medica privata ha mostrato che i test della nonna non erano peggiori di quelli di una ragazza. Ma ciò che è ancora più sorprendente: si sono rivelati migliori delle analisi del 1960! È come se il tempo si fosse fermato !

Il dottor Graza, un esperto di invecchiamento, ha seguito la donna per sei mesi, sperando di svelare la sua genetica. La Signora con stupore dei medici da la spiegazione della cosa dicendo che è una benedizione dall’alto:

” Mangio tutto, fumo e bevo più del necessario. Dice Rosa. ” L’unica cosa che mi scoraggia è la paura di rimanere incinta: non è divertente partorire a quest’età e sono costretta a prendere la pillola anticoncezionale. 

Anche Sei Senagon della città giapponese di Fukuoka, all’età di 75 anni, avverti cambiamenti inspiegabili nel suo corpo. All’inizio, i suoi capelli bianchi scomparvero, e divennero lucidi e neri. Poi le sue gengive cominciarono o a sanguinare e non poteva più portare la dentiera. Say pensava che fosse una conseguenza delle radiazioni e voleva anche scrivere un testamento, e decise di consultare un medico e fare la sua prima visita dal dentista. Ma lui, esaminando le gengive della vecchia, disse che la radiazione era una radiazione, ma non sembrava che ci fosse una situazione mortale. A quanto pare non si sa per quale motivo i suoi nuovi denti stavano iniziando a ricrescere!

Sono poi seguiti altri eventi completamente fantastici. Say ha iniziato a notare cambiamenti nella pelle del suo corpo e del suo viso: è diventata più liscia, i suoi muscoli sono diventati più elastici, gli attacchi di osteoporosi e altre malattie senili sono diventati un ricordo, e pochi anni dopo i suoi amici hanno smesso di riconoscerla per strada, perché era ringiovanita di 20 anni.

Dopo qualche tempo, il suo ciclo mestruale è ripreso, si è separata dal marito e ha sposato un banchiere di 40 anni che afferma che Say non dimostra più di trent’anni. Sei Senagon è diventata per qualche tempo la donna più famosa del Giappone. La cercavano costantemente per interviste, la invitavano a vari talk show e la molestavano senza sosta con richieste di vendere i segreti della sua giovinezza.

Ciò che è ancora più sorprendente è che oggi Say sembra molto più giovane di una donna di trent’anni e ha seriamente paura che se il processo di ringiovanimento manterrà il suo ritmo attuale, allora tra 15 anni diventerà una ragazza di 10-12 anni. ! !

Ma torniamo al nostro Dottore.
Da giovane medico, Jiang studiò in un’università cinese e si interessò molto alla fisica. Una volta su una rivista si imbatté in un rapporto di uno scienziato russo, che parlava delle proprietà miracolose della soda. Cioè, aggiungendolo al bagno e facendo soluzioni di lavaggio si potrebbe ringiovanire:

Che tipo di soda hai? Non puoi ringiovanire con questo, come scrivono gli scienziati! Ho deciso di dimostrare che esistono altri metodi più efficaci e ho iniziato a lavorare con Biotron. Ho scoperto che trasmettere informazioni genetiche dal giovane all’adulto si può ringiovanire quest’ultimo. Ho condotto un esperimento del genere a Khabarovsk nel 1987. Piantine con vari tipi di piante sono state piantate in vasi e poste nella cosiddetta area di ricezione del Biotron, e abbiamo posizionato topi di 48 mesi nel sito di esposizione. Come è noto, i roditori vivono poco più di due anni. C’erano 300 topi nel gruppo sperimentale. Il risultato dell’esperimento è stato che oltre il 60% dei topi ha iniziato a mangiare di più e a correre più velocemente. La loro pelliccia divenne liscia. In alcuni di essi è stata ripristinata la funzione sessuale e riproduttiva. E questo è il primo segno di ringiovanimento. Sono persino riuscito a prolungare la vita di alcuni di loro di 1,5 anni.“Dice il dottor Jiang.

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Schema di ringiovanimento

Per Yuri Vladimirovich l’esperienza con i topi non è stata sufficiente e ha deciso di provare su se stesso il Biotron, un dispositivo sferico in alluminio e rame. Il dottor Jiang ora ha 70 anni, ma sembra dieci anni più giovane. Ma questa non è la prova principale. Sua figlia ha 10 anni. Indovina quanti anni aveva il dottore quando è diventato padre. Esatto, a 60 anni! Yuri Vladimirovich consiglia di iniziare il processo di ringiovanimento dopo i 30 anni.

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Il dottor Jiang e il biotron EJ

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Biotron Jiang-1

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Biotron Jiang-2

I risultati positivi della metodologia del Dr. Kanzheng furono così evidenti che nel 1991 ricevette un brevetto per un’invenzione e il permesso dal Ministero della Salute russo di utilizzare il metodo della terapia a microonde. Lo scienziato ha quindi condotto un esperimento con un gruppo di volontari che desideravano sottoporsi a un trattamento speciale secondo la sua metodologia. Lo stato della loro salute può essere giudicato dal fatto che 14 persone avevano 37 malattie. La terapia a bio-microonde non ha deluso il dottor Jiang. 

delle malattie trattate gli effetti sono stati :

  • in sei casi c’è stata una guarigione completa, compreso un tumore benigno.
  •  In 21 casi – un miglioramento significativo della condizione
  • in 8 casi – un semplice miglioramento.
  • Solo due pazienti non sono cambiati

Dei pazienti 11 sono ringiovaniti di 5-10 anni. mentre per 7, la funzione sessuale è migliorata. 

Ma per Jiang Kanzheng, questo non era abbastanza. Si è concentrato su malattie incurabili: cancro e AIDS. In una serie di esperimenti, 10 conigli donatori sono stati trapiantati con cellule cancerose. Le informazioni biogenetiche sono state quindi prese da loro e trasmesse a 300 topi riceventi che erano stati indotti artificialmente a sviluppare il cancro. Normalmente i conigli non sviluppano il cancro. Le loro forze immunitarie, stimolate dai trapianti di cellule cancerose, hanno aiutato il 70% dei topi a combattere la malattia.

A seguito di questi studi è stato rilasciato un certificato di invenzione ” Metodo per la regolazione delle risposte immunitarie nel campo del controllo del cancro e del trapianto di organi “.

“I test immunologici sono all’inizio della strada. Saranno testate nuove direzioni e metodi, ma si può già affermare che l’impatto sul corpo umano con radiazioni bioelettromagnetiche secondo la nostra metodologia crea le condizioni per la formazione nel sistema immunitario di processi protettivi-riparativi o compensatori, che portano alla guarigione e ringiovanimento del corpo umano. “- dice il dottor Jiang.

Questa opinione è condivisa dall’accademico dell’International Information Academy, PhD in Biological Sciences Prof. Yuri Simakov:

” Seguo da 15 anni il lavoro di Jiang nel campo della trasmissione di informazioni biologiche da un organismo all’altro con l’aiuto dell’installazione da lui inventata. Se le strumentazioni derivate dalle teorie di Jiang e i metodi da lui proposti per il trasferimento dell’informazione biologica verranno ripetute da altri ricercatori, allora il metodo di trasmissione dell’informazione genetica attraverso il campo elettromagnetico potrebbe diventare delle più grandi scoperte moderne. 

A proposito, la macchina dei miracoli può fare di più. Nel laboratorio di Jiang, abbiamo incontrato una giovane madre che teneva in braccio una bambina di 3 anni. La famiglia veniva a Khabarovsk dalla Siberia ogni anno. Soprattutto dal dottore. Quando il bambino è nato, era completamente sano, ma all’età di 8 mesi i suoi medici gli hanno diagnosticato una paralisi cerebrale. Sembrava una condanna a morte. I medici si sono offerti di mettere il bambino in una casa per disabili. Ma i genitori del bambino, venendo a conoscenza del dottor Jiang, iniziarono a portare il bambino da lui per le procedure. E, avvenne un miracolo! La ragazza non solo ha imparato a parlare in modo coerente, ma anche a camminare. Il dottor Jiang ha detto che poteva curarla.

Abbiamo chiesto perché Yuri Vladimirovich non è andato in Cina. Lì hanno già accettato la sua teoria, costruito una clinica e un centro di ricerca. A Khabarovsk, non ha ricevuto aiuto da nessuno scienziato. Jiang ha un intero libro pronto in tre lingue: russo, cinese e inglese per le sue interessanti scoperte e osservazioni. Tali informazioni sarebbero utili per gli scienziati, e chissà, forse il cinese di Khabarovsk è la fonte di una scoperta che scioccherà il mondo. Ed è possibile che Khabarovsk diventerà non solo il centro industriale e culturale dell’Estremo Oriente, ma anche la capitale scientifica della Russia.

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Il dottor Jiang e il trattamento con Biotron

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” Non vado in Cina, la mia casa è a Khabarovsk, il mio laboratorio è a Khabarovsk, cosa farò senza i miei vicini? “- ha detto Yuri Vladimirovich con un accento cinese, ma in russo.

Nonostante l’importanza del lavoro di Jiang Kanzheng, non si può fare a meno di raffreddare gli entusiasmi.  Come direbbe un famoso eroe del cinema, il DNA è una cosa complicata! E aggiungeremo – finora molto imprevedibile. Nelle molecole di DNA, i geni hanno una specializzazione ristretta: ciascuno è responsabile di uno specifico organo o processo. Anche la più piccola mutazione di alcuni di essi può causare cambiamenti significativi nel corpo dell’oggetto biologico. Ad esempio, gli scienziati svizzeri hanno influenzato il gene della mosca comune, responsabile degli occhi, per cui i suoi occhi sono cresciuti nei luoghi più inaspettati: sulle gambe, sulle ali e persino sulle antenne. Quando si trasmettono informazioni integrali lette dal DNA del donatore a tutto il DNA del ricevente, sono possibili non solo effetti positivi ma anche negativi come galline e capre.

Sergey Demkin

Fonti:
http://www.lianna.su/p6.htm http://re-tech.narod.ru/ Traduzione: Dark Flower e Sia


Per completezza di informazione nel sito originale vi era questo Commento di N .:

So che molte persone sono probabilmente sopraffatte da queste informazioni e dalle sue applicazioni, ma la mia prospettiva è, come sempre, diversa dal solito.

Prima di tutto, l’intera idea di ricombinare il DNA è un modello di pensiero alieno (consistente), perché sono quelli a cui piace giocare con i geni e ne sono ossessionati.  Gli OGM, che sono un iniziativa aliena ne sono un chiaro esempio. Non voglio assolutamente immaginare che confusione siano questi processi dal punto di vista dello Spirito Planetario, perché qualcosa deve animare questi organismi vegetali e animali appena creati. Qualcosa che non fa parte del percorso naturale e delle esperienze dello Spirito Planetario. Questa è una tipica caratteristica aliena del Lato Oscuro, che si sente libero di fare quello che vuole. Quando questo attraversa la linea del fragile equilibrio, ci sono sempre delle conseguenze. D’altra parte, il fatto stesso che ciò avvenga significa che fa parte del Gioco. Per inciso, tali tecnologie sono a disposizione del governo segreto da decenni e le usano per scopi molto più oscuri di quelli descritti sopra.

Tutto ciò che è descritto ricorda molto gli ultimi giorni di Atlantide, dove si è abusato di troppo da ogni sorta di esperimenti di ingegneria genetica, che alla fine hanno portato alla morte (in combinazione con altri fattori). Il fatto stesso che questa informazione stia cominciando a venire alla luce proprio in questo momento dovrebbe dirvi in ​​che tempi viviamo e cosa ci aspetta.

NDR ho cercato di aggiustare la traduzione al meglio della mia comprensione. In ogni caso va considerato che in questi siti purtroppo non ci sono molti riscontri tangibili. Ma che il Dottor Jiang e le sue sperimentazioni siano esistite è un dato di fatto. In fatti per chi fosse interessato, informazioni più dettagliate sugli esperimenti del Dottor Jiang si possono trovare nel sito :
http://www.rexresearch.com/kanchzhen/kanchzhen.htm

Il sole e i virus

di Olga Samarina

A. CHIZHEVSKIJ SULLE EPIDEMIE

Chizhevskij

All’inizio del XX secolo uno scienziato sovietico, il biologo A. Chizhevskij, avanzò ipotesi sulla causa delle epidemie: egli credeva che lo scoppio delle epidemie fosse collegato ai cambiamenti climatici.

Sin da giovane Chizhevskij  trascorreva il suo tempo osservando il sole studiando le influenze dei  cambiamenti  delle fasi e dell’attività solare sul mondo organico e sulla vita biologica; Egli  condusse anche  ricerche sull’influenza dell’aria ionizzata sugli animali, stabilendo l’azione fisiologica degli ioni negativi e positivi nell’aria sugli organismi viventi, trovando che ioni negativi  li rendono più eccitabili mentre ioni positivi  li rendono più letargici.  Nel 1936 studio  “l’effetto Chizhevskii-Velkhover”  che valutando  variazioni nella pigmentazione di alcuni batteri  consentiva  di prevedere la presenza di emissioni solari pericolose per l’uomo sulla Terra e nello spazio. Le sue teorie sull’influenza del sole sui comportamenti umani gli portarono guai con il partito. A lenin non piacevano le sue idee  che contraddicevano le teorie sovietiche sulle ragioni della rivoluzione russa e  gli fu intimato di ritrattarle. Chizhevskij rifiutò e fu così arrestato e  costretto a passare con  8 anni di lavori forzati nei Gulag sui monti Urali . Riusci a sopravvivere e quando uscii,  Lenin non c’era più e fu in qualche modo riabilitato. 

All’epoca queste idee erano così innovative che non si potevano né provare né rifiutare, ma molti scienziati moderni cominciano a rivalutare il suo lavoro e a considerare la bontà delle sue osservazioni.  Queste  idee ispirarono studi anche  in italia  in particolare con lo scienziato Piccardi   e l’associazione  CIFA ( comitato internazionale di ricera e studio dell’ambiente)

Il mondo microscopico fatto di batteri e virus è molto sensibile  ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente (temperatura, insolazione, irradiazioni elettromagnetiche).

micromondo

I cambiamenti  ambientali possono portare alla soppressione di  alcuni tipi di microorganismi, mentre altri  possono trarne vantaggio e proliferare.

Questo sensibilità del micro mondo non ci dovrebbe stupire perchè sappiamo dalla meccanica quantistica che quando si esplora  il mondo microscopico,  o a scale inferiori,  si osservano fenomeni bizzarri che non sono spiegabili dal senso comune. L’infinitamente piccolo non risponde alle stesso modo alle  leggi che governano il nostro mondo, mentre  è molto più sensibile a fattori ambientali anche impercettibili. 

Queste interazioni erano state notate sin dall’antichità; ricordiamo  che la semplice “influenza” deriva il suo nome  proprio per l’effetto (l’influenza, appunto) delle condizioni atmosferiche sull’uomo; nel passato si pensava infatti che le malattie contagiose avessero origine dalle condizioni climatiche o ambientali: secondo la teoria miasmatica sviluppatasi nel Medioevo, l’insorgenza delle malattie era dovuta ad alterazioni della qualità dell’aria.

epidemie

A riprova della bontà delle idee di  Chizhevskij si può portare come esempio  la peste avvenuta nell’epoca di Giustiniano (541-542). Poco prima dello scoppio dell’epidemia ci fu l’eruzione del vulcano Ipalongo nell’America Centrale, e nell’atmosfera erano state immesse migliaia di tonnellate di polvere vulcanica. Possiamo supporre  che questo abbia provocato  un calo delle temperature e di conseguenza bruschi cambiamenti climatici su tutto il pianeta.

Era la prima pandemia registrata nella storia. Secondo le cronache del VI secolo, la peste tornò ben 4 volte, con un intervallo di 15 anni.

L’attività della microflora patogena, come tutto nel mondo, si sviluppa ciclicamente.

Se guardiamo all’ambiente e alle condizioni climatiche  che stiamo attraversando siamo ora in un minimo solare centenario se non millenario e questo, nella storia, è sempre corrisposto alla diffusione di carestie ed epidemie se non al crollo di imperi e civiltà varie.attivitàsolare

Secondo Chizhevskij la causa di  questa  ciclicità  va appunto ricercata anche nell’attività solare, e per questo ha dato il nome allo studio di questi effetti eliotaraxia .

L’attività solare causerebbe  non solo le eruzioni dei vulcani ma anche i cambiamenti nel comportamento umano, le rivoluzioni , le guerre, le migrazioni e le epidemie.-

Questi teorie sono state descritte dallo scienziato  nel suo libro “La Terra tra le braccia del Sole”.

Non ci stupisce che  tante culture abbiano avuto  il culto del Sole!

solePurtroppo, il delirio tecnologico in cui viviamo non lascia alcuna possibilità di tornare a vedere il SOLE come la vera fonte della vita (ma qualcuno pensa persino di oscurarlo, utilizzando il pretesto dei cambiamenti climatici).

link 

eliotaraxia

 

Il metodo Veneto

di Littleflower

PERCHE’ IL VENETO STA’ RISPONDENDO MEGLIO DI ALTRI NELLA LOTTA CONTRO EMERGENZA COVID-19?

regioneveneto

C’è voluta  capacità, intelligenza efficienza e anche un pò di sana fortuna.

In Veneto ci siamo trovati ad affrontare la pandemia con due carte vincenti:

  • Zaia un governatore  dalla mentalità aperta, efficentista che si sa informare e che si sa circondare da tecnici competenti e sa ascoltare i suggerimenti di chi è competente.zaia
  • Presenza sul territorio dell’università di Padova; riconosciuto centro di studi specializzato sull’argomento, dotato di  personale altamente qualificato e con a capo della sezione virologia  un certo Professor Crisanti.  Tecnico  che aveva  le idee ben chiare su come combattere questa epidemia. Dotato di  tanta autorevolezza da imporsi  rispetto alle direttive non sempre efficaci stabilite dall’OMS.crisantiGià dal 22 gennaio quando ancora  il virus sembrava una epidemia esotica molto lontana da noi, il Prof. Crisanti ha messo in piedi presso i laboratori dell’università di Padova  un test di medicina molecolare da fare “in House” cioè  non legato a kit commerciali, ed ha ordinato reattivi per 100.000 testlaboratorio

Sin dal primo contagio nel territorio, il Professor Crisanti ha dato indicazioni chiare :

  • Chiudere tutto per isolare il virus
  • Fare subito piu test possibili per isolare asintomatici.

Seguendo le indicazioni del suo tecnico la regione ha autorizzato in deroga alle istruzione dell OMS  di fare testare quanta piu popolazione possibile  (vedi caso “Vo euganeo” che  è poi diventato un caso simbolo nella lotta contro Covid) utilizzando la motivazione  di progetti di ricerca universitaria.  Questa rischosa decisione si è dimostrata  vincente.

Zaia ha deciso di organizzare da subito un comitato scientifico  composto da esperti locali :

prof. Andrea Crisanti, Dr Mario Saia,  dr.ssa Anna Maria Cattelan,  dr.ssa Evelina Tacconelli, prof. Andrea Vianello, prof. Vincenzo Baldo e Prof  Marco Baiocchi con la consulenza del Prof Giorgio Palu

E stato subito messo in rete il sistema sanitario e sono stati individuati subito :

  • ospedali hub (concentrazione di casistica piu complessa)
  • ospedali spoke (ospedali secondari con casistiche residue
  • ospedali covid  (liberato da attività ordinaria)

sin da subito si è organizzato il sistema degli accessi separati con tende pre-triage per evitare i conatagi in pronto soccorso.pretriage

Sono stati fatti subito settori separati e diagnostiche  dedicate

Sono state mandato indicazione a tutto il personale dell’ospedale di operare come se si fosse in presenza di positivi, quindi alto livello di protezione adottato fin da subito

(nonostante ciò purtroppo abbiamo in veneto  :  135 medici -224 infermieri 104 operatori socio sanitari 62 tecnici di laboratorio radiologi ma comunque meno di quello che è avvenuto in altre regioni)

Il Veneto si è messo in prima linea per la sperimentazione di almeno 6  farmaci per  provarne la validità nel Covid.  In particolare è  stata autorizzazione dell’Aifa  la somministrazione in via precoce ai malati sintomatici dei farmaci sperimentali contro il Covid-19 (come clorochina, idrossiclorochina, e anti-reumatoide) direttamente a casa. Questi farmaci sembrano avere una certa capacità di inibire il virus nei periodi iniziali evitando di mandare persone in terapia intensiva quando possibile.

E’ stato organizzato anche un sistema di pre-terapia intensiva, che sta a mezzo tra i semplici ricoverati covid, e la terapia intensiva. Un’idea che ha avuto il plauso dei tecnici cinesi venuti in visita  presso gli ospedali veneti.

Il Veneto ha emanato ordinanze con limitazioni piu stringenti sia rispetto alla libertà delle persone di spostarsi e sia rispetto  alle attività commerciali.

 


LA REGIONE SI E’ ORGANIZZATA PER DOTARSI DI DISPOSITIVI PER AFFRONTARE LA SITUAZIONE:

Da quando è partita l’epidemia, regione veneto per farsi trovare pronta al momento dell’esplosione dell’epidemia ha acquistato :

376 respiratori

520 monitor

13.000.000 di mascherine ffp2 e ffp3

759 posti letto  per terapia intensiva

sono stati acquisiti i tamponi dall’università di Padova

è stata  acquistata una macchina Olandese in grado di fare 7000 tamponi al giorno per gli ospedali di padova  (ma ne dovrebbe arrivare  un’altra per Treviso)

sono stati acquistati 700.000 kit test rapidi anticorpali  (il veneto è stato in prima linea per la sperimentazione e la validazione di questo tipo di kit)

Inoltre per evitare che il  servizio sanitario regionale andasse in collasso per l’alto numero di  assistiti covid con il peggiorare dell’epidemia, sono stati ripristinati 850 posti letto (non covid) rimettendo in funzione alcune  aree di 5 ospedali dismessi, operazione effettuata dai volontari  della protezione civile alpini nel  giro di una settimana.

A questo si aggiunge che la regione ha distribuito, gratuitamente dei dispositivi di protezione personale (mascherine non cliniche) tramite un servizio di porta a porta effettuato tramite protezione civile e comuni per un totale di 4 milioni di mascherine.mascherine

Per dovere di cronaca ricordiamo a quanto ammontano le forniture di presidi  richieste al governo e quanto finora consegnati :

400 ventilatori                                      ad oggi ne sono stati consegnati solo 123

1.000.000 guanti                                   ad oggi arrivati 294.000

10.000 tute al giorno                           ad oggi arrivate 771 in totale

200.000 mascherine ffp3 al giorno   arrivate in totale 3210

200.000 mascherine ffp2 al giorno    arrivate in totale 152.00

550.000 masc. chirurgiche al giorno  arrivate in totale 650.000

Per la serie chi fa da se fa per tre.

alcuni risultati si possono vedere nelle statistiche :

statistica

 

 

zaiacrisanti

fonti :

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=82077

http://www.ansa.it/veneto/notizie/2020/03/28/zaia-daremo-farmaci-sperimentali-a-casa_e7415e12-7ba3-4067-a373-67216a375bd5.html

https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=4431367

https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=4431264

 

I 10 principi fondamentali del’antico pensiero spirituale africano

1) “Coltiva la capacità di distinguere tra reale e irreale. Questo mandato ci impone di pensare per noi stessi e di interrogarci per noi stessi. Dobbiamo imparare a pensare in modo critico e profondo, rafforzando le nostre capacità di ragionamento in modo da poter andare oltre “o / o” conclusioni e comprendere “entrambi / e”. Ciò che è irreale tende ad essere illusorio e temporaneo e lo farà al risveglio o all’illuminazione , scompare o dissipare. Ciò che è reale tende verso l’eterno e l’eterno. In un contesto sociale come il nostro, dove il valore più alto è posto sulle apparenze, sul guadagno materiale e sul consumo, il potenziale di inganno e la distorsione della realtà sarà grande.

2) Coltiva la capacità di distinguere tra giusto e sbagliato. Lo sviluppo della nostra capacità di ragionamento morale è fondamentale per la nostra buona salute. Dobbiamo identificare e articolare lo standard etico che governa la nostra coscienza e comportamento morale. Non possiamo fare affidamento sul livello etico di una società il cui sviluppo fin dall’inizio si è basato sul furto e sul terrore degli altri per guadagno personale. Gli africani in America hanno fatto molta strada negli Stati Uniti guidando la lotta per la parità di diritti civili secondo la legge; non possiamo perdere di vista il nostro ruolo storico.

3) Impara ad essere libero dal risentimento dovuta al ricordo del torto subito. Non dobbiamo giudicare dalle apparenze, piuttosto, dobbiamo guardare oltre le apparenze. Guardando solo con l’occhio fisico, può sembrare che l’universo non sia solo. L’universo è governato dalla legge degli opposti e tutti i processi vitali sono condotti in base al principio della dualità. In altre parole, per conoscere il bene, dobbiamo anche sapere cosa non è altrettanto buono. Per conoscere la vita, dobbiamo conoscere la morte, per conoscere il maschio, dobbiamo conoscere la femmina e così via. Quando arrivano le sfide, che possono comportare lotta o sacrificio, non dobbiamo risentirci, ma considerarle come opportunità speciali per la crescita esatta di cui abbiamo bisogno per raggiungere la padronanza e il bene supremo.

4) Impara ad essere libero dal risentimento dovuto all’esperienza della persecuzione. Pratica il perdono per il tuo bene. In caso di disaccordo, supporre che la mancanza di informazioni stia motivando l’altra parte piuttosto che il malinteso. I nostri antenati hanno capito che nessuno ha il potere di rubare la tua gioia, tranquillità o opportunità di realizzare il tuo bene più grande, a meno che tu non lo dia a loro, perché nessuno può controllare ciò che pensi o senti tranne te. Man mano che manteniamo il nostro potere, ci rendiamo conto che non c’è motivo di risentirci. L’universo è giusto. Ognuno raccoglie ciò che semina. La nostra sfida è seminare solo il bene e quindi solo il bene deve tornare da noi.

5) Credi che la verità possa essere trovata. Cercare la verità richiede coraggio e fiducia, che ciò che verrà trovato sarà di sostegno e “la verità”. Dobbiamo cercare la verità. Impegnati a scoprire la verità, sviluppa la capacità di discernere attraverso molteplici dimensioni, ragione, intuizione, intuizione, rivelazione e sensibilità. Con l’obiettivo di acquisire conoscenza, saggezza e comprensione, chiedi all’universo e l’ordine e le leggi dell’universo richiedono che ci venga data una risposta.

6) Credi che la verità possa essere vissuta. La fede in noi stessi per interiorizzare la verità che troviamo e sostenere la nostra scelta di viverla, è preziosa. Dovremmo uscire di pista, dobbiamo perdonare noi stessi, padroneggiare la lezione da imparare, quindi tornare in pista, essere più chiari, più forti e più impegnati che mai.

7) Abbi fede nella capacità del Potere Superiore di insegnare la verità. Sii consapevole di dove e in cosa si ripone la fede. Tutto ciò che è, è la fede, la nostra convinzione positiva in ciò lo rende tale (anche se in seguito si è scoperto che era un errore, era “reale” al momento). Credere che esista una Forza di Vita Creativa onnipotente, onnipresente e onnisciente, la cui natura è l’amore, la fonte di ogni bene, significa che tutto deve essere nell’Ordine Divino. Dobbiamo fidarci di quella Forza in noi, per condurci al nostro bene più alto e più grande

8) Siate devoti allo scopo di realizzare l’unione con il vostro Divino Creatore. L’auto-riflessione e l’auto-esame critici coerenti e persistenti sono indispensabili. La vita è incentrata sulle lezioni che portano al raggiungimento di un bene sempre più elevato. Nella tradizione culturale africana di saggezza e pensiero profondo, lo scopo della vita è quello di diventare uno con Dio. Questo processo di deificazione potrebbe richiedere molte vite. Con ogni incarnazione scegliamo, con il Creatore e le nostre Guide, esattamente quale contesto ed esperienza sono necessari per avvicinarci al raggiungimento di questo obiettivo. La devozione a questo processo produrrà padronanza e cattiveria, una volta raggiunta l’unione cosciente con Dio, non avremmo bisogno di tornare sulla terra. Potremmo scegliere di tornare per aiutare gli altri o passare ad un altro piano di esistenza. Che crediamo o meno come hanno fatto i nostri antenati, cerchiamo di essere devoti a qualunque scopo della vita abbiamo identificato.

9) Impara a controllare le tue azioni. Pensa prima di recitare. Nessuno di noi è ancora perfetto, anche se sforzandosi, quindi ci saranno momenti di recitazione diversi dal nostro Sé Superiore. Lascia che quei tempi siano lezioni per la crescita. Ciò che pensiamo e sentiamo si riflette nel nostro comportamento. Altri possono (erroneamente) interpretare le nostre azioni in base a ciò che sarebbe vero per loro, ma verificare la congruenza interna tra le nostre intenzioni, pensieri, sentimenti e azioni è molto prezioso. Questa capacità ci richiede di rimanere in contatto con i nostri sentimenti sinceri e portarli alla consapevolezza cosciente, quindi problemi emotivi inconsci o conflitti irrisolti non guidano il nostro comportamento. Lascia che le abitudini che creiamo siano buone, aiutandoci a raggiungere una salute ottimale.

10) Impara a controllare i tuoi pensieri. Dobbiamo essere selettivi dei pensieri che lasciamo entrare nella nostra coscienza e trovare una casa, come lo siamo del cibo che mettiamo nei nostri corpi. Dobbiamo diventare consapevolmente consapevoli di ciò che stiamo assumendo come vero per la vita, la conoscenza, l’universo o qualsiasi altra cosa, perché questi presupposti modellano i parametri del nostro pensiero e del nostro sistema concettuale. I pensieri sono cose. “Come pensa un uomo così è”. Possiamo controllare al meglio i nostri pensieri assicurandoci che i nostri presupposti siano favorevoli e congruenti con i valori e le convinzioni verso cui aspiriamo e desideriamo creare usando il senno (inclusivo di cuore, mente e anima) ragione. Ogni pensiero che attraversa la mente non è necessario possederlo, ma sviluppa la cache che ti permette di fare tesoro della maggior parte dei pensieri. Qualsiasi cosa vada bene … pensa a queste cose “.
(2)
La pratica di questi principi fondamentali comporterà il giusto allineamento di sé come spirito sacro. Questo protegge e sostiene la salute e il benessere.
(3)


(1) Myers, Linda James, “Our Health Matters: Guide To An African (Indigenous), American Psychology And Cultural Model For Creating A Climate And Culture Of Optimal Health.” Columbus, Ohio: Ohio Commission on Minority Health, (2003), p.26. [Mostly quoted with minor changes. Summary, headings and formatting added]
(2) Ibid.
(3) Myers, Linda James, Ph.D. & Speight, Suzette L., Ph.D., “Reframing Mental Health and Psychological Well-Being Among Persons of African Descent: Africana/Black Psychology Meeting the Challenges of Fractured Social and Cultural Realities,“The Journal of Pan African Studies, (2010, June), vol.3, no.8, p. 76.

Il Nihilo

Una visione innovativa dell’etere che può aiutarci a capire le forze che ci circondano e che governano il nostro universo.

Il Nihilo

Tratto dal lavoro di Guglielmo Menegatti

Ex nihilo nihil fit o De nilo nil è una  frase in latino che letteralmente significa “Dal nulla viene nulla” ma come vedremo meglio, è dal  nulla che viene tutto.

Una  “Cosa” esiste perché  ha in se un fattore che la distingue e la identifica da tutto il resto.

Qualsiasi “Cosa” ha un aspetto duale e questo fattore è ipotizzato e riconosciuto da diverse filosofie, religioni ed è intuito anche dalla scienza classica.

E’ proprio la miscelazione di questi  due aspetti, il fattore che caratterizza e identifica le cose. 

La composizione delle due parti, ossia presenza/assenza dei due elementi, è l’essenza che individua una specifica Cosa.

Come  esseri umani siamo in grado di percepire e concepire (potremmo dire che siamo “sintonizzati”) solo con  uno di questi due aspetti, che chiamiamo “materia”; anche se in  realtà non sappiamo bene cosa sia la .. “materia”.

Il nostro organismo (cosi come gli strumenti di misura che abbiamo costruito), è programmato per  percepire la materia in vari modi e il nostro pensiero ne è  completamente assuefatto. L’essere umano vive in questo mondo materiale, che  è in grado di riconoscere e descrivere , e su esso focalizza tutta la sua attenzione.

Ma dobbiamo tener conto, che oltre a quello che i nostri sensi  percepiscono,  c’è tutto il resto che ci  sfugge, una parte con cui possiamo interagire ma che non riusciamo a percepire. Useremo il termine Latino “NIHILO”, che significa “Nulla” per indicare questo …  “tutto il resto”.

E’ difficile descrivere quello che non possiamo  percepire,  vedere, sentire o annusare e quindi identificare.

Nonostante ciò il Nihilo pervade la nostra esistenza, essendo  la controparte, che definisce le caratteristiche e i limiti della materia.

 Il Nihilo è l’elemento fondamentale che non solo governa ma è anche origine e costituzione del tutto. E’ il substrato dal quale scaturisce, agisce e poi scompare tutto ciò che consideriamo come Materia, Energia e Tempo.

Per comprendere questo concetto, possiamo pensare ad uno schermo che rappresenta tutto l’Universo visibile ed invisibile, cioè che comprenda veramente TUTTO. Questo schermo “perfetto” è costituito da un insieme di pixel che  lo riempiono completamente (senza lasciare alcuno spazio o interstizio).  I pixel possono esistere in  due stati: acceso/spento (o positivo/negativo). I pixel accesi rappresentano la materia,quelli spenti sono sfondo, substrato … Nihilo.

rappresentazione simbolica di atomi in due diversi stati

Sia il NIHILO che  la materia sono costituiti dallo stesso elemento primario che ha la possibilità di esistere in due diversi stati, e che possiamo chiamare  “Atomo”.
Gli Atomi del NIHILO sono uguali a quelli che costituiscono la materia ma si trovano in uno stato particolare che definiamo  come “lo stato Zero”. 

L’insieme di questi Atomi”in stato zero” (o particelle elementari) che costituiscono il NIHILO hanno una dimensione finita e costante ” e un comportamento assimilabile  ad un super fluido. La superfluidità è uno stato della materia caratterizzato dalla completa assenza di viscosità, dall’assenza di entropia e dall’avere conducibilità termica infinita e completamente mancanza attrito (in fisica conosciamo per esempio il comportamento superfluido dell’elio liquido) .


Il NIHILO può per certi aspetti ricordare l’Etere tradizionale, si tratta però, di un concetto più ampio, a differenza dell’Etere non è   un semplice elemento veicolante dell’energia ma è anche il responsabile di ogni azione-reazione che percepiamo. E’ preferibile quindi indicarlo con il termine Nihilo per evitare di  generare confusione.
Possiamo paragonare il NIHILO, ad un’enorme vasca riempita di un liquido superfluido; immerse nel fluido esistono tutte le cose che percepiamo come oggetti, creature viventi etc; e ogni cosa ha un suo periodo d’esistenza vincolato al Tempo che è specifico e diverso per ogni cosa. La Materia immersa in questo fluido altro non è che una versione occasionale ed anomala del NIHILO stesso.

Come vedremo successivamente con esempi e similitudini, il NIHILO si comporta come un Super Fluido, che però “non è perfetto” e i suoi “difetti” caratterizzano le sue proprietà dinamiche; una volta compresi i principi che determinano il suo funzionamento, saremo in grado in un prossimo futuro di sfruttare questi elementi in varie applicazioni tecniche.

Negli esempi che andremo a fare, faremo spesso un analogia tra “Nihilo” e la parola “Acqua”, questo perchè l’acqua è un elemento che oltre ad esserci familiare e far parte della nostra esperienza quotidiana, possiede molte proprietà in comune con il NIHILO.

Dobbiamo considerare che il NIHILO, ossia questa vasca-Universo, è dotato di una sua Gravità, che funziona esattamente come la fisica classica insegna, ben definibile nell’orientamento o meglio nella direzione della sua forza.

L’Universo si comporta come l’acqua sottoposta alla Gravità terrestre: come avviene in un qualsiasi bacino, la gravità crea un gradiente di pressione in funzione della sua profondità.
http://www.crestsnc.it/divulgazione/media/idropdf/testo03.pdf

Rappresentazione ipotetica del nostro Universo, i vari livelli indicati con L(x) determinano il Gradiente Gravitazionale e quindi la Pressione locale.”

Nell’immagine vediamo evidenziati i diversi gradienti di pressione locale. Ogni livello dispone di un suo “Tempo Unitario”, cioè il Tempo è uguale per la superficie completa di quel gradiente gravitazionale.

In definitiva L1, L2, ecc. rappresentano differenti pressioni nella vasca d’acqua e nell’Universo stesso.
Queste pressioni diverse sono appunto il gradiente di pressione che è in relazione con la profondità o se preferite con l’altezza della vasca e quindi dell’Universo.
Per dirla in un altro modo: l’Universo ha tempo uguale su ciascuna delle superficie di ogni livello ma il tempo cambia in funzione della profondità per cui L1 e L2 hanno tempi diversi.

Ogni livello “L” ha dimensioni enormi per cui dal nostro punto di vista il tempo del NIHILO ci appare come se fosse uguale in tutte le direzioni.
Il concetto però di Gradiente Temporale è importante e non deve essere dimenticato perché ci consente di comprendere molti meccanismi e comportamenti che la fisica ordinaria non riesce a spiegare.
Ad esempio un qualsiasi corpo posto in rotazione è in realtà un’imitazione, seppur in piccolo, dell’intero Universo e la teoria dei Gradienti si occupa anche di questa cosa.
La stessa forza di Gravitazione dell’Universo potrebbe essere generata dalla rotazione su un asse determinato, si veda questo studio: RotazioneUniverso.pdf

L’universo è orientato rispetto ad assi universali che sono punti di riferimento stabili e vincolanti non solo per la Materia ma per tutto ciò che esiste. La forza della “gravitazione universale” può essere identificata tramite dei vettori direzionati stabilmente rispetto a questi assi.

   Fabio Mosca è un assiduo, appassionato e cocciuto ricercatore indipendente, sconosciuto o meglio ignorato dalla scienza ufficiale. E’ un tecnico estremamente esperto nel campo delle onde radio, antenne e strumenti di misura. Per decenni ha eseguito puntuali sperimentazioni e misurazioni con strumentazioni autocostruite o modificate, molto sensibili ed efficaci nella loro semplicità di materiali. Purtroppo tutto questo lavoro non è stato capito e preso nella giusta considerazione, anzi il ricercatore è stato spesso contestato e deriso. Fabio Mosca con i suoi strani strumenti ha fatto misure molto attente sulle proprietà del gradiente gravitazionale riportandole in questo breve PDF . Fabio Mosca ritiene di misurare un fenomeno che ha denominato “vento eterico”.

Abbiamo detto che il Nihilo si differenzia dall’etere per il fatto che ha delle proprietà aggiuntive e non è quindi un semplice elemento di supporto alla movimentazione dell’energia, ma per certi versi si comporta come un ” fluido”.

I “difetti” di questo fluido sono molti, per prima cosa, esso sembra avere un atteggiamento che potremmo definire come “timido” o come “esageratamente gentile”.
Si comporta infatti come quelle persone educate che consentono agli altri di passare per primi quando ci sono porte o passaggi stretti o comunque limitanti l’accesso (e questo è una  conseguenza dei fenomeni di  capillarità e dell’effetto Casimir).

Iniziamo ora a descrivere il comportamento dinamico del NIHILO, con un esempio apparentemente banale ma che rispecchia la realtà.

Consideriamo la nostra Vasca piena d’acqua, possiamo immaginare di immergere un dito e fare un buco nel liquido; il buco però è solo un effetto temporaneo, perché appena togliamo il dito il buco scompare, immediatamente riempito dal liquido circostante.
Il corpo introdotto nel liquido, va ad alterare l’equilibrio iniziale del sistema liquido-vasca, quando si togliete il dito il sistema tende rapidamente e automaticamente a riportarsi al naturale equilibrio, e cioè alla situazione iniziale.

L’Universo con il suo fluido “NIHILO” reagisce esattamente come l’esempio dell’acqua; se qualcosa interviene per modificare un equilibrio iniziale, esso farà tutto ciò che è possibile per ripristinare la situazione precedente al disturbo, opponendo un’azione contraria.  In definitiva  il Nihilo è l’attore responsabile per la terza legge della dinamica che andrebbe così completata: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria .. messa in atto dal NIHILO”.
  
Il NIHILO  è dunque l’elemento agente che tende a mantenere in equilibrio il sistema Universo, e si oppone alle modifiche del suo stato e e reagisce ad ogni azione con una reazione speculare e contraria cercando di ripristinare lo stato precedente.

Nei libri di  fisica classica  troviamo enunciato il principio di Conservazione dell’Energia.
Questo principio ci dice che se lanciamo un oggetto nello Spazio cosmico, questo oggetto continuerà a spostarsi in quella stessa direzione, con velocità costante per l’eternità;

La fisica classica spiega che essendo lo spazio “vuoto”, non c’è dissipazione di energia  per attriti o altre cause e in definitiva l’oggetto conserverà la sua energia per sempre (o fino a quando non incontrerà un ostacolo).

Questa spiegazione non tiene conto del fatto che il nostro oggetto è immerso nel Nihilo, e in realtà c’è una  spiegazione  molto diversa. Per comprendere che cosa succede realmente immaginiamo  una barca che si muove su  un lago.

Quando la barca si sposta e lascia dietro di se un vuoto o meglio un buco,  che l’acqua  stessa, richiuderà rapidamente. L’acqua dunque nell’azione di riempire il buco spingerà  indirettamente e involontariamente  la barca nella stessa direzione del moto.

Nello spazio avviene la stessa cosa ma con la differenza è che al posto dell’acqua opera  il  fluido che  abbiamo chiamato  “NIHILO”.
Non si tratta quindi di conservazione dell’energia ma è semplicemente un azione “meccanica” dello Spazio stesso (NIHILO) che rinnova continuamente la spinta.

Le azioni di riequilibrio che accadono in una vasca d’acqua non sono molto diverse da quelle che avvengono nello Spazio/Nihilo.  Pochi sanno che nelle gare di nuoto è vietato rimanere immersi per più di 15 metri. In alcune discipline come quella con lo stile: “dorso” la spinta iniziale che si imprime con le gambe può essere fondamentale per la vincita della corsa perché l’energia del “vuota-riempi” opera come un vero motore.
http://www.nuotomania.it/nuototecnica6.html

Dopo questa spiegazione risulta facile capire cosa è e come funziona veramente l’Inerzia.
Per riferirci ancora all’esempio della barca si consideri che inizialmente per muovere la barca si deve dapprima creare  anteriormente  un buco nell’acqua. Sarà quindi  necessario spostare una massa d’acqua equivalente al volume immerso della barca.
Quando invece fermeremo la barca riceveremo l’equivalente della spinta iniziale perché il blocco della barca non può fermare la spinta che è in atto nell’acqua.

Il NIHILO però non agisce istantaneamente e per quanto esso sia velocissimo il buco nell’acqua rimane aperto per un certo “tempuscolo”, il tempuscolo ci aiuterà a capire l’importante concetto di “sfasamento” che sarà spiegato più avanti.
  
L’esempio della barca oltre a dimostrare la presenza di un fluido che attivamente partecipa nel movimento mostra anche come agisce il Nihilo per riequilibrare la situazione attraverso il metodo chiamato “Trasferimento”.
In sintesi si ha “trasferimento” quando l’oggetto stesso è il ricevitore della risposta diretta o indiretta proveniente dal NIHILO.

Nell’esempio della barca è intuitivo capire come si comporta il fluido Nihilo. Vediamo ora l’ esempio più “solido” di un sasso lanciato che impatta con il terreno o con un altro ostacolo; in questo caso, il sasso impatta contro una superficie solida e crea un buco nel fluido-Nihilo  non visibile ai nostri sensi, e il  NIHILO stesso poi provvederà a riempire.
L’azione dirompente del sasso non proviene quindi dal sasso stesso ma dall’Energia riequilibrante del NIHILO.
Il concetto appena espresso è di fondamentale importanza e se compreso consentirà un livello più elevato di analisi dei processi fisici.    E’ importante comprendere che gli effetti che noi verifichiamo o misuriamo non sono mai il prodotto di un’azione diretta fra due oggetti ma sono sempre il risultato dell’azione riequilibrante del NIHILO.
Una palla di cannone che urta un ostacolo rappresenta semplicemente una parte del processo distruttivo perché essa innesca un’azione riequilibrante del NIHILO che poi agisce realmente facendo crollare la casa.

 Tutta la fenomenologia fisica è soggetta alla regola della dualità: gli elementi che devono concorrere alla produzione di qualsiasi cosa o fenomeno sono sempre due, il risultato della combinazione dei due da origine ad  un terzo elemento di durata transitoria che è conseguenza dalla reazione e che prima non esisteva (la combinazione di  due elementi genera la nascita di   un nuovo elemento, vedi “ terza forza“).
 Ad esempio una tensione elettrica è l’innesco indispensabile per ottenere energia, l’energia è prodotta da una corrente e la corrente è generata dall’azione riequilibrante proveniente dal NIHILO. In sintesi la corrente è ancora il NIHILO e l’energia è una funzione del Tempo.
   Se è vero che l’energia è una funzione connessa al Tempo deve essere vero che l’energia non ha un valore assoluto ma un valore relativo; possiamo aggiungere che almeno per similitudine (e se vale la regola della dualità) si può dedurre che una tensione è l’inverso speculare di una corrente 🙂  

La “pulsazione”.  

 La parola “Pulsazione”ricorda un movimento ritmico e ripetuto.     La “Pulsazione” non e l’onda ma e la causa che genera l’onda.
  
Un movimento ritmico o impulsivo, sia di tipo meccanico che elettromagnetico può essere la causa generatrice delle onde. La forma dell’onda e/o del suo fronte sono dipendenti dalla forma e velocità del “Pulsore” e quindi non esiste una propagazione o una forma standard dell’onda.

S’immagini di inserire e poi estrarre in maniera ritmica e continua un cilindretto in una vasca con dell’acqua. Intorno al cilindro si formeranno delle onde che si sposteranno verso la periferia del recipiente.
Se sostituiamo la forma cilindrica con un’altra forma, ad esempio un parallelepipedo non produrremo le classiche onde circolari ma onde che pur essendo in sequenza saranno di forma quadra e ancora: se useremo una lamina produrremo onde parallele con direzione determinata, ecc.

Il generatore di “pulsazione” crea una perturbazione e il NIHILO risponde generando una seconda pulsazione che ha forma speculare e direzione identica alla perturbazione d’origine.

La continua e ripetitiva controreazione del NIHILO nel ciclico tentativo di riportare la situazione in equilibrio, creando un movimento di tipo elastico.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è PendoliAccoppiati.gif

Un’onda è il risultato dei singoli Atomi che spingono gli Atomi vicini e che a loro volta spingono i loro vicini; è una reazione a catena che si propaga nelle tre dimensioni spaziali e senza alcun trasporto di Materia.

Le onde  non sono continue e il moto di un’onda è solo apparente, ma allo stesso tempo è in grado di essere il mezzo che permette di spostare energia. In pratica si può utilizzare il NIHILO come mezzo di trasporto.

Osservando un onda molto ingrandita vedremo dunque una serie di punti che si sollevano e si abbassano mantenendo però quella distanza fissa che è pari alla dimensione del granulo stesso.

La novità che vogliamo introdurre con questo concetto di “Pulsazione”, è che quanto avviene è prodotto da un’azione del NIHILO, quando viene stimolato non da un’onda ma da una perturbazione , che può avere qualsiasi forma (non obbligatoriamente simmetrica) e delle variazioni di velocità durante il ciclo (sia irregolare che impulsivo)

possiamo immaginare che il comportamento del Nihilo sia molto simile a questo movimento dell’acqua

Conoscendo i dettagli d’azione appena spiegati è possibile progettare con maggior stato di “coscienza” qualsiasi dispositivo tecnologico.

 Il NIHILO reagisce sempre e comunque a qualsiasi azione che perturba il suo stato con una contro azione di segno contrario.

La distinzione fra “pulsazione” e “riempimento” ci consente di comprendere meglio il funzionamento di alcuni dispositivi tecnici come ad esempio un motore elettrico o un apparecchio elettrico qualsiasi.


Ci piace ricordare che anche Tesla parlava di questo argomento. Tesla ha espresso la sua opinione riguardante l’Etere nel suo documento “Man’s Greatest Achievement” pubblicato agli inizi del 1900 da cui abbiamo estratto una parte del suo pensiero.

…… molto tempo fa l’uomo ha riconosciuto che tutta la materia percettibile deriva da una sostanza primaria che ha una sottigliezza oltre la concezione la quale riempie tutto lo spazio.
Chiamata Akasa o Etere luminifero la sostanza agisce come vivificante o forza creativa la quale con cicli senza fine produce tutte le cose e i fenomeni che percepiamo…..

Quando l’uomo imparerà a controllare questo grande e più imponente di tutti i processi in natura egli potrà sfruttare le sue energie inesauribili……

……Allora riuscirà a creare e annientare la Materia, oppure farla aggregare secondo il suo desiderio.

DUALITA’

Tutto quello che ci circonda ha un aspetto duale. è la combinazione dei due opposti che origina l’elemento nuovo, ossia la creazione…

di Guglielmo Menegatti

L’ argomento dualità mi ha sempre affascinato, vi ho dedicato moltissima tempo ed attenzione. Ho fatto ricerche su questo argomento non solo sotto l’aspetto religioso e filosofico ma anche per quello tecnico-scientifico.

La mia teoria sulla dualità è riportata in alcune parti del sito dei Gradienti temporali, in particolare dove si parla di  “Gravitazione Universale”,  nella parte in cui si parla di “Terza forza”.

Ogni cosa esistente, anche la nostra coscienza, è costituita da due parti simmetriche e speculari. Le due parti però non sono perfettamente uguali e una parte prevale in piccola misura sull’altra.

Per circoscrivere il discorso alla questione inerente il risveglio della coscienza si può riassumere  così:

La liberazione interiore corrisponde alla presa di coscienza che ciascuno di noi è costituito da due parti distinte e indipendenti.

La stessa cosa espressa in modo figurato può essere immaginata pensando ad una coppia formata da un maschio e da una femmina, in altre parole in ciascuno di noi convivono due persone di sesso opposto.

Normalmente durante la formulazione dei nostri pensieri usiamo solo quella parte che in noi è prevalente.
La presa di coscienza dell’esistenza della dualità interiore, comporta la nascita
immediata di un terzo componente e cioè noi stessi nella nostra vera e reale essenza.

Quindi si potrebbe dire che la nostra consapevolezza, o meglio quello che ritentiamo di essere è  il risultato della modulazione ed interferenza tra due opposti.

Immaginiamo di essere un giudice che  ascolta i testimoni e poi valuta il tutto prima di emettere una sentenza.

Nell’istante in cui l’individuo  ammette l’esistenza della dualità  può diventare giudice e arbitro  di se  stesso e agire come fa un re che ascolta i suoi consiglieri prima di prendere qualsiasi decisione, non piu’ in modo automatico ma nel controllo della situazione.

La ricerca della libertà si sviluppa  all’interno all’individuo tramite un percorso che gli permetta di  riconoscere il suo aspetto duale. Egli inizia  a essere  in controllo delle sue decisioni e non piu’ una nave trasportata dai venti.

Ma un uomo non può essere libero o insegnare come divenire libero se è  dipendente dagli altri. La ricerca della libertà passa anche attraverso  la capacità di rendersi indipendenti.
Le  tecniche per vincere la paura e per diventare indistruttibili non appartengono però al solo pensiero, ma anche alle cose banali.

Vi sono alcuni concetti che sono stranamente comuni e diffusi in tutte le religioni e filosofie del mondo, vediamone alcuni e cerchiamo di approfondirne  il senso:

La parola greca “Logos”
Logos ha due significati che sono intimamente legati: “Ascoltare” e “Tradurre il pensiero in parole o azioni”.
In definitiva il concetto di Logos si può interpretare in questo modo: “Ascoltare prima di agire”.

La dottrina dei “contrari”.
Eraclito probabilmente è stato il primo a tentare una codifica razionale e sintetica del concetto moderno di Dualità, concetto che ha comunque un origine precedente e lontanissima nella storia degli uomini.
Secondo Eraclito la principale legge della vita è rappresentabile con due elementi che sono opposti e contrari, elementi che però appartengono alla stessa unità e quindi pur essendo in continua lotta e contrapposizione non possono separarsi o essere separati.

Atarassia
Generalmente è definita come filosofia ma è in realtà è costituita da una serie di metodi pratici per il raggiungimento della pace interiore e la conseguente felicità.
L’origine della parola Atarassia e dal greco antico e la traduzione che è più vicina al significato primigenio è “tranquillità”.
Atarassia può anche essere definita come un metodo per annullare il dolore.

Estrapolazione.
Tramite la fusione o singola enfatizzazione dei concetti di Logos e Atarassia è possibile estrapolare le fondamenta di qualsiasi pensiero filosofico e religioso che conosciamo.

Metodi per il risveglio di se stessi

Apatia
Prima ‘d’iniziare la descrizione di qualche metodo pratico devo forzatamente citare l’Apatia perché questa scuola di pensiero è fondamentale alla nostra cultura cattolica ma anche perché essa è funzionale, seppur indirettamente, al risveglio di noi stessi.
L’Apatia può essere più facilmente compresa se si associa o si sostituisce il suo nome con la parola: Provvidenza.
L’insegnamento di base consiste nel mantenere uno stato d’indifferenza (impassibilità) rispetto agli eventi.
L’indifferenza ha come risultato un esito positivo e quasi sempre risolutivo della situazione.
Per un approfondimento si ricerchi in internet anche “Stoicismo”.

Il meccanismo che rende utile l’Apatia è molto semplice e consiste nell’uscire ed estraniarsi dalla disputa “duale” che s’innesca all’interno di noi stessi per ogni evento traumatizzante.
In altre parole si deve affidare senza interferire ai due elementi che costituiscono la nostra personalità la ricerca di una soluzione di quel problema che è contingente.


Un testo sapienziale di qualsiasi origine contiene sempre delle appendici anomale; sono proprio queste appendici che consentono l’interpretazione e la valutazione della qualità dell’insegnamento che il testo vuole realmente comunicare.
Imparare a riconoscere queste variazioni di tema o appendici anomale, non è difficile. E’ sufficiente sapere che esistono e che si tratta di un normale metodo  con il quale si esprimevano e trasmettevano gli insegnamenti  gli antichi uomini di conoscenza.
Questo metodo consentiva di celare in un racconto l’insegnamento a chi non aveva raggiunto il giusto grado di evoluzione, un metodo per “non gettare  perle ai porci”.

Prendiamo per esempio questo  brano dal  vangelo di Giovanni capitolo (8.5)


Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa.
“Tu che ne dici?”.
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo.
Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito in terra.
E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro:
“Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse:
“ Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”.
Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”.
E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più”.

L’appendice anomala di questo brano, che sembra una cosa fuori contesto, stà nella frase peraltro ripetuta due volte:


..Gesù chinatosi scriveva col dito in terra…”


Frase che sembrerebbe non avere alcuna rilevanza rispetto al senso della storia.

Ora anche se non hai immediatamente disponibile la chiave interpretativa di ciò che l’appendice vuole comunicare almeno si capisce dove si deve concentrare la propria attenzione e ricerche.

Il concetto di “dito” e “terra” rappresenta un’azione rigenerativa di tipo meccanico che è possibile applicare al proprio corpo. Una specie di massaggio. Questo argomento  merita un lungo discorso di approfondimento che non può essere affrontato qui.

Il primo passo verso la conoscenza stà  proprio in un’analisi attenta della congruità dei fatti che sono narrati facendo attenzione di  applicare  il seguente concetto: “Se anche una sola parte di un insegnamento o di un testo che si presume sapienziale, non è vera, anche  tutto il resto dell’insegnamento potrebbe essere falso.

Con un po’ di pratica e usando la stessa tecnica delle appendici anomale sarà  abbastanza facile riconoscere gli insegnamenti falsi o mal ricopiati da quelli veri.